24 Dicembre 2014 2014-12-30T15:55:49+01:00 La vera storia del Cimitero degli Inglesi di Firenze TuscanyPeople Niccolo Berrettini Share: Percorrendo i viali fiorentini, precisamente in direzione Piazzale Michelangelo, è impossibile non imbattersi in un particolare ed insolito “isolotto” racchiuso in un dedalo di strade e di rumore. Vi raccontiamo la vera storia del Cimitero degli Inglesi di Firenze. Il Cimitero degli Ingesi di Firenze Ci troviamo nel mezzo dell’attuale Piazza Donatello a Firenze. È conosciuto come il “Cimitero protestante degli Inglesi“, ma in realtà è il cimitero degli svizzeri, a cui appartiene ancora oggi. Esso infatti è proprietà della Chiesa Evangelica Riformata Svizzera che lo amministra attraverso il suo concistoro. La denominazione “degli inglesi” è dovuta al prestigio dell’Inghilterra vittoriana, al fatto che, per un fiorentino medio, un protestante era un inglese, come al numero cospicuo di personalità anglosassoni che qui hanno trovato sepoltura. Tombe nel traffico cittadino La prima cosa che colpisce appena vi si entra è lo straordinario contrappunto tra il caos che regna sovrano tutto attorno, a causa del fluire incessante del traffico cittadino, e l’ atmosfera di silenzio ed immobilità che caratterizza questa “isola” di pace. Si entra dal cancello sul Viale Gramsci. Presso il custode si può consultare un registro alfabetico: ogni tomba ha un numero, il criterio generale è di avere le tombe con il numero pari sulla sinistra del vialetto centrale, quelle col dispari sul lato verso la collina di Fiesole. Oltrepassata la casetta del custode si intravede il disegno del cimitero: ci sono due vialetti di ghiaia perpendicolari tra loro, al cui incrocio, che si trova esattamente sulla sommità della piccola montagnola naturale dove sorge il complesso, è stata eretta una colonna commemorativa da parte di Federico Guglielmo di Prussia, nel 1858. Addentrandosi nel camposanto si ha subito l’impressione di un candido disordine. Man mano che si risale la collinetta e si entra nell’abbraccio dei cipressi i rumori dei viali si fanno lontani, e siamo presi da un suggestivo incanto del luogo. Storia del Cimitero degli Inglesi di Firenze Il motivo per cui il Cimitero degli Inglesi si trova nella attuale collocazione, certamente inconsueta per un camposanto, è che la sua posizione è cambiata in maniera repentina nel tempo. All’ epoca in cui il cimitero entrò in uso, infatti, esso occupava una collinetta fuori la non più esistente Porta a Pinti e si appoggiava dall’esterno alle mura urbane. Nella prospettiva della trasformazione di Firenze in Capitale del Regno d’ Italia, però, la città fu oggetto di un profondo intervento di ristrutturazione detto “Risanamento”: ne fu artefice l’architetto Giuseppe Poggi, che decise l’atterramento delle mura medioevali, per costruire al loro posto una sorta di boulevard, quelli che sarebbero diventati gli attuali viali di circonvallazione. A quell’ epoca quindi, attorno al 1868, il Cimitero degli Inglesi veniva a trovarsi all’ interno della città e con questo non poteva più essere utilizzato per l’inumazione delle salme. Nel 1877 il camposanto venne chiuso per le leggi che vietavano la sepoltura nelle città ma considerato il pregio estetico del cimitero monumentale e l’ importanza dei defunti ivi sepolti, fu deciso di non smantellarlo e di preservarlo, sebbene chiuso da cancellate, nel bel mezzo del flusso viario. Al suo interno vi riposano ben 1409 tra pittori, scultori, poeti e filosofi di 16 nazioni diverse. Il nucleo più folto è quello inglese, seguono gli svizzeri, quindi i nordamericani, gli italiani e in ultimo i russi. Ospita personalità di prim’ordine: prima tra tutte la poetessa inglese Elisabeth Barret Browning, ma anche Giampietro Viessuex, il filosofo Sismonsi, lo storico Davidsohn e i fiorentini blasonati come Giulia Guicciardini e suo fratello Piero. Il poeta Walter S. Landor e lo scultore Hiram Powers. Vi è anche quella del ben noto Lord Byron, poeta, scrittore, patriota ed avventuriero. Orbene, sono ormai innumerevoli le segnalazioni del presunto fantasma di Byron, che fin da poco dopo la sepoltura si aggirerebbe periodicamente tra le lapidi del cimitero. Considerando la consumata tradizione britannica per le storie di fantasmi, non c’è poi molto da meravigliarsene… Il cimitero ha ispirato numerosi esponenti di varie discipline artistiche della metà dell’800: tra questi Emily Dickinson e Arnold Bocklin, autore del celeberrimo dipinto “l’isola dei morti”. Nell’anno 1996, in occasione dell’inumazione del famoso coreografo-ballerino russo Eugenij Poljakov, il Cimitero è stato riaperto per consentire l’inumazione di “urne ceneri” e “cassette di resti mortali” di tutti coloro i quali volessero depositare le proprie spoglie, o quelle dei propri cari, in un “Cimitero monumentale”. Dal 2000, la custode del cimitero è una suora, Julia Bolton Holloway. Photo Credits by Niccolò Berrettini Share: Informazioni sull'autoreNiccolo BerrettiniPhotographer, Blogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/cimitero-degli-inglesi-di-firenze/" width="100%" count="on" num="3"]