In mezzo a tante brutte storie che leggiamo tutti i giorni ogni tanto emergono anche delle belle storie. Una di queste riguarda il Parco della Sterpaia, “a vita nova restituito”, si potrebbe dire parafrasando la nota scritta sull’arco di piazza della Repubblica a Firenze. I circa 296 ettari del parco – che si estendono lungo il litorale costiero tirrenico livornese, nel golfo tra Piombino e Follonica – adesso respirano.

Parco della Sterpaia, un paradiso che ha rischiato di diventare inferno

Il Parco della Sterpaia, tra Piombino e Follonica, con i suoi 8 km di spiaggia è una delle località di mare più conosciute della Maremma

Ma cominciamo dal principio tornando indietro di qualche secolo. Fino all’ultimo scorcio del Cinquecento, questo territorio era contraddistinto da aree paludose che si alternavano ad ampi boschi e a pochi appezzamenti coltivati. Si praticavano l’agricoltura, la pastorizia, la pesca, la caccia, si produceva sale dall’acqua marina, e si raccoglievano le sanguisughe per scopo terapeutico.

Nel 1558, per mano della famiglia Medici, ci fu il primo intervento di bonifica idraulica. Grossa parte dell’area risultava occupata dal cosiddetto “lago di Piombino” che un paio di secoli dopo – grazie a Leopoldo II, granduca di Toscana, nell’ambito del più ampio progetto di risanamento delle maremme toscane – venne totalmente bonificato per “colmata”, ossia facendovi depositare i sedimenti del fiume Cornia.

 

Il Parco della Sterpaia salvato dall’abusivismoIl Parco della Sterpaia, tra Piombino e Follonica, con i suoi 8 km di spiaggia è una delle località di mare più conosciute della Maremma

A partire dalla fine degli anni ’60 del Novecento si insediarono nel parco (mappa) le prime costruzioni abusive. Si stima che negli anni ’80 vi soggiornassero illecitamente circa 15.000 persone. Finalmente, nel 1998, il Comune di Piombino risolse definitivamente il problema, mentre in parallelo il Parco della Sterpaia veniva incluso nel sistema delle aree protette della Regione Toscana.

Oggi i quasi 300 ettari che il comune di Piombino ha sottratto all’edificazione abusiva sono divisi in 17 arenili, per uno sviluppo di circa 10 km di costa, 124 ettari tra aree dunali e retrodunali, 155 ettari tra boschi e radure agricole, e tutto questo paradiso rappresenta un sistema ambientale di grande importanza, in cui si possono trovare dune, aree umide, radure agricole, aree boschive e una rara porzione di foresta umida litoranea.

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La costaIl Parco della Sterpaia, tra Piombino e Follonica, con i suoi 8 km di spiaggia è una delle località di mare più conosciute della Maremma

La costa del Parco di Sterpaia ha una forma lievemente falcata, abbastanza profonda e digradante verso il mare. La sabbia è chiara, fine e delimitata da una duna stretta. Sulla strada chiamata“geodetica” che collega Piombino a Riotorto s’innestano le vie che portano agli accessi al parco e alle spiagge. Il sistema dei parcheggi consente l’accesso regolamentato alle spiagge, il profilo delle quali è scandito da alcune torri che storicamente rivestivano una ben precisa funzione.

 

Un bosco di querce plurisecolariIl Parco della Sterpaia, tra Piombino e Follonica, con i suoi 8 km di spiaggia è una delle località di mare più conosciute della Maremma

L’area di maggior importanza, sul piano naturalistico, è il bosco di querce plurisecolari relitto delle foreste planiziale che un tempo coprivano gran parte del settore costiero e delle pianure italiane, poi sostituite da campi coltivati e aree urbanizzate. È probabile che il bosco della Sterpaia venisse utilizzato in passato come pascolo alberato e che questo genere di pratica ne abbia permesso la conservazione.

La peculiarità botanica sta soprattutto nelle grandi dimensioni dei fusti di alcune piante: frassini, cerri e querce raggiungono infatti circonferenze di alcuni metri. Accanto a queste convivono altre latifoglie come il cerro, l’acero trilobo, l’acero campestre, l’olmo campestre e la roverella.

 

Trekking nel Parco della SterpaiaIl Parco della Sterpaia, tra Piombino e Follonica, con i suoi 8 km di spiaggia è una delle località di mare più conosciute della Maremma

L’area è sottoposta a un regime di tutela integrale che consente soltanto un accesso controllato con visite guidate. Pannelli didattici illustrano gli aspetti storici e le peculiarità ambientali del parco in generale e della foresta in particolare.

È anche possibile seguire un itinerario poetico-artistico: vicino alle querce più significative per dimensioni e forma sono state posizionate 9 opere in bronzo dello scultore fiorentino Marcello Guasti, ciascuna corredata di un verso poetico posto sul tronco di alberi caduti spontaneamente e riutilizzati allo scopo.

Il percorso ad anello, pianeggiante, della durata di circa 2 ore, è facile e accessibile anche ai portatori di handicap. Abbigliamento suggerito: da campagna, scarpe da trekking e, durante il periodo primaverile-estivo, meglio portarsi dietro uno spray repellente contro le zanzare.

 

Le spiagge del Parco della SterpaiaIl Parco della Sterpaia, tra Piombino e Follonica, con i suoi 8 km di spiaggia è una delle località di mare più conosciute della Maremma

Il Parco della Sterpaia include, per circa 8 km, la spiaggia, quasi completamente libera, e tutta la fascia litoranea del golfo tra Piombino e Follonica. Alcune tra le dune più estese ospitano lembi di pineta costiera in cui è particolarmente piacevole riposare, d’estate, all’ombra dei pini domestici e del frinire delle cicale.

L’area costiera è organizzata con molti servizi, punti di ristoro, spacci commerciali, spazi attrezzati per giochi, aree pic-nic, aree di soste per autovetture e autocaravan, infermeria e deposito, stabilimenti balneari, servizi igienici e docce accessibili anche ai diversamente abili. Le spiagge si trovano in località Perelli, Carlappiano, Mortelliccio, il Pino, Carbonifera, Torre Mozza.

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👉 Vedi su google Map: Perelli, Carlappiano, Mortelliccio, il Pino, Carbonifera, Torre Mozza.

Gli stabilimenti balneariIl Parco della Sterpaia, tra Piombino e Follonica, con i suoi 8 km di spiaggia è una delle località di mare più conosciute della Maremma

Tra i vari stabilimenti balneari accessibili c’è il Pappasole e la spiaggia comunale attigua: dal parcheggio, di fronte al camping-villaggio omonimo, si arriva attraverso un percorso in piano ad un’area ristoro in prossimità della spiaggia (con servizi). I bagni Pappasole sono dotati di sedie job e di una serie di pedane che ne facilitano la fruibilità.

La contigua spiaggia libera è raggiungibile mediante le passerelle dello stabilimento, come pure le docce. Tutta l’area, comprese la zona sosta pic nic della pineta e i vari servizi, è particolarmente indicata anche per anziani e per famiglie con bambini in passeggino.
Un altro è lo stabilimento Bagnoskiuma, accessibile a tutti. Alle persone con disabilità motoria è consentito arrivare in auto fino all’ingresso.

Il bagno La Capannina, in Località Perelli, è un ambiente elegante e piacevole al tempo stesso. Lo stabilimento è dotato di una particolare sedia a ruote da spiaggia che agevola la balneazione, ma anche di percorsi lungo la battigia e al di fuori delle passerelle in legno che rendono accessibili tutti gli spazi. L’ambiente è adattissimo anche a persone anziane e famiglie con bambini in passeggino.

Una spiaggia da Bandiera BluIl Parco della Sterpaia, tra Piombino e Follonica, con i suoi 8 km di spiaggia è una delle località di mare più conosciute della Maremma

Grazie alla sinergia tra Parchi Val di Cornia, Comune di Piombino, società pubbliche e gestori privati, dal 2008 il Parco della Sterpaia è insignito della Bandiera Blu rilasciata dalla Fee a dimostrazione della qualità ambientale e dell’ampia gamma di servizi erogati sulle spiagge del Parco.

Caratteristiche del paesaggio del golfo tra Piombino e Follonica sono le storiche torri di avvistamento. La più antica è la Torre Mozza, costruita nella prima metà del Cinquecento contro le incursioni saracene che per secoli hanno devastato i nostri litorali.

Stessa funzione per la Torre del Sale, nata nell’Ottocento per arginare i Mori, che però ebbe soprattutto compiti di vigilanza doganale e sanitaria. Ottocentesca anche la Carbonifera che, in quanto terminale della ferrovia che dalle miniere di Montebamboli portava il carbone fino al mare, rappresentava un importante scalo commerciale.

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