3 / 3 – Prato Urban Jungle: un progetto che ha coinvolto tanta gente

Le parole dell’assessore all’Ambiente Valerio Barberis

Grazie a questo progetto c’è stato sicuramente un cambiamento culturale,” – spiega Valerio Barberis, assessore all’Ambiente -“perché se inizialmente quando parlavamo di giungle urbane o forestazione tutti ci guardavano in modo strano, con il tempo sempre più soggetti si sono sentiti coinvolti: cittadini, associazioni, imprese. Questo vuol dire che oggi sono parte attiva con noi in questi progetti in cui credono fortemente. Per esempio, c’è un’azienda che ha voluto piantare alberi in un parcheggio pubblico che ne era sprovvisto. Oppure scuole che hanno fatto una raccolta fondi per mettere a dimora del verde nei propri giardini. Ma anche cittadini che grazie all’iniziativa Dona un albero per Natale o per il compleanno di un amico hanno reso possibile la riforestazione di zone della città”.

Per approfondire: Prato e la nascita della più grande comunità cinese d’Italia

Duomo di Prato e torre campanaria

Partner dell’iniziativa

Dell’iniziativa “Prato Urban Jungle” hanno fatto parte anche Stefano Boeri Architetti e Pnat (Società di progettazione multidisciplinare co-fondata da Stefano Mancuso) nel progettare forestazioni urbane innovative, sulla scia del bosco verticale di Milano, in quattro luoghi particolari della città: in un edificio di case popolari, in un mercato pubblico coperto, in un edificio direzionale di un’azienda e in una serra urbana ad alto rendimento con area bar e gioco.

Ma Prato non è la sola città italiana coinvolta in un progetto simile

Prato – assieme a Torino, Bergamo, Milano, Bologna, Firenze,  Padova, Parma e Roma – è stata selezionata dalla Commissione Europea ai fini di raggiungere l’impatto climatico zero entro il 2030 e diventare così un punto di sperimentazione e innovazione per le altre città europee nell’ottica del conseguimento, entro il 2050, degli obiettivi del Green Deal che prevedono che non siano più generate emissioni di gas a effetto serra.

Prato vista dal Monte Calvana

Le parole del sindaco di Prato Matteo Biffoni

Per il raggiungimento degli obiettivi globali dell’Agenda 2030” – sostiene Matteo Biffoni, sindaco di Prato – “non si può prescindere dalle politiche locali. Solo con interventi di politiche urbane efficaci si può garantire nel lungo periodo il benessere legato ad ambienti cittadini più verdi e qualitativamente migliori. Efficientamento energetico, forestazione urbana, mobilità sostenibile, economia circolare sono i pilastri di un cambiamento radicale che deve accompagnare lo sviluppo delle nostre città e delle nostre comunità. E poi con questo progetto chiunque amministrerà in futuro Prato non potrà più fare delle urbanizzazioni senza prevedere del verde. Insomma, non si tornerà più indietro”.

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Foto di copertina Eliyah Reygaerts su Unsplash | La foto di copertina è puramente illustrativa e non rappresentativa del progetto

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