“Così lontani, così vicini”: al museo Stibbert il fascino esotico non manca mai

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2 / 3 – “Così lontani, così vicini”: grandi fotografi per una mostra d’autore

La mostra è un racconto sui diversi sguardi della società europea dell’epoca verso l’esotismo

Immortalate da grandi fotografi, come Daniel Harlingue, o Dornac, alcune immagini ci restituiscono scorci inediti d’interni abitati da artisti, scrittori, diplomatici e dandy; mentre altre, provenienti dall’Archivio Alinari, ne propongono la versione italiana con un focus sull’ambiente fiorentino, dal momento che nella storia europea del rapporto con l’alterità Firenze gioca un ruolo senz’altro particolare.

La mostra intende infatti proporsi come un racconto sulla diversità di atteggiamenti e sguardi da parte della società europea per tutto ciò che proveniva da lontano.

Vivere attorniato da oggetti esotici assumeva senza dubbio un significato sempre diverso a seconda che si considerasse un mercante d’arte parigino amico dei cubisti, un console di Francia in Cina alla fine del secolo scorso, o magari Peggy Guggenheim che nel suo palazzo veneziano custodiva opere d’arte contemporanea accanto a oggetti africani.

Per approfondire: Il Museo Stibbert sul New York Times attraverso Instagram

“Così lontani, così vicini” affronta da svariati punti di vista il tema dell’alterità

E similmente Frederick Stibbert amava attorniarsi di opere provenienti da ogni parte del mondo nello scenografico allestimento della sua abitazione che arrivò a influenzare anche il gusto e gli stili di vita del suo tempo, rendendo la sua villa fiorentina uno degli “spazi di frontiera” più affascinanti.

“Così lontani, così vicini” affronta da vari punti di vista il tema dell’alterità: dalla coabitazione armonica tra mondi lontani ed Europa negli interni europei tra Otto e Novecento – che evidenziano i legami segreti che spesso si instaurano tra i collezionisti e gli oggetti raccolti –  fino alla sfida, quasi ossessiva, tra gli artisti e le opere esotiche di cui venivano a conoscenza.

Scopri la grande funzione cosmopolita della mostra: vai a pagina 3

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