2 / 3 – Com’è possibile un deserto in mezzo alla Toscana? Scopriamolo insieme

Il deserto di Accona: dal Pliocene al Medioevo a oggi

La zona rappresentò il fondale del Mar Tirreno nel Pliocene. In quell’era si formò, infatti, lo strato di argilla che oggi caratterizza in prevalenza il terreno. L’area è stata nota con questa denominazione fin dal periodo medievale, tanto che fu raffigurata anche negli affreschi del Buon Governo del palazzo comunale di Siena, dove Lorenzetti divide, con mura di argilla, la città dal contado fino a lasciare spazio al Deserto di Accona.

Attualmente solo alcune aree hanno conservato in modo diffuso le originarie caratteristiche naturali: le biancane di Leonina e i calanchi di Chiusure e di Monte Oliveto.

La particolare morfologia e la composizione del terreno hanno reso difficile la coltivazione di viti e olivi. Come colture si trovano quindi grano, girasole e foraggio, grazie alle secolari opere antropiche, che in parte hanno modificato l’originario aspetto paesaggistico, e all’intensa attività irrigua che sfrutta le acque dei fontoni e dei torrenti che vi scorrono.

Abbazia di Monte Oliveto maggiore in Val d'Arbia, nelle Crete Senesi vicino ad Asciano

Flora e fauna del deserto di Accona

Nonostante l’aridità del deserto di Accona, è interessante scoprire come la natura riesca sempre a trovare un modo di prosperare anche in condizioni estreme. Le piante resistenti come il timo, l’asparago selvatico e la lavanda punteggiano il paesaggio, creando un contrasto straordinario con le dune sabbiose. Quanto alla fauna, il deserto di Accona è la dimora di specie adattate a sopravvivere in ambienti aridi, come il geco comune e il geco verrucoso, che si nascondono tra le rocce e si muovono agilmente sulle superfici verticali.

È anche possibile avvistarvi uccelli come l’allodola e l’assiolo, che si sono adattati alla vita nel deserto. Inoltre, il deserto di Accona ospita specie di insetti uniche, come il coleottero del deserto, che ha sviluppato una serie di adattamenti per sopravvivere alle temperature estreme e alla scarsità d’acqua.

Il deserto di Accona è anche storia e cultura: scoprilo a pagina 3

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Marta Pintus Blogger di TuscanyPeople
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