2 / 3 – DOC della Lucchesia: ottimi vini rossi e bianchi della Toscana settentrionale

Colline lucchesi Doc: una tradizione che si perpetua

Oggi, oltre ai tradizionali rossi e bianchi, nella Colline lucchesi DOC si producono alcuni vini fermentati in purezza da singoli vitigni sangiovese e merlot, oltre a vermentino e sauvignon. A questi si aggiunge il Vin Santo che le aziende di Lucca hanno sempre prodotto, facendone un vanto da offrire agli amici. Oggi anch’esso beneficia di una DOC e, pur vinificato in limitate quantità, va a comporre un ventaglio di bottiglie di qualità che rendono l’immagine di un ambiente, di una tradizione e di valori a cui i viticoltori lucchesi non intendono rinunciare.

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Sommelier ruota bicchiere di vino rosso in una vigna in Toscana

La Denominazione Montecarlo DOC

La zona geografica della denominazione Montecarlo DOC comprende parte del territorio dei comuni di Montecarlo, Altopascio, Capannori e Porcari, in provincia di Lucca. I vitigni da tradizione coltivati in questa zona vennero integrati grazie all’opera di illuminati viticoltori, già alla fine dell’Ottocento con vitigni di origine francese, quali il sauvignon, il semillon, il merlot, il cabernet franc ed il cabernet sauvignon, dal Bordolese; il roussanne e lo syrah, dal Rodano; e, dalla Borgogna, i pinot bianco e grigio.

Proprio questi vitigni, compresi nel disciplinare del vino DOC Montecarlo, hanno caratterizzato profondamente l’assoluta singolarità di questi vini che vantano oltre un secolo di felicissimo ambientamento e armonico radicamento nel territorio. Si è realizzato così un equilibrato blend tra i vini autoctoni e i vitigni cosiddetti “migliorativi” di origine francese.

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La composizione del Montecarlo DOC, bianco e rosso

Per il Montecarlo Bianco si prevede un 40-60% di trebbiano toscano, e per il restante 40-60, semillon, pinot gris e bianco, vermentino, sauvignon, roussanne, globalmente considerati, purché almeno tre dei vitigni indicati raggiungano singolarmente la percentuale del 10%.

Per il Montecarlo Rosso è previsto, invece, un 50-75% di sangiovese, un 5-15% di canaiolo nero, e un 10-15%, singolarmente o congiuntamente, di ciliegiolo, colorino, malvasia nera, syrah, cabemet franc, cabemet sauvignon, merlot.

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Tommaso Baldassini Editore
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