La Toscana offre davvero di tutto: ottimo cibo, buon vino, splendide montagne, mare limpido, storia, arte antica e moderna, teatro e…cinema. Ebbene sì, siamo famosi anche per quello. Vi presentiamo qui i 9 film comici made in Tuscany, che hanno immortalato la Toscana nella sua essenza più profonda.

 

9 film comici made in Tuscany, il primo? Amici miei

 

Ambientato interamente in Toscana, “Amici miei” è un film del 1975 diretto da Mario Monicelli, ma originariamente pensato per Pietro Germi. Protagonista assoluta della pellicola è la goliardia tipicamente toscana che accomuna i cinque personaggi principali, “vitelloni” di mezza età che non si decidono a prendere la vita sul serio, preferendo dedicarsi a scherzi e burle a volte semplicemente divertenti, a volte quasi perfidi.

Nel cast spiccano i nomi di Ugo Tognazzi (Lello Mascetti), Gastone Moschin (Rambaldo Melandri) e Philippe Noiret (Giorgio Perozzi). Venato da malcelata misoginia, “Amici miei” offre un vivido affresco della Firenze anni Settanta ed esprime alla perfezione la mentalità dei “vitelloni”, eterni Peter Pan pur di sfuggire alle loro responsabilità si fanno gioco del mondo.

Scena indimenticabile: i cinque ragazzacci alla stazione di Santa Maria Novella che schiaffeggiano gli ignari viaggiatori in partenza

Ad ovest di Paperino

 

Ugualmente divertente e ambientato a Firenze (anche se qualche anno dopo, nel 1982), “Ad ovest di Paperino” è un film comico di Alessandro Benvenuti, con protagonisti lo stesso Alessandro Benvenuti, Francesco Nuti e Athina Cenci. In una Firenze inedita, non turistica ma quasi emblematica di una qualsiasi città italiana dell’inizio degli anni Ottanta, tre giovani, due ragazzi e una ragazza, vanno in giro insieme affrontando diverse esperienze senza mai perdere l’entusiasmo, l’ironia, la malinconia e anche la rabbia che talvolta li contraddistingue. L’ironia surreale che caratterizza la pellicola viene messa a servizio di una lieve e ben celata analisi sociologica.

Scena indimenticabile: come non ricordarlo, Francesco Nuti prova ad acquistare “Tutto sport” presso l’edicola di Alessandro Benvenuti. Se non vi ricordate la scena vi consiglio di rivedere il video.

Madonna che silenzio c’è stasera

Lo stesso anno (1982) esce la commedia “Madonna che silenzio c’è stasera”, diretta da Maurizio Ponzi e interpretata anch’essa da Francesco Nuti, che in quegli anni vive il suo periodo d’oro. Il protagonista si chiama Francesco ed è un giovane piuttosto confuso alla ricerca di una propria dimensione; sfuggendo al morboso attaccamento materno, Francesco si reca a Prato alla ricerca di lavoro, ma finisce per trascorrere le giornate a zonzo per le strade del paese, in attesa della telefonata serale con la fidanzata Marta, la quale lo rincuora e consola.

Scena indimenticabile: l’incontro scontro tra Francesco ed il mitico Chiaramenti sulla diatriba: “Chi tace acconsente o chi tace sta zitto? Da quando, da sempre, da oggi. Comunque Chiaramonti chi tace sta zitto no chi tace acconsente“. Rido ancora al pensiero di questa memorabile scena.

Film comici toscani: Non ci resta che piangere

 

Scritto, diretto e interpretata da due colossi del cinema nostrano, Roberto Benigni e Massimo Troisi, “Non ci resta che piangere” esce nel 1984 ed in assoluto uno dei migliori film comici made in Tuscany mai girati. A differenza dei precedenti, non è ambientato in città, bensì in un’idilliaca e incontaminata campagna Toscana. Protagonisti della pellicola, un bidello e un insegnante che si trovano a vivere un’avventura incredibile: fermi a un passaggio a livello chiuso, i due decidono di ingannare l’attesa facendo una passeggiata tra i campi; ma presto si fa sera, piove, l’auto è in panne e si trovano costretti a pernottare in una locanda vicina. Qui ha inizio una divertente odissea che li catapulta direttamente nel 1492, poco giorni prima della partenza di Cristoforo Colombo per l’America.

Scena indimenticabile: Roberto e Massimo davanti alla dogana… “Ehh quanti siete? Cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un fiorino“.

Caruso Pascoski di padre polacco

Il tema della madre ossessiva/possessiva torna nel film del 1988 “Caruso Pascoski di padre polacco”, una pellicola ideata, diretta e interpretata Francesco Nuti, affiancato da Clarissa Burt e Ricky Tognazzi. Caruso Pascoski è un giovane di padre polacco eternamente fidanzato con la bella Giulia, conosciuta quando erano entrambi poco più che bambini. Una volta sposato e diventato un affermato psicanalista alle prese con i casi più assurdi, all’improvviso l’uomo si troverà a fare i conti con l’inspiegabile scomparsa di Giulia, che darà il via a una serie di rocambolesche vicende che si concluderanno con la riconciliazione della coppia. “Caruso Pascoski di padre polacco” è un film che cela l’amarezza dietro ogni battuta, paventando lo spettro del tradimento dietro un amore apparentemente al di sopra di ogni sospetto.

Scena indimenticabile: la disquisizione tra la mortadella comunista, il salame socialista, prosciutto democristiano, la coppa liberale e tante tante risate.

Benvenuti in casa Gori

I difficili rapporti coniugali e soprattutto familiari sono al centro anche del film “Benvenuti in casa Gori”, per la regia di Alessandro Benvenuti; la sceneggiatura e il soggetto sono dello stesso Benvenuti (che nel film interpreta anche il ruolo di Lapo Frittelli) e di Ugo Chiti. Uscita nelle sale cinematografiche nel 1990, la pellicola vede come protagonisti Carlo Monni (Gino Gori), Ilaria Occhini (Adele Papini) e Massimo Ceccherini (Danilo Gori). Le vicende si svolgono tra la Vigilia, fatta di preparativi e liti, e il giorno di Natale, quando l’intera famiglia si riunisce per il pranzo in casa Gori.

Scena indimenticabile: il film porno durante il pranzo di Natale

I laureati

La tematiche tipicamente giovanili verranno poi riprese e approfondite nel film “I laureati”, 1995, diretto e interpretato da un giovane Leonardo Pieraccioni. Ambientato a Firenze, il film è incentrato sulle vicende di quattro trentenni, tutti studenti fuori corso, che condividono l’appartamento e i piccoli, grandi dolori che caratterizzano il passaggio dalla giovinezza alla maturità. Oltre a Pieraccioni, protagonisti della pellicola sono Rocco Papaleo, Maria Grazia Cucinotta e Gianmarco Tognazzi. Commedia divertente e leggera, venata da un’ironia tipicamente toscana, “I laureati” offre allo spettatore molti spunti di riflessione.

Scena indimenticabile: la fuga dal ristorante

Film comici toscani: Il ciclone

L’anno dopo, nel 1996, Leonardo Pieraccioni torna sul grande schermo con il film che costituirà la vera svolta della sua carriera, consacrandolo nell’olimpo dei grandi registi comici italiani: si tratta de “Il ciclone”, diretto e interpretato dallo stesso comico toscano; coprotagonista, l’attrice spagnola Lorena Forteza. Molto celebre è la scena in cui un gruppo di ballerine spagnole balla il flamenco sui tavoli del casolare di uno sbalordito e incantato Pieraccioni, nei panni di Levante Quarini, giovane in piena crisi sentimentale.

Scene indimenticabili: sono veramente tanti i momenti top nel film di Pieraccioni, uno per tutti: “oggi finocchi freschi a quanto vedo”

Ovosodo

E sempre un giovane in crisi è il protagonista principale dell’ultimo dei 9 film comici toscani della nostra selezione. Parliamo di “Ovosodo”, regia di Paolo Virzì, datata 1997. Terza pellicola del regista, “Ovosodo” vede come protagonisti un bravo Edoardo Gabriellini e una straordinaria Nicoletta Braschi.

Fresco, irriverente, malinconico e a tratti divertente, questo film mostra una Livorno inedita, quasi il centro del mondo per il protagonista, Piero, alle prese per la prima volta con il mondo adulto e i problemi che questo comporta.

Scena indimenticabile: la prima giornata di scuola, come diceva il mio zio di Lucca.

 

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