Il mondo della scienza e non solo, piange la scomparsa di una delle più grandi menti della nostra epoca: il cosmologo e fisico teorico Stephen Hawking. TuscanyPeople porge un grande plauso ad un uomo di tale levatura scientifica e morale. E a proposito di illustri menti venute a mancare, vogliamo ricordare insieme a voi la toscanissima astrofisica Margherita Hack, con la quale ci siamo divertiti a immaginare una intervista immaginaria.

Margherita Hack: intervista immaginaria a una grande astrofisica

Oggi, 14 marzo 2018 non è un giorno qualunque per la scienza. È il giorno della scomparsa di Stephen William Hawking, famosissimo cosmologo, fisico, matematico e astrofisico britannico, fra i più autorevoli fisici teorici al mondo, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, sulla cosmologica quantistica e sull’origine dell’universo. Avete presente il genio paraplegico sulla sedia a rotelle, la cui incredibile storia ha fatto il giro del mondo soprattutto grazie al film “La teoria del tutto”?

Ecco, lui. E se è vero che davanti alla morte chiunque si sente turbato, stavolta no, stavolta è doveroso sorridere, perché per la grave malattia degenerativa dei motoneuroni che gli fu diagnosticata nel lontano 1963 avrebbe dovuto sopravvivere non più di 2 anni, ossia fino al 1965, e invece, grazie alla sua determinazione e alla sua incredibile forza di volontà, è miracolosamente giunto fino al 14 marzo del 2018, arricchendo il mondo con le sue strabilianti teorie e le sue fulminanti intuizioni. Un gigantesco plauso all’uomo e allo scienziato. Ci mancherà, ma meno di quanto avrebbe potuto la sua scomparsa prematura.

E a proposito di doverosi sorrisi e di naturale simpatia, un’altra grande scienziata del nostro tempo, che ci ha lasciati nel giugno del 2013, è stata la fiorentinissima Margherita Hack.

Il cielo negato

Proprio in questi giorni, dal 16 al 18 marzo 2018, presso la Fondazione Scienza e Tecnica Firenze (Via Giusti, 29), si svolge un ciclo d’incontri interdisciplinari, intitolato “Il cielo negato”, che si occupa di donne nella scienza, e in particolare nell’astronomia, e in cui si sperimenta, per la seconda volta, una trasposizione tematica di questa disciplina nell’arte contemporanea.

Intervista immaginaria a Margherita Hack, toscana doc, donna di scienza e astrofisica

Il progetto vuole recuperare la memoria di numerose scienziate, matematiche, chimiche, fisiche, astronome, che spesso non hanno ottenuto i giusti riconoscimenti pur essendo dotate di menti brillanti che hanno favorito l’evoluzione della scienza e del pensiero umano. Figure come Ipazia di Alessandria, Sophia Brahe, Wilhelmina Paton Steven, Henrietta Swan Leavitt, Margareth Burbidge, Vera Cooper Rubin, solo per citarne alcune, non sono certo state studiose di calibro inferiore ad altre più decantate figure maschili e, tra questa nutrita rappresentanza femminile, non può senz’altro mancare Margherita Hack.

L’artista napoletana Gloria Pastore, sollecitata da Beth Vermeer – ideatrice di “Il cielo negato” – a un confronto sui punti cardinali del progetto, tra cui il personaggio di Margherita Hack, risponde con l’opera site specificVolti indiscreti”, un lavoro che va artisticamente a completare la conferenza di Francesca Matteucci (Dipartimento di Fisica, Università di Trieste, e membro dell’Accademia dei Lincei), mentre noi di TuscanyPeople rispondiamo, molto più modestamente, con un’intervista immaginaria alla nostra insigne astrofisica (leggi l’intervista immaginaria ad un altro grande astrofisico toscano: Galileo Galilei)

Intervista immaginaria a Margherita Hack, toscana doc, donna di scienza e astrofisica

Margherita Hack, lei è nata a Firenze il 22 giugno del 1922: gemelli, giusto?

“Sì, ma io sono un’astrofisica, non un’astrologa, non mi scada nella stessa gaffe di Luca Giurato in televisione, la prego.”

Si figuri, astrofisica, certo, ci mancherebbe. Tra l’altro è nata pochi mesi prima della marcia su Roma:

“E le dirò di più, «all’epoca si era tutti nazionalisti, si andava alle adunate, si faceva sport, ci si divertiva un mondo. Sono stata fascista fino al 1938, fino al giorno in cui entrarono in vigore le leggi razziali». Poi dopo no, ovviamente.”

Sempre spontanea, diretta, sincera. Maria Luisa Agnese ha detto di lei: “Fulgida figura di astrofisica, donna di granitica fattura, autonoma, indipendente, incarnazione del libero pensatore.” Margherita Hack, si rivede in questa definizione?

“Sì. Poi sono anche stata altro, ma sarebbe troppo lungo parlarne.”

Intervista immaginaria a Margherita Hack, toscana doc, donna di scienza e astrofisica

Ci dice qualcosa di suo padre e di sua madre?

“Guardi, mio padre, Roberto, era un contabile fiorentino di origini svizzere e di religione protestante. Mia madre, Maria Luisa, che da ragazza faceva Poggesi, era toscana, cattolica, diplomata all’Accademia di Belle Arti e miniaturista alla Galleria degli Uffizi. Poi a tutt’e due prese una crisi mistica e aderirono alla Società Teosofica Italiana, di cui mio padre fu per un po’ segretario sotto la presidenza della contessa Gamberini-Cavallini.”

A lei, invece, mai nessuna crisi mistica:

“Ci credo, sono atea. Per me le religioni, o qualsiasi forma di soprannaturalismo, son tutte baggianate. Mica c’è bisogno che l’etica derivi da un credo no? Anzi io credo proprio in un’etica laica. Bastano e avanzano i sani principi della nostra coscienza per essere rispettosi del prossimo, della sua individualità, della sua libertà.”

Quindi immagino che le pseudoscienze per lei…

“Per carità, non parli di pseudoscienze a me. Dal 1989 sono stata garante scientifico del CICAP e, dal 2002, presidente onoraria dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Si figuri. Dal 2005, poi, mi sono iscritta all’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Su queste cose con me si casca proprio male”.

Intervista immaginaria a Margherita Hack, toscana doc, donna di scienza e astrofisicaFonte Foto: Facebook

Scienza, scienza, scienza. Ma non solo. Incredibile dictu, dato il luogo comune dello scienziato tutto cervello e poco fisico, lei, Sig.ra Margherita Hack, invece è stata anche un’atleta:

“Ai tempi che furono. Me la cavavo con la pallacanestro e nell’atletica leggera”.

Se la cavava è dir poco. Fu campionessa di salto in alto e in lungo nei campionati universitari:

“Sì, sotto il regime si chiamavano Littoriali. Ora vien da ridere.”

La carriera in astrofisica

Lei frequentò il Liceo Classico “Galileo” in Via de’ Martelli a Firenze, a due passi dal Duomo ma senza sostenere l’esame di maturità a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. Poi Margherita Hack, lei si laureò in fisica, nel ‘45, con una votazione di 101/110 e con una tesi di astrofisica sulle Cefeidi, portata a termine, sempre a Firenze, presso l’osservatorio di Arcetri quando ne era direttore Giorgio Abetti. È vero che per lei resta sempre un modello?

La storia di Galileo Galilei in un'intervista immaginaria a Villa il Gioiello a Arcetri, Firenze

“Sempre. Uomo e scienziato splendido, come ce ne sono pochi”.

Nel ’44 sposa il letterato Aldo De Rosa. Fa un po’ di fatica all’inizio, poi nel ’64 ottiene la cattedra di professore ordinario di astronomia all’Università di Trieste che mantiene fino al novembre del ‘92. È stata membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei ed è stata per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA. In Italia, grazie a un’intensa opera di promozione, ha ottenuto che la comunità astronomica italiana espandesse la sua attività nell’utilizzo di vari satelliti fino a un livello di rinomanza internazionale:

“Mi sono data da fare. C’è tanto da fare, mi creda. Bisogna rimboccarsi le maniche perché «nella vita non c’è nulla da temere, solo da capire».”

Altre forme di vita

Le credo. Lei ha pubblicato numerosi lavori originali su riviste internazionali e molti libri sia divulgativi sia di livello universitario. Nel 1978 ha fondato la rivista bimensile “L’Astronomia”. Poi, insieme a Corrado Lamberti, ha diretto la rivista di divulgazione scientifica e di cultura astronomica “Le Stelle”. Nel 1994 ha ricevuto la “Targa Giuseppe Piazzi” per la ricerca scientifica.

Intervista immaginaria a Margherita Hack, toscana doc, donna di scienza e astrofisica

Nel 1995 ha ricevuto il “Premio Internazionale Cortina Ulisse” per la divulgazione scientifica. Scienza, scienza, scienza. Sempre scienza. Tuttavia lei, Sig.ra Margherita Hack, è convinta che esistano altre forme di vita nella galassia, ma che per problemi di lontananza sia impossibile stabilire un contatto con loro, tanto che ha definito gli UFO, “bischerate“:

“Guardi, «le distanze tra noi e gli extraterrestri sono talmente enormi che è praticamente impossibile che avvenga un contatto. Bisognerebbe superare la velocità della luce, il che è impossibile. Almeno per il momento, quindi, i viaggi interstellari li lasciamo alla fantascienza».”

Non le faccio domande sulla sua attività politica, né a favore dei diritti civili né per i diritti degli animali. Tutto ciò però la connota come una donna dalla solida etica e dalla forte coscienza civile. Non crede che questo possa derivarle da un’anima immortale o, se la parola “anima” non le piace, da un meno religioso e più filosofico “essere eterno”?

Intervista immaginaria a Margherita Hack, toscana doc, donna di scienza e astrofisica

“No, assolutamente no. «Penso che il cervello sia l’anima, non credo alla vita dopo la morte e tanto meno a un paradiso in versione condominiale, dove rincontrare amici, nemici, parenti, conoscenti. Quanto all’etica, «l’etica di un non credente è più pura e disinteressata di quella di un credente che si comporta bene perché spera nella ricompensa e teme la punizione nell’aldilà.

Il compito della scienza è cercare di capire quali siano le leggi che regolano l’universo, la nostra vita, i nostri pianeti, senza ricorrere a Dio. Ricorrendo a Dio non c’è più bisogno di scienza. È come se Dio ci desse da fare le parole crociate, tanto poi se non si fanno, spiega tutto lui. Il compito della scienza è proprio quello di fare a meno di Dio. Cercare di capire con la propria ragione».”

Grazie, Margherita Hack, per tutto quello che ha fatto in vita per il nostro mondo, e per la sua saggezza di scienziata che senza dubbio spinge tutti noi a più profonde riflessioni.

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