La generosità del disegno e il colore fantastico di Piero della Francesca favorirono la nascita di un nuovo, grande artista

È un fatto che Piero della Francesca favorì in modo determinante la maturazione artistica del pittore colombiano. Grazie alla generosità del disegno e al colore fantastico, gli affreschi di Arezzo lo indussero a riproporre nella sua Colombia, nella sua America Latina, le ricche testimonianze d’una civiltà figurativa anteriore alla colonizzazione ispanica, ovvero le forme archetipiche dell’arte precolombiana, di cui ancora non si era diffuso il culto nel Nuovo e nel Vecchio Mondo.

La figura e l’insegnamento di Piero della Francesca divennero per lui una costante presenza quotidiana: “Sul comodino tengo testi che hanno a che fare con l’arte,” – rivelò in un’intervista del 2012 a “Sur” – “il diario di Delacroix, le tele di Ingres, il Piero della Francesca di Longhi”.

Il Polittico della Misericordia di Piero della Francesca

La funzione filosofica e psicologica della pittura pierfrancescana per Botero

Inoltre per Botero la pittura di Piero della Francesca ha avuto anche una sua funzione filosofica e psicologica, mostrandogli come l’impassibilità conferisca forza anche alle scene più brutali e cruente. Nel coro della chiesa di San Francesco non mancano infatti rappresentazioni molto violente con trafitture e decapitazioni, ma appaiono tutte come gesti privi di vera rabbia, come ferite senza spasimo né dolore, atti liberi dal furore contingente.

Ecco che da tutte quelle scene il pittore colombiano apprese l’arte del disincanto che non vuole suscitare emozioni, né convincere di qualcosa, ma soltanto esibire Veneri corpulente e pingui Madonne nell’indifferenza formale della loro obesità.

Conoscere Botero significa quindi conoscere anche Piero della Francesca: e dove poterlo conoscere meglio che a Borgo Sansepolcro dov’è nacque nel 1415?

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Il borgo toscano di Sansepolcro in Valtiberina visto dall'alto

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Ristoranti

Fiorentino e Locanda del Giglio (più di duecento anni di storia, decorato con eleganza ma anche informale, cucina tradizionale dell’entroterra toscano); Enoteca Guidi (punto di riferimento a Sansepolcro, i migliori vini italiani ed esteri, piatti tipici della Valtiberina); La Ghianda (cucina tipica delle quattro regioni che convergono qui: Toscana, Emilia Romagna, Marche e Umbria); Ristorante Il Borghetto (ambiente raffinato, cucina ricca di prodotti tipici dove l’interpretazione del territorio e la ricerca del gusto sono in perfetto equilibrio); Da Osteria Il Giardino di Piero (piatti tipici toscani ma gourmet).

Strutture ricettive

Relais Palazzo di Luglio (adagiato su di un colle, circondato da un parco secolare di 12 ettari di oliveti, a soli 2 km dal centro storico di Sansepolcro, bell’edificio costruito nei primi anni del Settecento); Relais Oroscopo (relais di charme in una casa del XIX secolo); Agriturismo Borgo Del Senatore (ad Anghiari, una casa padronale e un casale in pietra, tra quiete, privacy, relax, natura); Hotel La Meridiana (un bell’hotel a conduzione familiare nel centro storico di Anghiari); Enoteca Enoteca & Locanda Guidi (un antico palazzo finemente ristrutturato).

Vista aerea dai tetti del borgo toscano di Sansepolcro in Valtiberina

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Foto del quadro di Botero Aleksandr Kadykov su Unsplash | Foto di copertina Brian Kyed su Unsplash

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