2 / 3 – Isabella de’Medici «Di corona real degna e d’impero»

Letterati, musici, poeti dedicavano a Isabella le proprie opere

Porre attenzione a chi (e come) formulava la parte introduttiva di un’opera a stampa equivale a condurre una ricerca politica e sociale, spesso anche religiosa, e non di rado economica, di quel preciso momento.

Letterati, musici, poeti dedicavano infatti a Isabella de’ Medici le proprie opere come fosse la vera signora di Firenze. «Di corona real degna e d’impero» cantava una canzone composta in suo onore dal madrigalista Stefano Rossetti. Benedetto Varchi e Giovanni Maria Nanino la definivano donna reale. Adriano Valerini nelle sue Rime diverse la definisce addirittura «nuova dea che in terra scese per far tutto del cielo il ben palese» e chiede la sua protezione, così come si fa con una sovrana.

Per approfondire: Isabella, la radiosa “stella di casa Medici” vittima di un tragico destino

Villa Medicea di Cerreto Guidi in provincia di Firenze

La bellissima Isabella, et colta, et saggia et santa, calata nel ruolo di patrona delle donne

E proprio come una sovrana Isabella svolgeva un ruolo di patronage femminile incoraggiando la carriera professionale delle donne o difendendole da mariti violenti. I contemporanei la giudicarono bellissima, colta e saggia, raffigurandola come Santa Caterina d’Alessandria, paragonandola a Minerva, e lodando soprattutto la sua spiritualità. Aveva solo vent’anni quando Beltramo Poggi la considerava «fra l’illustri et le più rare donne del mondo, ma anche delle più devote et spirituali che fra noi si ritrovi». Nella raccolta delle Rime del teologo Fausto Sozzini, si trova un sonetto in forma di acronimo che celebra in Isabella il tema caro a Dante e Petrarca della donna che si fa tramite della luce di Dio.

Autori e volumi esposti

Tra gli autori di riferimento si citano Pietro Vettori (Firenze, 1499-1585), insigne classicista, traduttore e commentatore di Aristotele, e il senese Girolamo Bargagli (1537-1586), commediografo e trattatista. I volumi esposti testimoniano anche la storia della tipografia toscana, soprattutto con le edizioni dei fratelli Filippo e Iacopo Giunti, protagonisti delle principali imprese editoriali della seconda metà del Cinquecento.

Scopri le interessanti dedicatorie a Isabella de’Medici a pagina 3

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Poeta & Ambassador of Tuscany
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