“Rari libri di Isabella de’Medici” alla Villa di Cerreto Guidi: una mostra da granduchesse

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3 / 3 – Isabella de’Medici, «nuova dea che in terra scese per far tutto del cielo il ben palese»

Le dedicatorie dei Giunti

La prima dedicatoria del volume “Orazione o vero libro di M. Piero Vettori. Delle lodi della serenissima Giouanna d’Austria reina nata d’Vngheria, e Boemia. In volgar fiorentino nuovamente tradotto”, del 4 agosto 1566, è firmata da Iacopo Giunti che, col fratello Filippo, aveva preso in mano l’azienda di famiglia, ormai impiantata da più di cinquant’anni. È evidente il tentativo dei Giunti di far dimenticare il passato familiare antimediceo, soprattutto ora che non c’era più il “tipografo ducale” Lorenzo Torrentino e che si profilava la possibile conquista d’una consistente fetta del mercato fiorentino. La manovra riuscirà e saranno sempre più frequenti le pubblicazioni giuntine di opere riferibili alla famiglia regnante. La dedicatoria dello stampatore precede quella di Pier Vettori a Francesco de’ Medici, marito di Giovanna d’Austria, della quale si tessono le lodi.

Sempre i fratelli Giunti dedicano la nuova edizione del “Ciriffo Calvaneo” del mugellese Luca Pulci (1431 – 1470) – banchiere fallito, morto nel carcere fiorentino dell’Isola delle Stinche -, a Isabella. Il Pulci si ricorda ancora oggi per la sua apprezzabile attività poetica e per l’amicizia stretta con Lorenzo il Magnifico.

Per approfondire: Storia dei Medici: dalle origini all’estinzione della casata

La dedicatoria del domenicano  Egnazio Danti

Il domenicano Egnazio Danti (1536 – 1586), astronomo e geografo insigne, realizzatore dello gnomone e della armilla equinoziale, voluti da Cosimo I e posti sulla facciata della chiesa fiorentina di Santa Maria Novella, nella dedicatoria ricorda a Isabella come proprio il suo genitore avesse voluto che “in tutte le università del suo felicissimo stato” si leggesse pubblicamente la Matematica, indispensabile per poter capire “…le arti e virtù che debbono ornare gl’animi nobili”.

Le dediche a Virginio Orsini

Chiude infine la piccola rassegna una sezione dedicata ai testi che celebrano, nella dedicatoria, la memoria e le virtù morali di Virginio Orsini, figlio secondogenito di Paolo Giordano e Isabella, il cui ritratto è esposto in Villa accanto a quello della madre. Virginio seguì le orme dei genitori, patrocinando e promuovendo artisti e letterati del suo tempo.

I consigli di TuscanyPeople su dove dormire e mangiare a  Cerreto Guidi e dintorni

Strutture ricettive

Villa Petriolo (splendida tenuta biologica); Cantagrillo Boutique Resort (tra i vigneti e gli uliveti della campagna di Vinci); Villa Dianella (elegante B&B in una villa del XVI secolo, in una tenuta vinicola di 90 ettari); Villa Sonnino (a San Miniato, bellissima struttura cinquecentesca); Monna Caterina Wine Resort (a Vinci, della casa della madre di Leonardo è stato fatto un resort di charme).

Ristoranti

Ps Ristorante (all’interno di Villa Petriolo, magnifica residenza medicea, fragranti produzioni interne che lo chef reinterpreta con stile moderno); 20 posti (piccolo locale empolese in stile bistrot, che propone piatti di fantasiosa cucina mediterranea, sia di carne che di pesce); Atman a Villa Rospigliosi (1° stella Michelin, lo chef Marco Cahssai è fantasia e creatività che coniuga gli ingredienti del territorio ad altri più esotici); Pepenero (a San Miniato, i migliori ingredienti di un territorio generoso sono mirabilmente presentati); Papaveri e Papere (ingredienti dal territorio locale che si allargano a una visione moderna, mentre d’autunno il tartufo bianco la fa da padrone).

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