3 / 3 – Montepulciano (città del libro antico e raro): Nobile non è solo vino

Cosa vedere a Montepulciano

Probabilmente il modo migliore per scoprire l’elegante centro storico medioeval-rinascimentale di Montepulciano è percorrerlo a piedi varcando Porta al Prato, nella parte bassa della città, così da ammirare un susseguirsi di imponenti palazzi rinascimentali, di botteghe artigiane, di chiese dalle splendide facciate e dai suggestivi interni, fino a giungere al culmine della collina, in Piazza Grande, cuore pulsante di tantissimi eventi culturali d‘importanza internazionale. Qui sono imperdibili la Cattedrale, l’elegante Palazzo Comunale, e il Pozzo dei Grifi e dei Leoni.

Mentre fuori dalla cinta muraria, un must-see è il tempio in travertino della Madonna di San Biagio, opera rinascimentale di Antonio da Sangallo il Vecchio, a cui s’ispirò addirittura Michelangelo per la basilica di San Pietro a Roma.

Montepulciano è inoltre celebre per il suo vino Nobile, così come Montalcino lo è per il Brunello. Suggestivo entrare in storiche enoteche e visitare cantine come quella degli Ercolani che collegava sette palazzi e costituiva il rifugio delle famiglie nobili in tempi calamitosi; o magari penetrare nella Cantina del Redi, in cui si possono ammirare vere e proprie grotte sotterranee in tufo.

Chiesa della Madonna di San Biagio al tramonto con Montepulciano in lontananza

I consigli di TuscanyPeople su dove dormire e mangiare a Montepulciano

Strutture ricettive

Lupaia (a Torrita di Siena, 12 camere incantevoli in un hotel di grande charme); Agriturismo Merigge (una suggestiva struttura tra vigneti, uliveti e campi di lavanda); Borgo San Vincenzo (un intero borgo del XVIII° secolo nelle storiche vigne di Montepulciano); Precise Tale Poggio Alla Sala (rifugio di tranquillità con 71 suite di lusso, ristrutturate secondo toni orientaleggianti); Villa Cicolina (villa cinquecentesca trasformata in piccolo relais ispirato ai lodge africani).

Ristoranti

Le Logge del Vignola (nel centro storico di Montepulciano, cucina regionale con spunti innovativi e materie prime di qualità); La Grotta (dinnanzi a San Biagio, in ambienti tipici e accoglienti, la cucina ripercorre le specialità toscane); Osmosi (in aperta campagna, una cucina creativa con richiami al territorio); Lupaia (a Torrita di Siena, lo chef propone un menu degustazione a base soprattutto di prodotti della tenuta); Walter Redaelli (a Bettolle, in una colonica di fine Settecento, una sapida cucina toscana con ingredienti locali e tanta carne).

Lupaia è un boutique hotel in porvincia di Siena

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Foto di Tamara Menzi su Unsplash

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