Nel 2014 una nuova tipologia di Chianti Classico arricchisce le categorie del disciplinare del Consorzio

Si aggiunge nel 2014, ad Annata e Riserva, una nuova tipologia di Chianti Classico: la Gran Selezione. Per la prima volta nella legislazione vitivinicola italiana viene introdotta questa nuova categoria di vino posta al vertice della piramide qualitativa di una denominazione. Prodotta esclusivamente con uve di proprietà aziendale, esprime l’eccellenza di ciascuna azienda come espressione del terroir.

La Gran Selezione è infatti un vino prodotto da vigna singola, o da selezione delle migliori uve esclusivamente di proprietà aziendali, che invecchia per un minimo di 30 mesi, di cui 3 di affinamento in bottiglia, così da raggiungere le migliori caratteristiche organolettiche possibili.

Per approfondire: Ma com’è andata l’Expo del Chianti Classico 2023?

Empatia di San Giorgio a Lapi, la prima Gran Selezione Chianti Classico senza solfiti aggiunti

E ora le UGA (Unità Geografiche Aggiuntive)

Un’importante novità riguarda invece il progetto, già approvato dall’Assemblea dei Soci, di suddivisione del territorio di produzione del Chianti Classico in zone più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, così da rafforzare la comunicazione del binomio vino-territorio, aumentare la qualità in termini di identità e territorialità, consentire al consumatore di conoscere la provenienza delle uve e, non ultimo, stimolare la domanda attraverso la differenziazione dell’offerta.

Per questo motivo sono state individuate e delimitate undici aree all’interno della zona di produzione del Chianti Classico – Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, San Casciano, San Donato in Poggio, Vagliagli – distinguibili in base a criteri specifici, come la riconoscibilità enologica, la storicità, la notorietà e la significatività in termini di volumi prodotti. In una prima fase le UGA saranno applicabili soltanto alla tipologia Gran Selezione.

Bottiglia di Chianti Classico sigillata, vendemmia 1943

I consigli di TuscanyPeople su dove dormire e mangiare nel Chianti

Strutture ricettive

Pieve Aldina Relais & Châteaux (a Radda in Chianti, ha il cuore palpitante di un piccolo borgo senese); COMO Castello Del Nero (a Tavarnelle Val di Pesa, castello di lusso con ristorante stellato); Hotel Le Fontanelle (a Castelnuovo Berardenga, l’edificio principale risale al XIII° secolo); Castel Monastero – The Leading Hotels of the World (a Castelnuovo Berardenga, splendida struttura in un borgo medioevale del X secolo); Villa Campomaggio Resort & SPA (alle porte di Radda in Chianti, una villa del ‘700 con piscina e centro benessere).

Osterie di livello

Cantinetta del Nonno (a San Casciano Val di Pesa, una trattoria vecchio stampo con alcuni piatti imperdibili); Passo dopo Passo (a Castellina in Chianti, locale molto curato, con tre orti di proprietà e una linea di piatti toscani rivisitati con contaminazioni dal mondo); Mangiando Mangiando (a Greve in Chianti, Salvatore Toscano guida una delle migliori trattorie della zona, col suo goloso menù e una bistecca da applausi); Carlino d’Oro (a Gaiole in Chianti, locanda immersa tra i vigneti, la ribollita è considerata tra le migliori della Toscana); La Gramola (a Tavarnelle Val di Pesa, il menù cambia quasi ogni giorno e esalta le materie prime della zona).

Gruppo di amici mangia in uno dei tanti ristoranti di carne in Toscana

Caro lettore, cara lettrice, se questo articolo ti è piaciuto potresti anche lasciarci un commento qui sotto, su FB, su IG, oppure condividerlo tramite il pulsante WhatsApp. Ma solo se ti va. Grazie di essere stato con noi.


Foto 1 di Aleksandrs Karevs su Unsplash | Copertina: Immagine di pvproductions su Freepik

Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople

Informazioni sull'autore

Tommaso Baldassini Editore
Publisher, Blogger & Ambassador of Tuscany
[fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/storia-del-vino-chianti-classico/" width="100%" count="on" num="3"]