2 / 3 – Alla scoperta della Lucchesia: persi nella favola della ville e delle loro leggende…

Villa Mansi e la sua oscura leggenda

Io e Valentina, pieni di entusiasmo per l’inesauribile bellezza toscana, riusciamo a trovare il tempo per visitare anche la famosa Villa Mansi, che non ci volevamo perdere in nessun modo. Risale al XVI secolo ed è uno degli esempi più significativi della cultura e della società dell’antica Repubblica Aristocratica di Lucca.

Solo alla fine del XVIII secolo fu progettato il giardino intorno, anch’esso modificato in seguito sul modello dei parchi all’inglese ottocenteschi. Grazie al suo stile sobrio ed elegante, venne spesso scelta per ospitare sovrani e ambasciatori provenienti dai vari stati europei. I mobili all’interno risalgono al Settecento veneziano, mentre le pareti sono decorate da numerosi affreschi.

E a questo punto dobbiamo anche ricordare la leggenda di Lucida Mansi – probabilmente nata nel 1608 -, donna bellissima, amante della vita mondana, degli abiti sfarzosi, dei gioielli, che non sopportava l’idea della vecchiaia al punto da vendere l’anima al diavolo… Ma questa è un’altra storia che abbiamo già narrato.

Per approfondire: Lucida Mansi, storia di una diabolica bellezza toscana

Villa Mansi nella Lucchesia

Altra magnificenza lucchese, Villa Grabau, a San Pancrazio

Poco lontano dalla villa Reale di Marlia, io e Valentina ci riempiamo di nuovo gli occhi di meraviglia con Villa Grabau. Edificata nel Cinquecento sulle rovine di un borgo medievale dalla famiglia dei potenti mercanti lucchesi Diodati, nei secoli successivi passò varie volte di mano mutando nel tempo i suoi originali caratteri gotici in rinascimentali, fino alle vesti neoclassiche attuali.

Il parco di nove ettari è davvero tra i più interessanti della Lucchesia per forma, ricchezza e rarità delle sue specie vegetali. Ci sono vari giardini architettonici: il giardino all’inglese, quello all’italiana – con la maestosa limonaia risalente al Sei-Settecento -, e anche qui il teatro di verzura, grazioso ed elegante palcoscenico in bosso, adesso in uso per concerti e rappresentazioni estive.

Sulle due fontane centrali, nel giardino all’italiana, svettano due magnifiche maschere in bronzo a forma di testa di satiro, risalenti al periodo del tardo manierismo fiorentino e attribuite a Pietro Tacca. Dello stesso periodo, la grande statua grottesca in pietra raffigurante una tartaruga che sorregge un drago.

E la domenica la nostra experience nella Lucchesia dove si è diretta? Scoprilo a pagina 3

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