2 / 3 – Anish Kapoor: una nuova dimensione artistica che apre ulteriori prospettive sulla realtà

Le famose opere specchianti di Kapoor 

Lo stesso gioco verosimile/inverosimile avviene anche nelle famose opere specchianti di Kapoor, come Vertigo (2006), Mirror (2018) e Newborn (2019), che sembrano smentire le leggi della fisica dando vita a una dimensione composta di riflessi e deformazioni disorientanti e ipnotiche agli occhi dell’osservatore.

Newborn, Anish Kapoor, Palazzo Strozzi 2023, foto Manuela Bersotti

Il confronto con la corporeità e la materia organica

Un’intera sala della mostra è dedicata al confronto con la corporeità e la materia organica, in cui opere come First Milk (2015) e Today You Will Be in Paradise (2016), dense masse viscerali che paiono contorcersi e pulsare in un movimento di espansione e contrazione, avvolgono completamente i sensi dello spettatore, così come accade con la grande scultura biomorfa A Blackish Fluid Excavation (2018).

La sfida di Kapoor con l’architettura di Palazzo Strozzi

La mostra a Palazzo Strozzi nasce anche da una sfida con l’architettura del palazzo, esempio perfetto di dimora signorile del Rinascimento dal rigoroso impianto simmetrico che prevede la continuità degli ambienti. In questo ordine strutturale, che per l’artista interferirebbe con la fruizione delle opere da parte del visitatore, la scelta e il posizionamento dei lavori hanno rappresentato due aspetti cruciali.

Per approfondire: Gli Strozzi, i grandi rivali dei Medici che resistettero fino all’ultimo

Anish Kapoor, Svayambhu, Palazzo Strozzi 2023, Firenze, foto Manuela Bersotti

Tutto questo è preannunciato dall’opera che inizia il percorso, Svayambhu (2007), un termine sanscrito che significa “ciò che si genera autonomamente” e che si riferisce alle immagini acheropite cristiane, ossia le immagini ritenute autentiche, di origine miracolosa, di membri della Sacra Famiglia o di santi. Parliamo di un monumentale blocco di cera – che all’osservazione pone una serie di interrogativi pratici sull’installazione dell’opera, considerato il contesto – che scorre lentamente su un binario, attraversando il grande telaio di una porta del palazzo e generando un movimento continuo tra due stanze adiacenti, che leviga e plasma i contorni di questo materiale estremamente duttile. Così, Endless Column (1992), una colonna in pigmento rosso – che rimanda alle colonne del cortile del Pollaiolo – attraversa il piano nobile del palazzo originando una sensazione di solidità e pesantezza al tempo stesso.

L’opera di Anish Kapoor non finisce mai di stupire: vai a pagina 3

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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