Bibbiena, in Casentino, è un museo a cielo aperto dedicato alla fotografia con un’esposizione permanente e immersiva per le vie del borgo

Bibbiena, il più importante centro economico della valle del Casentino

Il borgo di Bibbiena, universalmente considerato come il più importante centro economico della valle del Casentino, si sviluppò nel Medioevo attorno al suo castello che passò dai vescovi di Arezzo alla famiglia aretina dei Tarlati diventando poi parte integrante della Repubblica di Firenze dopo la conquista del 1360. La sua posizione, nel cuore del polmone verde del Parco delle Foreste Casentinesi, lo rende perfetto per un tour a tutta natura. Ma non solo.

La torre di Bibbiena, uno dei borghi toscani della zona del Casentino

Bibbiena, primo esempio al mondo di esposizione fotografica permanente a cielo aperto

Girando tra le vie del centro storico di Bibbiena, infatti, si possono ammirare 48 opere di grandi dimensioni dei più importanti autori della fotografia italiana.

L’installazione diffusa attraverso grandi fotografie collocate sulle facciate dei palazzi e lungo le mura dell’antico borgo propone opere di grandissimi autori. Per esempio, si può ammirare “Il tuffatore” (1951) di Nino Migliori, una fotografia tratta da “Travestiti, Genova” (1965 – 1971) di Lisetta Carmi e poi “Emigrante in Piazza Duca d’Aosta davanti al grattacielo Pirelli” (1968) di Uliano Lucas. E ancora: una fotografia intitolata “Regno Unito” (1977) di Gianni Berengo Gardin, un ritratto del 2023 a Johnny Depp di Maurizio Galimberti, oltre ad altre opere di Ferdinando Scianna, Franco Fontana, Guido Harari, Letizia Battaglia e Gabriele Basilico.

Ma perché Bibbiena è diventata la “città della fotografia”? Scoprilo a pagina 2

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