9 Giugno 2017 2017-06-09T14:27:05+02:00 Biblioteca Medicea Laurenziana: sulle scale della conoscenza TuscanyPeople Rebecca Ticci Share: La Biblioteca Medicea Laurenziana, parte del complesso della Basilica di San Lorenzo a Firenze, è una tra le più importanti eredità culturali che la famiglia Medici potesse mai lasciarci. Un luogo dove architettura, arte e sapere si incontrano in perfetta armonia all’insegna della condivisione della conoscenza. Biblioteca Medicea Laurenziana: luogo d’arte e di cultura Colui che formalmente possiamo e dobbiamo ringraziare per tale ricco lascito della Biblioteca Medicea Laurenziana (mappa) è Giulio de’ Medici, divenuto papa con il nome di Clemente VII, il quale decise di avviare la costruzione della biblioteca con lo scopo di ospitare a Firenze i volumi della preziosa raccolta di famiglia, che papa Leone X aveva in precedenza trasferito a Roma. Tale patrimonio librario era stato avviato da Cosimo il Vecchio e portato avanti dai figli Piero e Giovanni e, successivamente, soprattutto dal nipote Lorenzo il Magnifico. Si può dunque dire che l’amore per le arti e le lettere scorreva senza dubbio nelle vene della famiglia Medici! L’opera di Michelangelo I lavori per la costruzione della Biblioteca Medicea Laurenziana furono commissionati a Michelangelo, che la rese una delle sue opere più innovative in ambito architettonico. La costruzione iniziò nel 1524, ma si arrestò tra il 1527 e il 1530 e, ancora, nel 1534 quando Michelangelo abbandonò Firenze per trasferirsi in maniera definitiva a Roma, lasciandola, tuttavia, così incompiuta. I lavori furono quindi portati a termine nella seconda metà del Cinquecento da Bartolomeo Ammannati e Giorgio Vasari, fino al giorno della sua apertura al pubblico: l’11 giugno 1571, con oltre 3.000 manoscritti! Il vestibolo: ingresso e transizione La parte più originale del progetto di Michelangelo è sicuramente l’accesso alla sala di lettura, dato dal cosiddetto vestibolo, uno spazio esiguo che, tramite una scalinata, permette di entrare all’interno della Biblioteca Medicea Laurenziana. Questo particolare ambiente, dalla pianta quadrata, crea un effetto tale da pensare di ritrovarsi in un cortile chiuso e buio sui cui si affacciano quattro alte e imponenti facciate di edifici, con tanto di coppie di colonne inserite nella muratura e finestre cieche. Lo spazio interno, inoltre, è quasi totalmente occupato da una monumentale scalinata tripartita, che Michelangelo avrebbe desiderato di legno, ma che Cosimo I impose a Bartolomeo Ammannati, l’esecutore della Biblioteca Medicea Laurenziana, di realizzarla in pietra serena. Nonostante Michelangelo non concluse i lavori, la sua idea e invenzione del complesso prese forma proprio nell’obiettivo che si era posto: la scalinata si presenta come la massa di un fiume in piena che, superata la soglia dell’ingresso alla sala di lettura, straripa in tre vie, le due scalinate laterali e quella centrale. Il genio di Michelangelo non si ferma tuttavia qui, perché un’altra valenza simbolica del vestibolo è quella del passaggio, della transizione dal mondo dell’ignoranza, quindi cupo, tortuoso e caotico come l’ambiente ricreato, al mondo della conoscenza all’interno della biblioteca: uno mondo di luce, di sapere e di consapevolezza. La sala di lettura: ordine e armonia Una volta intrapreso il cammino verso la conoscenza si accede così all’ampio salone di lettura, un vasto spazio a pianta rettangolare dotato parallelamente ai due lati di vetrate che permettono la giusta illuminazione dell’ambiente. Michelangelo provvide anche qui ai disegni che riguardavano i cassettoni del soffitto, i pavimenti e perfino, si direbbe oggi e se l’artista permette, al design dei sedili e dei tavoli di lettura. Una particolarità della sala è la perfetta corrispondenza e simmetria tra i motivi ornamentali e simbolici presenti nel soffitto con quelli del pavimento in terracotta bianca e rossa, che richiamano la celebrazione della dinastia Medici. Tra questi, il teschio di capricorno, chiaro riferimento al segno zodiacale ascendente del Capricorno scelto da Cosimo I e l’anello papale di Clemente VII, presenti anche nelle vetrate policrome della sala, che, con raffinate decorazioni, mostrano gli emblemi e lo stemma di famiglia. I banchi di legno, chiamati anche plutei, sono 300 e disposti su due file parallele separate da un lungo corridoio. I volumi, che erano suddivisi a seconda della materia o argomento, erano disposti sotto ai banchi e legati a essi con una catena di ferro per evitare eventuali sottrazioni. Oggi i manoscritti e i codici sono stati trasferiti in depositi ai piani inferiori della biblioteca per lo studio e la conservazione, anche se una parte è piacevolmente visibile in esposizione in locali (6 salette) adiacenti alla sala di lettura. È tuttavia ancora visibile la catalogazione per titolo delle opere presenti per ciascun banco perché riportati su delle tavolette di legno al lato di ciascun pluteo. La Tribuna d’Elci Questa sala circolare, adiacente alla sala di lettura, fu progettata e terminata nel 1841 dall’architetto Pasquale Poccianti secondo uno stile neoclassico, ma con chiari riferimenti ai motivi e ai colori che dominano nelle decorazioni della biblioteca. Il suo nome si deve al patrizio fiorentino Angelo Maria d’Elci che donò alla Biblioteca Medicea Laurenziana la collezione delle prime edizioni a stampa dei classici greci e latini che fu, appunto, collocata all’interno della Tribuna. Un pozzo di opere inestimabili La collezione della Biblioteca Medicea Laurenziana è oggi una delle più invidiate al mondo perché vanta un patrimonio librario che non conosce valore. La raccolta dei manoscritti curata in principio, si è detto, da Cosimo il Vecchio con la collaborazione di umanisti insigni come Poggio Braccioini e Niccolò Niccoli, custodisce tesori come una copia del Decameron eseguita sull’originale di Boccaccio, il manoscritto autografo delle Vita del Cellini, il Pluteo 32.9 che è la documentazione più antica delle tragedie di Eschilo e Sofocle, e i due codici medicei di Tacito, uniche fonti d ciò che resta degli Annali e delle Storie. Insomma, un percorso, nel vero senso della parola, quello della Biblioteca Medicea Laurenziana, che merita davvero di essere scoperto e sperimentato, anche solo per provare l’ebbrezza di salire quello scalone e varcare quella soglia che Michelangelo ci invita a oltrepassare, da oscurità a luce, da innocenza a consapevolezza. Riproduzione Riservata © Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreRebecca TicciBlogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/biblioteca-medicea-laurenziana-firenze/" width="100%" count="on" num="3"]