Chi non conosce il Carnevale di Viareggio alzi la mano! Parliamo di uno tra i più importanti carnevali di Italia, conosciuto in tutto il mondo. Ma come è nato il Carnevale di Viareggio con i suoi carri allegorici che irridono governi e potenti del mondo? Storia del Carnevale di Viareggio: la tradizione nata per perculare i potenti con la tipica irriverenza toscana.

 

Carnevale di Viareggio: la tradizione toscana che irride i potenti del mondo

Carri allegorici e sfilata del Carnevale di Viareggio

La storia del Carnevale di Viareggio ha inizio nel 1873 quando nella cittadina delle Versilia alcuni esponenti dell’alta borghesia decisero di mascherarsi per protesta contro le tasse eccessive. La tradizione vuole che l’idea sia nata ai tavoli del Caffè del Casinò, inaugurato quarant’anni prima. I famosi carri allegorici erano allora calessi. Da quel momento, ogni anno la sfilata riusciva ad attenuare il malcontento generale finché, al termine del secolo, non comparvero i carri trionfali in stucco, tela e materiali pesanti, poi sostituiti dalla cartapesta modellata, per raggiungere la massima raffinatezza negli Anni ’30 del Novecento con la carta a calco.

La nascita dei veglioni del Carnevale di Viareggio

Carri allegorici e sfilata del Carnevale di Viareggio

Tutto il Carnevale di Viareggio è accompagnato da veglioni e feste in maschera di origine antica. Negli Anni ’20 erano famosi i veglioni “di colore”, celebrazioni in cui le donne indossavano un abito nelle tinte stabilite, mentre gli uomini portavano lo smoking. Anche gli addobbi, i coriandoli e le stelle filanti venivano preparati nei colori prescritti.

Hotel come il Principe di Piemonte, l’albergo Royal o locali come il Cafè Chantant Margherita sulla passeggiata, rappresentavano la sede ideale per questo tipo di feste, e proprio in quest’ultimo locale cominciò, nel 1932, la tradizione dei veglioni in costume con un “ballo incipriato del Settecento”. Negli anni a venire si ricordano i veglioni de La Stampa, della Croce rossa e dei Lions.

I Rioni del Carnevale di Viareggio

Carri allegorici e sfilata del Carnevale di Viareggio

Oggi i veglioni si tengono nei cinque rioni cittadini (Q.re Campo D’aviazione, Torre del Lago, Marco Polo, Darsena e Croce Verde) e sono chiamati: “i Rioni del Carnevale di Viareggio”. Similissimi al carnevale diurno, i rioni vedono la presenza di carri amatoriali e un gran numero di maschere a piedi. Per le vie vengono allestiti stand fieristici, piste da discoteca e strutture gastronomiche dov’è possibile cenare con piatti a base di pesce e altre specialità locali.

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Quando si svolge il Carnevale di Viareggio

Carri allegorici e sfilata del Carnevale di Viareggio

Attualmente, al Carnevale di Viareggio partecipano tutti gli anni migliaia di visitatori – la terza sfilata dell’edizione 2011 ha battuto ogni record, con più di 325.00 partecipanti – richiamati dalla spettacolarità delle sfilate e dal clima festoso che si respira in città nei giorni dei corsi mascherati.

Il carnevale si svolge nell’arco di un mese durante il quale vengono proposti 5 corsi mascherati, quattro di domenica e uno nel martedì grasso.
Le sfilate di Viareggio hanno luogo indicativamente tra la fine di gennaio e marzo, nelle quattro settimane che precedono la Quaresima.

I carri del Carnevale di Viareggio

Carri allegorici e sfilata del Carnevale di Viareggio

Senza dubbio i grandi protagonisti del Carnevale di Viareggio sono i carri di cartapesta che sfilano lungo un circuito chiuso, circolare, compreso tra i viali a mare e la bella passeggiata della cittadina.
Colossali e suggestivi, i carri di Viareggio traggono spesso ispirazione dai temi della politica italiana e internazionale e dell’attualità, che vengono rappresentati in chiave satirica, non senza un po’ di irriverenza tutta toscana.

A bordo dei carri allegorici, accompagnati dalla musica, ballerini e figuranti coinvolgono il pubblico che li acclama al loro passaggio.
Alle sfilate concorrono carri di prima e seconda categoria, mascherate di gruppo e maschere singole. I vincitori di ogni categoria vengono proclamati e premiati durante l’ultima giornata di Carnevale.

Come vengono preparati i carri del Carnevale di Viareggio

Carri allegorici e sfilata del Carnevale di Viareggio

Il lavoro di preparazione dei carri è molto importante e dispendioso. Il procedimento parte dalla creazione di un modello in argilla. Attraverso una colata di gesso sul modello si ottiene il negativo del calco all’interno del quale vengono applicate strisce di carta imbevute in un composto di acqua e colla. Quindi si stacca la cartapesta e, dopo aver levigato il tutto con carta vetrata, si procede alla decorazione con colori acrilici o a tempera, che vengono poi ricoperti da un’ulteriore vernice lucida di protezione.

È così che i carristi riescono a plasmare masse e volumi enormi, alleggerire le forme e donare al carro una struttura semovente spettacolare. Il primo carro di cartapesta è del 1925. La nuova sede di costruzione dei carri mascherati, il complesso della Cittadella, nella zona nord della città, è stata inaugurata il 15 dicembre 2001. I carri alloggiano all’interno di hangar e possono essere visitati da gruppi e singoli non soltanto durante il periodo carnevalesco.

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Burlamacco, la maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio

Burlamacco è la maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio

La maschera ufficiale, oltre che il simbolo stesso del Carnevale di Viareggio, è il Burlamacco, personaggio ispirato ad altre maschere della commedia dell’arte italiana – come Arlecchino, Balanzone, Pierrot, Rugantino -, vestito con una lunga tuta a scacchi bianchi e rossi, una feluca e un ampio mantello nero sulle spalle. Nelle sfilate il Burlamacco è accompagnato da una maschera femminile, Ondina, che ricorda il legame di Viareggio col mare e l’estate.

Il Carnevale di Viareggio e l’arte contemporanea

Carri allegorici e sfilata del Carnevale di Viareggio

Importante anche il rapporto tra il Carnevale di Viareggio e l’arte, come testimoniano i numerosi contributi di artisti tra cui Lorenzo Viani, Renato Santini, Uberto Bonetti, Sergio Staino, Dario Fo e Jean-Michel Folon.

Di recente, proprio il premio Nobel Dario Fo ha collaborato con Umberto e Stefano Cinquini alla realizzazione di un carro ispirato all’orrore che la guerra produce sui bambini.

 

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