Cosa vedere a Prato, il capoluogo di provincia meno conosciuto della Toscana. Dalle piazzette del centro storico al bellissimo Duomo ai ristoranti tipici, tutte le ragioni per visitare Prato città e dintorni.

Prato, il capoluogo toscano bello e poco conosciuto

Iniziamo subito con un paio di dati, forse per alcuni sorprendenti: Prato conta quasi 200.000 abitanti (195.000 circa), e per popolazione è la seconda città della Toscana (la terza del Centro Italia), tanto che fino al 1992, anno della costituzione in provincia, è stato il comune-non-capoluogo di provincia più popolato d’Italia.

Vista su Palazzo Pretorio a Prato, città della Toscana

Prato: non solo moda

Tutti sanno che a Prato la produzione tessile ha sempre svolto un ruolo di primissimo piano. Nell’Ottocento la città vide un impetuoso sviluppo industriale che ne fa ancora oggi uno dei distretti più importanti a livello europeo, tanto da essere arrivata a ispirare le collezioni di tessuto e a orientare la moda e le scelte delle grandi griffe. Forse però, non tutti sanno che Prato città vanta anche attrattive storico-artistiche di grande rilievo, con un itinerario culturale che parte dagli Etruschi per ampliarsi nel Medioevo e raggiungere l’apice col Rinascimento, periodo in cui hanno lasciato le loro testimonianze geni del calibro di Donatello, Filippo Lippi e Botticelli.

In altre parole esiste una Prato industriale, produttiva, più conosciuta, e una Prato meno conosciuta, autentico scrigno di cultura, storia e arte. Ma non solo, perché tradizione e innovazione s’intrecciano a tal punto da queste parti da renderla un moderno centro multiculturale.

Palazzo Pretorio, uno dei palazzi storici da visitare a Prato

Storia di Prato, dalla fondazione ai giorni nostri

La pianura di Prato era in origine un’area paludosa ai cui margini s’insediarono alcuni abitanti. La città vera e propria si formò tuttavia nell’XI secolo con l’unificazione di Borgo al Cornio (piazza Duomo) e del castello di Pratum dei Conti Alberti.

Nel corso del XII secolo Prato divenne un Comune libero. Per la difesa vennero edificate in successione due cinte murarie, ma la città non riuscì a mantenere la propria libertà, e nel 1351 cadde nelle mani dei fiorentini: da qui la sua storia si lega a quella del capoluogo toscano.

Sotto il dominio di Firenze

La vita di Prato era caratterizzata da un’economia fiorente, grazie soprattutto al commercio dei prodotti tessili. L’esempio più eclatante è dato da Francesco Datini, commerciante ricco e capace che inventò la cambiale e la partita doppia: il palazzo che porta il suo nome svetta ancora nel centro della città.

Dopo la cacciata dei Medici da Firenze, nel 1494, e l’istituzione della breve Repubblica Fiorentina, l’esercito spagnolo, richiamato da Giulio II su insistenza del Cardinale Giovanni de’ Medici (futuro Leone X), transitando sulla strada da Bologna a Firenze, decise di attaccare la città per dimostrare la propria forza ai fiorentini. Il sacco durò ben 21 giorni di terrore e sangue: il ritorno dei Medici a Firenze fu pagato carissimo da Prato che impiegò secoli per riprendersi.

L’industrializzazione di Prato

Nell’Ottocento Prato vide una fortissima industrializzazione abbinata a una conseguente enorme crescita della popolazione. Negli Anni ’90 del Novecento si è verificata una possente immigrazione cinese tanto da formarsi una delle più grandi comunità cinesi d’Italia, composta da circa 30.000 abitanti, nonché grande esempio di integrazione culturale.

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Vista su Palazzo Pretorio a Prato, città della Toscana

Cosa vedere a Prato

Il centro storico della città è elegante e ben conservato. Una delle prime attrazioni all’interno della cerchia muraria è il Castello dell’Imperatore, unica testimonianza storica di architettura sveva nell’Italia Centro-Settentrionale.

Piazza Duomo e la Cattedrale di Santo Stefano

A poca distanza, Piazza Duomo, che ospita la Cattedrale di Santo Stefano. Sull’estremità destra della facciata spicca il singolarissimo disco del pulpito esterno di Donatello e Michelozzo, mentre al suo interno si possono ammirare gli splendidi affreschi di Filippo Lippi.
Il pulpito è ancora oggi utilizzato solennemente per l’ostensione della Sacra Cintola della Madonna, reliquia cui i pratesi sono particolarmente legati.

Monumenti da visitare a Prato

Da visitare il già citato Palazzo Datini, il Palazzo Pretorio, la Basilica di Santa Maria delle Carceri di Giuliano da Sangallo, le chiese di San Francesco, di San Domenico, di Sant’Agostino e dello Spirito Santo. Nel Museo dell’Opera del Duomo sono invece custodite opere di grandi artisti come Filippo Lippi, Donatello, Michelozzo, e altri.

Le piazze principali del centro storico

Nella Piazza del Comune è anche consigliabile soffermarsi davanti alla Fontana del Bacchino (copia novecentesca), il monumento simbolo della città.
Sempre nel cuore della città è Piazza Mercatale, una delle piazze medievali più grandi d’Europa, sui cui si affacciano edifici tardo ottocenteschi e del primo Novecento.

Duomo di Prato e torre campanaria

Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci

Nell’interessante connubio tra antico e moderno è da segnalare il Centro per l’Arte Contemporanea “Luigi Pecci”, fondato nel 1988, costruito su progetto dell’architetto razionalista Italo Gamberini e ristrutturato sull’avveniristico progetto dell’architetto cino-olandese Maurice Nio.

Il centro è attivo a livello internazionale con un’ampia programmazione di mostre che vanno a sommarsi all’importante collezione permanente allestita con le opere dei maggiori artisti contemporanei degli ultimi 30 anni.

Il Centro di Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato (Foto ©MichelaOsteri)

Il Museo del Tessuto

Interessantissimo anche il Museo del Tessuto, singolare e istruttiva espressione della storia tessile della città.

All’interno del Museo si trovano campioni che vanno dal V secolo fino ai nostri giorni, mentre lo stesso edificio che lo ospita è un monumento di archeologia industriale, trattandosi dell’unico grande complesso produttivo ottocentesco ancora esistente all’interno delle mura medievali.

L'Arte della Seta era una delle più importanti Corporazioni delle Arti e dei Mestieri

Prodotti tipici pratesi

Assolutamente da provare il pane di Prato insieme all’omonima Mortadella di Prato IGP dal gusto speziato. Ma sono da gustarsi anche le polpette pratesi, così come vini d’antico lignaggio quale il Carmignano DOCG.

Anche la pasticceria è d’eccezione: da non perdersi la Torta dei sette veli di Gianluca Mannori, le Pesche di Prato, e i celeberrimi Cantuccini alla mandorla, probabilmente i biscotti più famosi del mondo.

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Eventi a Prato

La prima domenica di Quaresima, a San Quirico a Vernio, ecco la Festa della polenta. L’evento celebra uno dei piatti tipici della Valle del Bisenzio: la polenta dolce a base di farina di castagne. Conosciuta anche come Festa della Miseria, è insieme un appuntamento per buongustai e un momento di rievocazione storica.

A metà luglio si apre invece il Festival delle colline, una manifestazione itinerante che simboleggia l’incontro tra musica e cultura in ogni sua forma, e che annovera esibizioni di artisti di fama mondiale in città e nel territorio intorno.

 

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Foto Museo Pecci: ©Michela Osteri Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople

 

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