3/4 Donne del vino: tutta l’arguzia femminile al servizio del nettare degli dei

Laura Bianchi, da avvocata a winemaker

Questa storia ci piace particolarmente perché parla di un amore inarrestabile per il vino, la cantina, la campagna del Chianti Classico. Laura Bianchi è figlia di un vinattiere che nella zona è considerato uno dei Grandi Vecchi del vino, Fabrizio Bianchi. Laureatasi in legge, avrebbe dovuto fare l’avvocatessa, ma dopo la sua prima vendemmia in Chianti comprese che il suo cuore era in fondo sempre stato lì, al Castello di Monsanto.

Dal 1991 tiene lei in mano le redini dell’azienda di famiglia fondata nel dopoguerra, con un piede nel passato e uno sguardo al futuro. Chi la conosce l’ha dipinta come una vera Signora del vino, imprenditrice di successo, elegante e vivace, un po’ come i suoi vini.

Laura Bianchi, foto cortesia del Castello di Monsanto

Castello di Ama a firma Lorenza Sebasti

Il Castello di Ama è un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, tanta è la sua bellezza mozzafiato; vi si coltiva la vite per farne ottimi vini, e si colleziona arte per la gioia dell’anima. Lorenza Sebasti è figlia di uno dei 4 proprietari, Lionello, e prende in mano la gestione dell’azienda fin dal 1993. Insieme all’enologo di fiducia, Marco Pallanti, porta avanti l’opera con un lavoro che dura da 40 anni.

Entusiasmo e amore nel custodire i grandi valori di cui è figlia, per lei il vino rappresenta un luogo, la sua storia e le persone che lo producono. Inoltre, a partire dalla metà degli anni ’90, ha nutrito e coltivato la presenza dell’arte contemporanea nel piccolo borgo di Ama, culminata nell’istituzione della rassegna ‘Castello di Ama per l’Arte Contemporanea’. Ogni anno, infatti, fortunati artisti vengono invitati nel borgo a realizzare opere ispirate al genius loci.

Il Castello di Ama a Gaiole in Chianti

Nobildonne, pioniere e first lady: scoprile a pagina 4

Informazioni sull'autore

Martina Tanganelli
Wine blogger and Ambassador of Tuscany
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