27 Maggio 2021 2021-06-08T11:32:29+02:00 Gilda Bistrot, uno charmant ristoro Art Nouveau nel cuore di Firenze TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: Il Gilda Bistrot è un ottimo ristorante a Firenze, proprio davanti al Mercato di Sant’Ambrogio, che offre un menù a base di prodotti selezionati di qualità e piatti classici “appena rivisti, come si potrebbe cucinare la domenica a casa”. Gilda Bistrot: piatti classici, prodotti selezionati e Art Nouveau Da quando è nata TuscanyPeople, nel 2014, abbiamo scritto più volte sul Gilda Bistrot, l’affascinante ristorante davanti al colorato Mercato di Sant’Ambrogio a Firenze. Sì, va bene, lo ammettiamo: questo bistrot fiorentino è uno dei nostri ristoranti preferiti, ogni volta che entriamo pare quasi d’immergersi in un porto franco d’inattaccabilità, in una piccola oasi verde nel deserto dei mali terreni. Nello spazio bohémien si respira la solita atmosfera serena, conviviale. A una prima veloce occhiata, l’ambiente appare immutato. La Sig.ra Gilda indaffarata tra bancone e tavoli, il cortesissimo, affabile, figlio William, che fa gli onori di casa. Avventori distanziati, ma numerosi. L’unica cosa che si nota di diverso: i tavoli più lunghi del normale che trasmettono subito sicurezza, una precauzione forse doverosa ma non scontata. L’interior design del bistrot fiorentino Per il resto, la stessa gradevolissima Art Nouveau, l’intimo calore dello spazio, il chiaro del legno che prevale su tutto, la macchina da caffè incastonata dentro il mobiletto istoriato di scritte circolari: Pomo – Rosa – Genziana, e i sinuosi lampadari a palla con la scritta: Gilda. E poi, ah, eccolo lì, dietro il piccolo banco, sopra il muro che divide la sala dalla cucina, l’orologio esagonale che segna un’ora qualunque. L’ora di stare a tavola, in compagnia, senza tanti timori, senza tante ansie, per godersi un po’ di ristoro gustando un cibo che sappiamo essere di qualità, sebbene ogni volta ci sorprenda di novità. Uno dei migliori ristoranti a Firenze per un pranzo di lavoro Ci sediamo tranquilli, rilassati. A un tavolo sì e a uno no, i clienti abituali del bistrot. Professionisti, funzionari, manager che nel tempo hanno creato la grande famiglia del Gilda Bistrot, uno zoccolo duro d’habitué che certifica la qualità umana e gastronomica del locale. Iniziamo con un evergreen: Pomodori confit, conditi con origano, pepe, e olio EVO prodotto dalla Fattoria di Anella di Vinci. 👉 Leggi anche: Al Gilda Bistrot il miglior pranzo di lavoro a Firenze Qualche curiosità sui proprietari del locale Nel mentre cade l’immancabile domanda a William sul perché si chiama William, o meglio, sul perché i suoi genitori l’hanno chiamato così. C’è forse un legame gastronomico con le pere William? o magari, letterario, con William Shakespeare? Niente da fare. Si chiama così perché ai suoi piaceva così. Punto e basta. Giusto, giustissimo, esiste forse una legge che vieta di chiamare con nomi stranieri neonati italiani? Da quando l’Italia è una Repubblica, non essendo più in regime autarchico, no, non esiste. E quindi ben venga William, con quella sonorità english, senz’altro raffinata, in perfetto accordo con la figura del personaggio. Quando si dice nomen omen: un nome, un presagio. O il destino nel nome. Come si preferisce. Tutto vero, d’altronde mai dubitare dei detti latini, altrimenti che starebbero lì a fare da oltre 2000 anni? I primi piatti del Gilda Bistrot Andiamo coi primi. Paccheri di grano duro col classico ragù di manzo di Fassona di Grinzane, specificamente della macelleria Boasso. E Spaghetti conditi con pomodori perini di Corbara, freschi, saltati, e mozzarella di Battipaglia a dadini saltata 30 secondi in padella, con aggiunta di pepe e origano. Il tutto annaffiato da un Vermentino di Salustri, in Val di Cornia, totalmente biologico, quasi zero solfiti. Di pronta beva, ottimo per l’abbinamento del piatto. La passione per la cucina, ci racconta, William, nasce in lui senza tempo. Da sempre. In famiglia si respirava cucina (sua madre prima gestiva il Cinghiale Bianco) e lui aveva “interesse e gola”, nonostante lavorasse originariamente nel ramo dell’arredamento. Poi, 22 anni fa, il grande salto: lavorare insieme, lui e la madre, perché no? L’idea era creare un luogo davvero originale, una specie di grande salotto di casa che avrebbe accolto la famiglia dei clienti con prodotti selezionati e piatti classici: “appena rivisti, come si potrebbe cucinare la domenica a casa”. Il quartiere – con la suggestione del mercato di Sant’Ambrogio – e il particolare tessuto sociale, erano perfetti per l’idea. E così è andata. Missione compiuta senza troppi patemi d’animo. Clientela selezionata, affidabile e affezionata. Abbinamento: Vermentino biologico di Salustri Al naso, questo Vermentino dà la sensazione di avere qualche difetto, ma si capisce subito che è un biologico naturalissimo, per forza di cose diverso da quei prodotti sofisticati inzeppati di solfiti. Al palato è molto gradevole, con un’ottima persistenza aromatica che rimane in bocca anche dopo decine di secondi, e nonostante il gusto sia alterato dal pomodoro che notoriamente cancella ogni altro sapore. La verità è che è un vino che non si fa dominare e che aggrazia il piatto. Lo staff del Gilda Non cessano di arrivare persone: il porto franco del Gilda Bistrot non è angustiato dai problemi che affliggono il resto del mondo. Sbalorditivo. Tutti molto ordinati, distanziati, osservanti delle regole. Due volte sbalorditivo. Ma non è solo merito di Gilda e William, ci tengono a dirlo, perché anche il resto dello staff, da più di 15 anni con loro, apporta il suo fondamentale contributo: parliamo dello chef Antonio, in cucina, e di Ylbere, in sala, un sorriso che non si dimentica, gentile. I secondi piatti del Gilda Bistrot Per quel che concerne i secondi piatti, optiamo per una Tartare di manzo della macelleria Boasso, tagliata al coltello al momento, con tuorlo d’uovo di gallina ruspante, poca senape di Digione e pochissimo olio EVO della Fattoria di Anella di Vinci, condita con sale e pepe (limone a parte); e per un Polpettone di vitella e manzo bianco, sfumato con vino bianco e condito con spezie classiche quali aglio, cipolla, timo. Ci raggiunge la verace Sig.ra Gilda. Difficile prenderla al volo tra le mille cose che fa, anche a lei chiediamo il perché di William, se c’era qualche ragione particolare per questa scelta singolare. Lei ci dice: “Shakespeare“. Ma si capisce che scherza. La verità è che il nome piaceva. Stop. Niente dietrologia. Certo, ci dice, più di quarant’anni fa era azzardato. Concordiamo. 👉 Leggi anche: Gilda Bistrot, la raffinatezza della semplicità Continuano le curiosità sul Gilda Bistrot E Gilda? Anche questo è un nome importante. Gilda è dovuto alla passione per l’opera, ovviamente con chiara allusione alla tragica figlia di Rigoletto. E, quasi come naturale conseguenza, eccoci dal teatro al cinema, e all’organizzazione-sponsorizzazione da parte loro del Premio Gilda – per il Festival Internazionale Cinema e Donne – che avviene da 13 anni consecutivi, prima al Cinema Odeon, ora al Cinema La Compagnia di Firenze. Un ambìto riconoscimento che premia il cinema al femminile (dalla regia, alla migliore interpretazione, alla produzione) a livello europeo. Finiamo in bellezza con un ottimo Crème caramel: uova, latte, baccello di vaniglia e zucchero, con aggiunta, direttamente nell’impasto, di noci e nocciole. Connubio riuscitissimo. Ancora una volta il Gilda Bistrot si rivela una delle nostre scelte azzeccate. Non ci resta che fare alla Sig.ra Gilda e a William tutti i nostri in bocca al lupo per un sereno prosieguo dell’attività. E tu, che ci hai letto fino a qui, sei mai stato al Gilda Bistrot? A parer tuo c’è qualche altro ristorante in centro, a Firenze, che potrebbe ricordarlo? Scrivici. E non dimenticare: alcuni dei nostri autori sono stati prima lettori. Ad maiora! 📍 PER APPROFONDIRE: 👉 Gilda Bistrot, il gusto liberty dell’eleganza 👉 Gilda Bistrot, squisitezze in salsa art nouveau davanti al mercato di Sant’Ambrogio 👉 A Firenze cosa si mangia? Dagli albori della tradizione culinaria ai nostri giorni La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! Teniamoci in contatto Gilda Bistrot – Piazza Lorenzo Ghiberti, 40/r Firenze – Tel. +39 055 2343885 Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreTommaso BaldassiniPublisher, Blogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/gilda-bistrot-ristorante-a-firenze/" width="100%" count="on" num="3"]