I sommelier devono temere Hypertaste? La risposta è di una certa complessità e necessita di approfondimento

Hypertaste è grande quanto una fettina di limone, ed è grado di registrare non solo i gusti, ma anche i più sottili fra gli aromi, fino a riconoscere varietà, origine e annata dei vini. Accidenti, quanti sommelier lo sanno fare con assoluta certezza?

È un Chianti o un Pinot nero? Qual è la percentuale di Sangiovese e di Merlot? È una mia impressione, o questo vino è troppo acido? Nasce per rispondere a domande simili il progetto di Hypertaste, dispositivo capace di rilevare la cosiddetta “impronta digitale chimica” dei liquidi, con questa sorta di “lingua” dotata di sensori elettronici in grado di rilevarne la composizione. Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.

Per approfondire: A Firenze, 22/23 novembre: BTO, presente e futuro del turismo enogastronomico

Hypertaste, rilevando l’impronta digitale chimica dei liquidi, può fare molte cose

Opportunamente configurato, Hypertaste è in grado di individuare la provenienza geografica di un vino, il tipo di vitigno da cui è ottenuto e confrontarlo con altri vini. Realizzato in una prima versione nel 2019 nei laboratori della IBM Research di Zurigo, l’ultimo più evoluto aggiornamento è stato presentato in Italia proprio al BTO 2023 di Firenze, e quindi adesso riguardo a questa macchina stiamo parlando dello stato dell’arte.

Come viene addestrato Hypertaste?

Hypertaste viene addestrato tramite diversi campioni di liquidi di cui ricava le impronte digitali che a loro volta vengono confrontate tra di loro in modo da ricercare similarità e differenze e individuare un pattern di riferimento anche dal punto di vista sensoriale. È un lavoro che prevede un vero e proprio “apprendimento digitale”,  che tra l’altro è già stato applicato, ad esempio, in alcuni studi su caffè e gin. Hypertaste è in grado anche di capire quale tipo di vitigno è il più adatto a essere impiantato su un certo terreno.

Ma la domanda rimane la stessa: Hypertaste potrà rubare il lavoro ai sommelier? La risposta a pagina 3

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