Ehi, ma quale vino ha vinto al BIWA 2017? La sesta edizione del prestigioso “Best Italian Wine Awards”? Un bolgherese? Un brunello? Un chianti classico? Un piemontese? No, ha vinto Oreno 2015, della Tenuta Sette Ponti.

Ladies and Gentlemen…and the winner is Oreno 2015

E’ la Tenuta Sette Ponti, 50 ettari di vigne nel Valdarno, tra Firenze e Arezzo, terra che fino a poco tempo fa non si sospettava essere così vocata per i vini, che ha prodotto Oreno 2015 un supertuscan dal taglio bordolese, o quasi, splendido blend di merlot (50%), cabernet sauvignon (40%) e petit verdot (10%), con affinamento in barrique di primo passaggio di circa un anno e mezzo, vincitore del BIWA 2017.

 

Per la verità non si tratta certo d’un fulmine a ciel sereno, essendosi Oreno già affermato in posizioni prestigiosissime in precedenti edizioni del premio: 3° posto nel 2013, grazie all’annata 2010, e 2° posto l’anno successivo, grazie al millesimo 2011. Una crescita qualitativa che si può quasi definire una vera a propria scalata trionfale verso l’Olimpo dei vini italiani e che culmina in questa sonante vittoria probabilmente annunciata.

Oreno stella della V^ TuscanyPeople Experience

D’altronde, noi di TuscanyPeople non possiamo certo dire di esserne troppo sorpresi. Non per vanità, ma per amor di verità e di cronaca, nel nostro articolo “V^ Supper Club, eccellenza da applausi a scena aperta” – cena segreta in cui Oreno fu servito in tavola – gli dedicavamo un intero paragrafo definendolo: la star della serata, un vino che tiene botta al Sassicaia e, nelle degustazioni alla cieca, anche a “Chateau Mouton Rothschild”.

Il concorso vinicolo internazionale BIWA 2017 è stato vinto da Oreno 2015 della Tenuta Sette Ponti, un vero successo per il vino toscano

Sommando poi l’articolo menzionato all’altro “Tenuta Sette Ponti, Valdarno di-vino”, in cui si parla più in generale dell’azienda vitivinicola produttrice, si può avere un’idea di come e quanto questa medaglia d’oro nasca da lontano: sin dalla sua prima annata, il 1999, Oreno ha sempre acquisito punteggi superiori ai 90 pt dalle più importanti guide internazionali.

È stato nella lista dei migliori vini al mondo stilata da Wine Spectator. Nel 2003 è addirittura arrivato quinto nei top 100. Ha ottenuto l’inserimento nella prestigiosa carta dei vini della Fly Emirates. Ha conseguito massimi punteggi nella varie guide di settore come Espresso, Bibenda, Luca Maroni, Vinous Media di Antonio Galloni, Wine Advocate. Per James Suckling è stato anche davanti a mostri sacri come il Sassicaia.

Gambero Rosso ha premiato Oreno coi 3 bicchieri dal 2005 al 2012 ed anche nel 2015 ha preso 3 bicchieri. Oreno 2015, al tempo dell’articolo non ancora in commercio, era stato assaggiato come premier da Luca Gardini – uno dei più grandi sommelier in assoluto – che gli aveva assegnato 98 pt inserendolo nella lista dei 50 migliori vini al mondo, terzo tra gli italiani. Poi qualcosa dev’essere accaduto, evoluzione, affinamento, perché due anni dopo da terzo è arrivato primo.

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Il concorso vinicolo internazionale BIWA 2017 è stato vinto da Oreno 2015 della Tenuta Sette Ponti, un vero successo per il vino toscano

L’eccellenza è toscana

Be’, non è possibile nascondere un po’ d’orgoglio in tutto questo. Non perché TuscanyPeople avesse saputo intravedere in Oreno un futuro vincitore, dato che il suo presente appariva già alquanto radioso e ampiamente celebrato da esperti molto più qualificati di noi, ma perché stiamo pur sempre parlando d’un vino toscano, e più specificamente d’un vino prodotto in una zona vicina a Firenze non particolarmente famosa per i grandi vini.

Non so, ecco, ho come la sensazione che sia stato tirato fuori un diamante purissimo da una miniera in cui di diamanti veri, finora, non se n’erano proprio visti. Bello, no? Come una favola.

Ma, come in tutte le favole a lieto fine, la felicità non si raggiunge mai con troppa facilità, la vita ce lo insegna di continuo e in fin dei conti, se accadesse il contrario, sarebbe in un certo qual modo anche diseducativo, e così è accaduto per l’impegno profuso nel mondo vitivinicolo da parte della famiglia Moretti Cuseri e per la crescita esponenziale del suo pluridecorato Oreno.

Il concorso vinicolo internazionale BIWA 2017 è stato vinto da Oreno 2015 della Tenuta Sette Ponti, un vero successo per il vino toscano

Il BIWA

È molto molto difficile vincere al BIWA – la cui premiazione si è svolta presso il centro Congressi Fondazione Cariplo a Milano -davanti a super- esperti come Luca Gardini, “l’uomo che sente il vino parlare”, come l’ha definito Vanity Fair, vincitore a Santo Domingo, nel 2010, del titolo di “Miglior sommelier del mondo”, assegnatoli dalla “Worldwide Sommelier Association” dopo che si era già aggiudicato il titolo italiano ed europeo, rispettivamente nel 2004 e nel 2009; o davanti ad Andrea Grignaffini, il signore dell’enogastronomia; a Luciano Ferraro, capo redattore del Corriere della Sera e firma della rubrica Corriere DiVini.

A Daniele Cernilli, decano della degustazione, giornalista enogastronomico oltre che fondatore del sito Doctor Wine; ad Antonio Paolini, curatore della Guida Vini Espresso e giornalista enogastronomico; a Pier Bergonzi, vice direttore de La Gazzetta dello Sport, fondatore della rubrica “Gazza Golosa” e sommelier; e a Marco Tonelli, giornalista enogastronomico, oltre che primo Habanos Sommelier italiano.

👉 Leggi anche: Luca Gardini: il mondo del vino è 0.0

Il concorso vinicolo internazionale BIWA 2017 è stato vinto da Oreno 2015 della Tenuta Sette Ponti, un vero successo per il vino toscano

No, non è affatto facile vincere davanti a una giuria simile, la quale, insieme ad altri grandi esperti stranieri – Kenichi Ohashi, Amaya Cervera, Tim Atkin e Christy Canterbury -, dopo accurate sessioni di assaggi che hanno visto coinvolte oltre 350 referenze, ha stilato la classifica delle 50 migliori etichette per quanto concerne l’attuale produzione enologica nazionale, e alla fine ha annunciato la decisione presa all’unanimità: and the winner is…Oreno 2015 della Tenuta Sette Ponti!

Come nasce Oreno

A questo punto, però, la domanda da porsi è: come si raggiungono la grande struttura, la grande concentrazione aromatica di Oreno? La sua intensità, la sua complessità olfattiva, il suo calore, la sua morbidezza composta da tannini armoniosi, eleganti, la sua lunga, piacevolissima, persistenza? Come si raggiungono gli elementi costitutivi d’un grande vino

Antonio Moretti Cuseri, l’artefice di Oreno, viene dal mondo della moda, e si butta nella perigliosa avventura del vino nel 1997, forte del fatto che la zona del Val d’Arno di Sopra era stata scelta nel 1716 dal famoso bando di Cosimo III de’ Medici insieme a quelle del Chianti, Carmignano e Pomino, come una delle terre di produzione più importanti e di qualità. Il Sangiovese esisteva già, così lui e i suoi collaboratori pensarono d’impiantare varietà bordolesi come merlot, cabernet sauvignon, petit verdot, che avevano già dimostrato di adattarsi molto bene alle caratteristiche pedoclimatiche della regione.

Il concorso vinicolo internazionale BIWA 2017 è stato vinto da Oreno 2015 della Tenuta Sette Ponti, un vero successo per il vino toscano

I primi vini, usciti nel 2000, ottengono un positivo riscontro commerciale, nonché recensioni anche molto lusinghiere, ma lui non si accontenta, non si guarda indietro, non si adagia sugli allori come probabilmente avrebbero fatto molti altri, si appassiona sempre di più fino quasi a farne un’ossessione, una malattia. Sa che le variabili per aumentare la qualità dei prodotti sono tantissime, incerte, i fattori in gioco quasi incalcolabili, sa che non esistono formule sicure, che bisogna rimettersi continuamente in gioco. Sa che senza il sacro fuoco non si migliora.

Ecco il segreto minimo e indispensabile dietro ogni successo ottenuto con grande fatica: il sacro fuoco. Le vigne vantano collocazione e orientamento ottimali. I venti e le brezze dominanti le arieggiano mantenendole sempre sane. L’azienda opta per la coltivazione biologica. Esperti agricoltori e agronomi curano maniacalmente la qualità fin dall’inizio del ciclo vegetativo: potatura, germogliamento, fioritura, allegagione, invaiatura, diradamento dei grappoli invaiati, vendemmia, selezioni degli acini, tutte operazioni fondamentali seguite dalla A alla Z.

Il concorso vinicolo internazionale BIWA 2017 è stato vinto da Oreno 2015 della Tenuta Sette Ponti, un vero successo per il vino toscano

Quindi la corretta maturazione fenolica ed aromatica, così da ottenere un perfetto equilibrio tra zuccheri e acidi, oltre a una buona carica antocianica, tannica e degli aromi. Quando le uve arrivano in cantina, e si trasformano in vino, gli enologi e i cantinieri non fanno altro che assecondare i naturali processi di fermentazione, proprio perché le fondamenta di tutto il lavoro si sono armonicamente sviluppate in vigna. Il resto è pazienza, tempo che scorre, amore e attenzione.

Sacro fuoco toscano

Ma se tutto questo è vero, è vero anche che molte altre aziende vitivinicole mettono amore, cura e grande passione nel proprio lavoro. E allora dove sta il segreto del continuo successo d’un vino come Oreno? Forse davvero nel sacro fuoco? Forse in quella parte misteriosamente indecifrabile del cuore umano che getta se stessa oltre l’ostacolo e dice: o vittoria o morte? Forse. Chissà. Comunque sia il BIWA 2017 è stato vinto da Oreno 2015, un prodotto della nostra Toscana che, quanto a sacro fuoco, non è seconda a nessuno. Direi proprio di no.

 

📍PER APPROFONDIRE:

👉 Tenuta Sette Ponti, Valdarno di-vino

👉 Grande successo per il vino toscano: +5,7% nel 2018 e tanti riconoscimenti

👉 Masseto 2015 e Solaia 2015: nell’olimpo di Robert Parker con 100 punti su 100

 

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Tenuta Sette Ponti – Via Sette Ponti, 71 Castiglion Fibocchi (Arezzo) – Tel. +39 0575 47.78.57

Foto ©David Glauso per TuscanyPeople
In collaborazione con Tenuta Sette Ponti
Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople

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