5 Maggio 2017 2020-10-16T16:01:14+02:00 Tenuta Sette Ponti, Valdarno di-vino TuscanyPeople Vieri Tommasi Candidi Share: La bellissima Tenuta Sette Ponti si estende per 330 ettari, di cui 50 a vigneto, interamente in provincia di Arezzo, nel Valdarno (di Sopra), territorio già riconosciuto nel famosissimo editto del 1716 promulgato dal Granduca Cosimo III de’ Medici come una delle quattro zone vitivinicole più importanti della Toscana. Tenuta Sette Ponti: accanto al ponte della Gioconda di Leonardo Il nome della Tenuta Sette Ponti deriva proprio dai Sette Ponti sull’Arno presenti sulla strada che da Firenze porta ad Arezzo. Il più noto tra essi, Buriano, limitrofo alla tenuta, è stato costruito tra il 1240 e il 1277, e addirittura si può intravedere sullo sfondo di due capolavori di Leonardo da Vinci: la Gioconda e la Madonna dei Fusi. Dagli anni ‘50, la tenuta è proprietà della famiglia Moretti Cuseri. L’Architetto Alberto Moretti Cuseri, attratto dalla sua ricchissima riserva di caccia, acquistò i primi 60 ettari direttamente dalle principesse Margherita e Maria Cristina di Savoia d’Aosta – figlie di S.A.R. Amedeo di Savoia Duca d’Aosta – le quali a loro volta avevano acquisito la proprietà dal Gran Duca Leopoldo d’Asburgo. Ma chi meglio del dottor Antonio Moretti Cuseri, figlio dell’architetto Alberto, può raccontarci i segreti della tenuta? Come nasce la Tenuta Sette Ponti? Negli Anni ’50 mio padre Alberto s’innamorò della Tenuta Sette Ponti e la acquistò dalla famiglia reale. Su 55 ettari totali, di vigna ce n’erano solo 3. Risalivano al 1935, ed erano stati piantati a mano, interamente a sangiovese, dai lavoranti del Duca Amedeo di Savoia-Aosta per celebrare la conquista dell’Abissinia o Etiopia, e per questo detta «Vigna dell’Impero». Trattandosi d’un sangiovese di elevata qualità, dal 2012 abbiamo deciso di creare un cru dalla vigna, una produzione limitata solo per le annate migliori. Attualmente abbiamo il 2012 e il 2013. Mentre il 2014 no perché non si è rivelata una grande annata, e dal momento che la selezione dei chicchi è rigorosamente fatta a mano non avremmo ottenuto una quantità di uva apprezzabile. Il 2015 sta attualmente affinando. Parliamo d’un vino stile Brunello. Affinamento lungo, minimo due anni, in botti grandi da 45 ettolitri, e minimo altri due anni in bottiglia. È il nuovo vino dell’azienda che deriva dalla vigna più vecchia, 82 anni, carico di corpo e struttura. Probabilmente diventerà il nostro vino di punta insieme a «Oreno». Tenuta Sette Ponti – Castiglion Fibocchi (Arezzo) Qual è stata l’evoluzione dell’azienda dal 1950 a oggi? La Tenuta Sette Ponti in totale consta di 330 ha, in parte boschivi, in parte occupati da un campo da polo, in parte da vigne. Mio padre produceva uva per rivenderla, non la vinificava. Poi alla fine degli Anni ’90, essendo io un cultore dei piaceri della tavola, pur lavorando nella mondo della moda, e considerando la qualità delle vigne di cui ero proprietario, decisi di produrre il mio vino in bottiglia etichettandolo come “Tenuta Sette Ponti”. La prima nostra annata risale al ’98, il «Crognolo». L’«Oreno» invece è del ’99. Cosa rappresenta il vostro logo? Raffigura gli archi del Ponte Buriano, limitrofo alla tenuta, il più importante tra i sette ponti tra Arezzo e Firenze. Ne abbiamo voluto fare un simbolo di storia, tradizione e cultura, visto che è molto bello, molto antico – dovrebbe risalire a un periodo tra il 1240 e il 1277 – e addirittura dipinto da Leonardo da Vinci. Un’ascesa velocissima la vostra, da pochi ettari vitati a 50… Circa 35 ettari di vigne sono stati piantati negli Anni ‘60 da mio padre, altri 25 saranno presto in produzione. Per adesso qui alla Tenuta Sette Ponti facciamo un totale di circa 250.000 bottiglie l’anno. Quali uvaggi utilizzate principalmente? Principalmente sangiovese, col quale produciamo 4 etichette: il «Chianti DOCG Vigna di Pallino», un chianti base che vinifichiamo in acciaio. Il «Chianti DOCG Vigna di Pallino Riserva», che affina in botte grande. Il «Crognolo», IGT Toscano Rosso, un sangiovese in purezza che affina per metà in barrique scariche, di terzo passaggio, e per l’altra metà in tonneaux nuove da 450 litri per circa 12-14 mesi, più 6 mesi di bottiglia. Il quarto, il già citato cru «Vigna dell’Impero», un sangiovese in purezza. 👉 Leggi anche: Valdarno Superiore e Leonardo: un grande amore che si è fatto arte E oltre il sangiovese? Oltre il sangiovese, come uvaggi, abbiamo cabernet sauvignon, merlot e petit verdot coi quali facciamo l’«Oreno», composto da 50% merlot, 40% cabernet sauvignon, 10% petit verdot. Vini da grandi punteggi internazionali e grandi riconoscimenti… Sì. L’«Oreno» è quello che, tra i vini della Tenuta Sette Ponti, sin dalla sua prima annata, il 1999, ha sempre acquisito punteggi superiori a 90 pt dalle più importanti guide internazionali. È stato nella lista dei migliori vini al mondo stilata da Wine Spectator. Nel 2003 è addirittura arrivato quinto nei top 100. Ha ottenuto l’inserimento nella prestigiosa carta dei vini della Fly Emirates. Ha conseguito massimi punteggi nella varie guide di settore come Espresso, Bibenda, Luca Maroni, Vinus Media di Antonio Galloni, Wine Advocate. Infine ha ottenuto il terzo posto al Best Italian Wine Awards 2013, preceduto soltanto dal Barbaresco Asili Vecchie Vigne 2007 di Roagna e dal Brunello di Montalcino Riserva 2007 Poggio di Sotto. Direi una vera storia di successo! In effetti non ci lamentiamo. Per James Suckling è stato anche davanti a mostri sacri come il Sassicaia con cui, a mio parere, divide la qualità ma ad un prezzo assai inferiore. La settimana scorsa siamo stati a Londra, invitati gratuitamente da Robert Parker a «Matter of Taste», dove appaiono le più importanti tenute del mondo. E così a Singapore, a Hong Kong. Si può dire che i critici internazionali ci riconoscano sempre tra le più grandi aziende mondiali. «Gambero Rosso» ha premiato «Oreno» coi 3 bicchieri dal 2005 al 2012. L’anno scorso i 3 bicchieri li ha ottenuti «Vigna dell’Impero» che per noi è un vino altrettanto grande. «Oreno» 2015, non ancora in commercio, è stato assaggiato come premier da Luca Gardini – uno dei più grandi sommelier in assoluto – che gli ha assegnato 98 pt e l’ha inserito nella lista dei 50 migliori vini al mondo, terzo tra gli italiani. 👉 Leggi anche: BIWA 2017: and the winner is…Oreno 2015 Tenuta Sette Ponti Oreno: un successo mondiale Due anni fa ad Hong Kong, durante un’asta molto importante, fu fatta una degustazione alla cieca tra due 2001: «Oreno» e il pregiatissimo «Chateu Mouton Rothschild». Be’, dodici persone preferirono «Oreno». Questo per dire che è un vino a cui l’invecchiamento giova molto. Parrebbe proprio di sì. “Crognolo” cos’è per voi? Probabilmente la migliore rappresentazione della zona, oltre che la migliore selezione delle varie parcelle di sangiovese della Tenuta Sette Ponti. Il bel frutto della doppia selezione manuale in vigna e in cantina. Questo è il segreto della nostra qualità. Nel 2007 è arrivato trentesimo nella lista dei migliori cento vini al mondo stilata da Wine Spectator, con 93 pt. “Le dico solo che nei comparative tasting viene sempre assaggiato col «Tignanello». E anche in questo caso i due prezzi sono molto distanti. A favore del nostro, ovviamente. E per quanto riguarda il Chianti DOCG “Vigna di Pallino”? “«Vigna di Pallino» è, come detto, il nostro Chianti base DOCG, sangiovese in purezza. «Vigna di Pallino Riserva» è fatto ovviamente dalle stesse uve ma con un affinamento di almeno un anno in botte grande, oltre a un ulteriore anno in bottiglia. Per adesso della riserva abbiamo solo due annate: 2013 e 2014. Pallino era il soprannome della persona che curava le vigne. È un vino autentico, genuino, utilissimo per capire cosa può essere un sangiovese. Gioca sul frutto, sulla freschezza. Sulla acidità e sulla pulizia”. Le aziende di sua proprietà sono 5 in tutto. Sono curioso di conoscere meglio Orma? Orma è a Bolgheri. 5 ettari e mezzo tra La Tenuta San Guido, il Sassicaia, e la Tenuta dell’Ornellaia. Produce cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot, i 3 classici vitigni bordolesi. Produce circa 30.000 bottiglie l’anno”. Antica Barriccaia di Tenuta Sette Ponti Poggio al Lupo? È in Maremma. 14 ettari. Produce morellino di Scansano, vermentino e cabernet sauvignon, 3 vini tutti in purezza. Circa 30.000 bottiglie l’anno, come Bolgheri. Feudo Maccari? È in Sicilia, a Noto. Produciamo 4 vini dal nero d’Avola. Un base. Il Saia, grande vino pluripremiato. Un rosé. Uno charmat. Un syrah in purezza e due bianchi, un grillo base e un grillo importante, stile borgogna. Più un passito di Noto. Si parla di circa 250.000 bottiglie l’anno, come la Tenuta Sette Ponti. Contrada Santo Spirito di Passopisciaro? Siamo sull’Etna. L’abbiamo acquisita nel 2011. 700 mt slm. Piccola azienda che produce circa 12.000 bottiglie l‘anno. Esclusivamente vitigni autoctoni. Tenuta Sette Ponti Da dove trae l’energia per gestire tutto questo? “La Sicilia, ad esempio, per me possiede un grande fascino. Gode senz’altro di un importante potenziale, oltre a terreni vocati per vini nobili, anche se alla base manca di storia perché almeno finora non c’era una cultura di produzione elegante, raffinata. Però lavorando sodo e adottando sistemi di coltivazione di qualità, come l’alberello, si possono ottenere risultati eccellenti”. Anche se è la Tenuta Sette Ponti da cui è partito tutto: “Sì, anche la mia passione. La Tenuta Sette Ponti è il punto di partenza un il punto fermo. Ma io comunque non faccio fatica a viaggiare da tutte le parti, è questione d’abitudine e di predisposizione”. Cantina di Faudo Maccari Come si ottiene un livello qualitativo costante vendemmia dopo vendemmia e sempre molto elevato? “È un lavoro certosino fatto di mille attenzioni. Sarebbe enormemente complesso rispondere propriamente a questa domanda, diciamo grande dedizione, grande passione, grande attenzione e un staff di prim’ordine”. Che rapporto ha coi suoi collaboratori? “Estremamente cordiale. Alla Tenuta Sette Ponti sono tutti molto disponibili e dotati di grande passione e tanta voglia di lavorare”. Meglio di così… Tenuta Sette Ponti – Via Sette Ponti, 71 Castiglion Fibocchi (Arezzo) – Tel. +39 0575 477857 📍PER APPROFONDIRE: 👉 Vini d’Italia 2021, la Toscana fa 90 👉 Vini rosati: l’apostrofo rosa tra le parole vino e Toscana 👉 5 vini rossi toscani per 5 piatti della tradizione La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! Teniamoci in contatto In collaborazione con Tenuta Sette Ponti Riproduzione Riservata © Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreVieri Tommasi CandidiScrittore & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/tenuta-sette-ponti/" width="100%" count="on" num="3"]