Il Valdarno Superiore è quella parte della valle del fiume Arno compresa tra Arezzo e Firenze, bellissimo territorio toscano fonte di ispirazione per molte opere di Leonardo da Vinci.

Valdarno Superiore: la terra toscana musa ispiratrice di Leonardo da Vinci

Il Valdarno Superiore, confinante con l’Aretino, la Val di Chiana, la Val di Sieve, i Monti del Chianti, il Pratomagno e l’area fiorentina, è una terra singolare, pittoresca. Le famose Balze del Valdarno ne sono la più chiara dimostrazione.

Le Balze del Valdarno sono formazioni geologiche tipiche di questo territorio della Toscana

Come si è formata la Valle dell’Arno

La zona emerse in età preistorica dal naturale fluire delle acque di un lago che invadeva il bacino alla fine dell’era terziaria. Oggi è tutta un susseguirsi di dolci declivi e calanchi dove i colori esplodono. Il verde dei pini sulla sommità delle Balze giallastre, l’argento degli uliveti che si alternano alle vigne e il blu del cielo toscano sono i colori predominanti.

Per tutta la valle svettano i campanili dei paesi e le torri di antichi borghi, pievi e castelli, alcuni dei quali odorano ancora di etrusco, come Loro Ciuffenna, Gropina, Cennina.

Vista sul borgo toscano di Loro Ciuffenna con in lontananza il grande massiccio del Pratomagno.

Valdarno Superiore: la terra delle battaglie tra guelfi e ghibellini

A causa della sua opulenza il Valdarno fu teatro di sanguinose battaglie tra due città che, al termine del Medioevo, si contendevano il predominio sulla Toscana: la guelfa Firenze e la ghibellina Arezzo. Sul finire del secolo XIII i fiorentini, in risposta alla forte pressione militare che subivano da parte dei bellicosi vescovi aretini forti, in Valdarno, di poderosi e munitissimi castelli (come Cennina, Castiglione degli Ubertini e Laterina), vi edificarono tre “terre murate”, tre villaggi fortificati: San Giovanni, Terranuova e Castelfranco di Sopra.

In seguito alla morte del vescovo Guido Tarlati, nel 1327, la Repubblica Aretina subì un lento ma inesorabile declino, finché nel 1384 cessò di esistere. Il suo territorio venne così annesso alla Repubblica Fiorentina. Terminate così le contese, i confini giurisdizionali del dipartimento aretino furono fissati in Valdarno secondo una linea che includeva anche le tre città murate costruite da Firenze un secolo prima.

Per approfondire: La Val d’Ambra: bella terra toscana semi-sconosciuta tra Firenze, Siena e Arezzo

Panorama del Valdarno Superiore con le tipiche formazioni geologiche dette Balze

I paesaggi dei quadri di Leonardo da Vinci

Ed è qui, in questo clima di ritrovata pace, che il primo e più grande “testimonial del Valdarno Superiore”, Leonardo da Vinci, veniva a ispirarsi. Chissà quante volte avrà percorso la Strada dei Setteponti e soffermandosi a osservare l’originalità di questa valle, le sue incredibili Balze.

Il paesaggio di sfondo alla Gioconda continua infatti a stupire da sempre. Si sono fatte mille ipotesi su dove si sarebbe trovato quel ponte raffigurato nel dipinto, se è davvero il Ponte a Buriano oppure no. L’ambiente nebbioso alle spalle della Monna Lisa, con quei piccoli rilievi di color giallo ocra, si ripete anche in molti altri dei suoi quadri.

Il fenomeno della nebbia in Valdarno

La nebbia è in effetti un fenomeno naturale caratteristico di tutto il Valdarno, data la sua origine lacustre. E negli anni in cui ha vissuto Leonardo era molto più frequente di adesso, non essendo stata la vallata ancora bonificata.
Il peculiare paesaggio brumoso delle Balze è ben visibile anche nei dipinti di Sant’Anna e della Vergine delle Rocce, ma si può ritrovare anche in alcune tavole risalenti alla sua epoca giovanile, ora alla Galleria degli Uffizi, come l’Annunciazione e il Battesimo di Cristo.

Il panorama dietro la Gioconda di Leonardo rappresenta il Valdarno Superiore in Toscana

La Valle dell’Arno nei codici leonardiani

E se ci fossero ancora dei dubbi, ecco come Leonardo descriveva la Valle dell’Arno nei suoi manoscritti tratti dal Codice Leicester o Codice Hammer:

“Dal Valdarno di Sopra insino ad Arezzo si creava uno secondo lago il quale occupava tutta la detta valle di sopra per ispazio di 40 miglia di lunghezza […] Questa valle riceve sopra il suo fondo tutta la terra portata dall’acque di quella intorbidata, la quale ancora si vede a piedi del Prato Magno restare altissima: e infra essa terra si vede le profonde segnature de’ fiumi che quivi son passati, li quali discendono dal gran monte di Prato Magno […]”

In poche righe, la perfetta spiegazione dell’origine lacustre del Valdarno Superiore e di come si sono formate le Balze. Affermazioni scritte di suo pugno a certificare l’attenzione che il Genio riservava alla vallata. Inoltre i suoi studi hanno dimostrato come le conchiglie fossili ritrovate nella zona non fossero una conseguenza del ritiro delle acque del Diluvio Universale, come si credeva fino ad allora, ma il frutto del prosciugamento de lago originario dovuto a un clima molto più caldo di adesso.

A partire dall’Ottocento, per via della posizione strategica della valle, si fecero sempre più numerosi gli insediamenti industriali che andarono a incidere profondamente sull’aspetto paesaggistico. Oggi l’antico fascino si conserva soprattutto sulle colline circostanti e nei centri storici dei diversi paesi, come San Giovanni Valdarno, la città natale di Masaccio progettata da Arnolfo di Cambio, o Loro Ciuffenna, uno dei borghi più belli d’Italia, insieme a Il Borro.

👉 Leggi anche: Arnolfo di Cambio: il perché di un genio poco conosciuto

Palazzo Pretoriano o Palazzo d'Arnolfo è una costruzione di Arnolfo di Cambio a San Giovanni Valdarno in Toscana

Cosa fare in Valdarno

Da percorrere assolutamente: la Strada dei Setteponti. Da vedere in Valdarno, altrettanto assolutamente: la Pieve di Gropina, la Pieve di Cascia, l’Oasi di Bandella, il Ponte a Buriano, la Torre di Galatrona, le aree di Pratomagno e Vallombrosa. Da visitare: il Museo Masaccio e il Museo Paleontologico di Montevarchi.

Le Feste del Perdono

Per quanto riguarda le tradizioni, le Feste del Perdono sono tra le più note e importanti del Valdarno Superiore. Durante il Medioevo, in antitesi al periodo di intense lotte intestine, prese vita un movimento di penitenti impegnato a promuovere ideali di pace e perdono. Oggi le festività, che si svolgono ogni anno nel mese di settembre, vedono una grande partecipazione popolare. Durante i giorni di festa viene reso omaggio alle ricchezze tipiche del Valdarno, quali l’agricoltura e l’enogastronomia.

Ponte a Buriano in Valdarno Superiore è quasi certamente il ponte rappresentato da Leonardo nella Gioconda

Piatti tipici: dallo spezzatino alla “nana”

Questo territorio toscano è anche un interessante polo gastronomico e molte sono le sue tipicità. Ricordiamo: lo spezzatino alla Sangiovannese, il vino Barrica prodotto a Bucine, la “nana” con i sedani (leggi: anatra), piatto tipico di Figline Valdarno.

Ricordiamo anche un’azienda vitivinicola di grande pregio, la Tenuta Sette Ponti, di cui abbiamo scritto più volte, creatrice, tra altri importanti vini, del superbo rosso “Oreno”, pluripremiato a livello internazionale.

📍PER APPROFONDIRE:

👉 BIWA 2017: and the winner is…Oreno 2015 Tenuta Sette Ponti

👉 Arezzo, il favoloso gioiello toscano più antico di Ninive

👉 Castelfranco di Sopra: tra le Balze del Valdarno, uno dei Borghi più belli d’Italia

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