2 / 3 – L’industrializzazione e la formazione della comunità cinese

L’Ottocento è il secolo dell’industrializzazione di Prato

Nell’Ottocento Prato vide una fortissima industrializzazione abbinata a una conseguente enorme crescita della popolazione. Negli Anni ’90 del Novecento si è verificata poi una possente immigrazione cinese, tanto da formarsi una delle più grandi comunità cinesi in Italia, composta da quasi 21.000 abitanti, nonché grande esempio d’integrazione culturale.

Per approfondire: Centro Luigi Pecci: osservare il presente, promuovere il futuro

Esterno del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato

La comunità cinese a Prato esplose dopo il 2001, quando la Repubblica maoista entrò nel Wto

A fronte degli oltre 193mila residenti, a Prato si contano oltre 38.000 stranieri, di cui oltre 20.000 appartenenti alla comunità cinese, letteralmente esplosa dopo il 2001, anno in cui la Repubblica maoista entrò nel Wto e l’area industriale cittadina cominciò a popolarsi di aziende pronto moda cinesi. Al contempo, purtroppo, le storiche imprese tessili pratesi si ritrovavano in fuorigioco non essendo più concorrenziali sul prezzo dei tessuti importati dalla Cina. Ed ecco allora che quello toscano diventò il primo comune italiano per incidenza degli stranieri sulla popolazione residente, davanti a Milano e Brescia.

Team di ragazzi lavora al computer

Ma nemmeno per i cinesi tutto va nel verso giusto: la figura del “Neet”

Il presente racconta tuttavia d’imprese che hanno cominciato a reclutare personale di altre etnie e faticano a formare quadri aziendali. L’immigrazione di manodopera cinese si è fermata, sia perché il livello di benessere medio in Cina è cresciuto, sia perché un’Italia in crisi adesso è meno attrattiva.

E poi c’è il tema dei cinesi di seconda generazione che non finiscono gli studi, e quanto a prendere il comando delle aziende familiari non ne vogliono proprio sapere. Con un ritardo, per i cinesi, nelle scuole secondarie pratesi, del 58,7%, contro il 17,2% degli italiani, prende sempre più piede la figura del «Neet», il ragazzo «not in education, employment or training» che non studia, non lavora e non cerca lavoro.

Ma a cosa è dovuta la figura del “Neet”? Scoprilo a pagina 3

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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