4 / 5 – Saranno famosi nel vino: appassionati, competenti, vincenti

Mensanello, Colle Val d’Elsa

Questa è un’azienda multiagricola, multifunzionale e variegata, con 300 ettari di superficie arabile e 24 ettari di vigna. Il loro vitigno principale è il sangiovese, ma coltivano anche autoctoni, quali il canaiolo, il colorino, la malvasia, e gli internazionali merlot e cabernet sauvignon. Dall’incontro di questi uvaggi nascono i loro DOCG e IGT.

Tuttavia dobbiamo spendere due parole in più su un vitigno particolarissimo che hanno rinvenuto nella vigna del Cetinale, la più vecchia (50-60 anni), che l’Università di Pisa ha classificato come Cannello, un’interessante varietà autoctona che va a comporre il blend del rosato, Rosa del Cetinale, e del rosso, Fili.

Oltre a questi due vini producono una versione più moderna di Chianti – un sangiovese in purezza che fa solo affinamento in acciaio – e 3 IGT.

Bello il colore salmone del rosato, con tanta mineralità e sapidità che, unite alle sensazioni agrumate e fruttate creano un connubio perfetto. Un vino versatile abbinabile a molte diverse portate.

Con lo stesso uvaggio, ma vinificato in rosso, degustiamo anche Fili, una versione tradizionale del Chianti, sia in quanto blend – con un 70% sangiovese, e il resto vitigni autoctoni – sia per l’affinamento, visto che avviene in vasche di cemento, come un tempo: un vino piacevole, beverino, bella acidità, pulito. Gradevolissimo per tutti i giorni.

Bottiglia di Rosa del Cetinale, vino presente a Saranno famosi nel vino, Firenze 2022

Tenuta di Vico d’Arbia e Larniano

Questa è una piccola azienda sotto le mura di Siena, per poco fuori dal Chianti Classico, che produce “soltanto” 5000 bottiglie di un interessante sangiovese in purezza. La prima annata disponibile è il 2019, e poi c’è la 2020. Un solo vino, una minuscola verticale di due anni, qualcosa che ci piace molto per le sue caratteristiche di nicchia che TuscanyPeople da sempre ama. Non sono biologici, però lavorano come se lo fossero, con tutta la passione che ci mettono.

Barbara Nepi, la titolare, ci spiega che viene prodotto interamente nelle loro vigne “cittadine” di Larniano, e che non vuole essere affatto un vino da meditazione, ma bevibile in qualsiasi momento della giornata.

L’annata 2020 è senz’altro un’evoluzione della 2019. Un vino molto più grasso e rotondo, anche più piacevole. Assolutamente interessante. Un’azienda da seguire nei prossimi anni. Chissà come sarà il 2021. Ma se tanto ci dà tanto, qui i miglioramenti potrebbero risultare esponenziali.

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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