Per celebrare la fine della vendemmia 2023, Bibi Graetz apre le porte della nuova cantina con un pranzo- degustazione dove protagonisti d’eccezione sono Colore e Testamatta

1 / 4 – L’impatto con la sognante realtà di Bibi Graetz

La villa-cantina di Bibi Graetz nella Piazza Mino da Fiesole

La giornata è splendida, calda ma ventilata, mentre sulla Piazza Mino da Fiesole c’è poco da dire, è una delle più belle della Toscana, che già di grandi piazze ne annovera parecchie. È qui che ci troviamo tutti, gli eletti cantastorie che narreranno le nuove gesta di questo relativamente recente miracolo del vino toscano, nella villa-chateu-cantina di Bibi Graetz, un tempo Hotel Aurora, sullo stile delle grandi maisons francesi. Però adesso, rispetto a prima, è evoluta, abbellita, in poche parole, perfettamente ristrutturata. Dal 2019, quattro anni d’intensi lavori, col Covid nel mezzo, per terminare al meglio la casa di vini che stanno diventando leggenda, il Testamatta, il Colore, ma ne parleremo dopo.

Trattore davanti alla chiesa di Fiesole in Piazza Mino da Fiesole

L’approccio immediato col Rosé Brut Bollamatta

Per ora ci godiamo la sontuosa vista della cattedrale, del Palazzo Vescovile e del Seminario, che ci stanno alle spalle, e di una Firenze brumosa di calura che s’intravede in lontananza, mentre degustiamo subito, di primo acchito, lo spumante Bollamatta Rosé Brut, ottenuto col metodo charmant da uve sangiovese. Un bel profilo elegante e delicato, profuma di piccoli frutti rossi ed erbe aromatiche. Il sorso è piacevole, fresco, vivace, dalla sottile effervescenza. Un bell’inizio.

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Informazioni sull'autore

Scrittore & Ambassador of Tuscany
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