Dove mangiare all'Isola d'Elba: 10 indirizzi da locals

4 / 4 – L’Elba meno turistica, ma molto molto gustosa

Elba Magna – Pasticceria Panificio

Elba Magna, gestito da Gabriele Messina, di ultima generazione, è un forno elbano che beneficia d’una straordinaria storia di produzione artigianale. La missione principale è non far scomparire alcuni dolci tipici della tradizione isolana: l’Imbollita di fichi, antico dolce delle feste, senza lievito, simile a un biscotto morbido con miele, poca farina e vino liquoroso; e il Panficato, un pane antico, con fichi, miele, granelli di nocciole, finocchietto e cioccolato. Roba deliziosa, da farne scorta.

Osteria del Noce – Osteria-Bistrot

Un’autentica locanda a Marciana, nella zona occidentale dell’isola, dove gustare la vera cucina elbana. Splendida la terrazza con affaccio sulla natura rigogliosa. Qui va in scena il Mediterraneo: pesce freschissimo, carne, selvaggina, opzioni per celiaci, prodotti locali, pane e dolci fatti in casa. Tra i migliori piatti: Tagliolini neri con cicale e asparagi: Paccheri al ragù di polpo; Formaggio biologico della Val di Vara e, ancora, le specialità con frutti di mare.

Per approfondire: Elba: torri, fortezze, e mura, il grande patrimonio culturale dell’isola

Ristorante Calanova

Nella zona di Capoliveri, al Calanova si viene anche per la splendida vista, dato che il ristorante sorge sull’omonima spiaggia. La cucina, mediterranea e creativa, è a base di pesce fresco proveniente rigorosamente dal mare dell’isola, con materie prime di stagione. C’è anche un bar, con una proposta più leggera ed economica, che a pranzo propone panini, pizzette, focacce, frullati, centrifughe di frutta e verdura. Ma il momento migliore è la sera, quando il sole scende dietro i promontori e le barche tornano a riva per un puro spettacolo a beneficio dei sensi e dell’anima.

Caro lettore, cara lettrice, se questo articolo ti è piaciuto potresti anche lasciarci un commento qui sotto, su FB, su IG, oppure condividerlo tramite il pulsante WhatsApp. Ma solo se ti va. Grazie di essere stato con noi.

Foto di copertina Stefan Schauberger su Unsplash