Intervista ad Andrea Leonardi, il secondo italiano ad ottenere il prestigoso titolo di Master of Wine dopo Gabriele Gorelli

1 / 3 – A tu per tu con Andrea Lonardi, il secondo Master of Wine italiano

Intervista ad Andrea Lonardi, il secondo Master of Wine italiano

Con un passato ricco di studi ed esperienze formative in regioni vinicole di rilevanza internazionale, dal 2012 un presente da Chief Operating Officer in Angelini Wines & Estates, coronato dall’ultimo riconoscimento come secondo Master of Wine italiano e un futuro ricco di nuove sfide e nuovi obiettivi che ci svela in questa intervista.

Andrea Lonardi secondo Master of Wine italiano

Quali sono le caratteristiche di un MW?

Prestigio, determinazione e risultato finale. Il numero ristretto di Master of Wine nel mondo conferisce prestigio, è un filtro dell’alta specializzazione. Il percorso è complicato, per arrivare in fondo bisogna volerlo ed impegnarsi molto. C’è molta cultura dietro, si studiano i vini del mondo, si abbracciano tutte le regioni vitivinicole, si analizzano trend di mercato, dinamiche di consumo, è un cambio di prospettiva soprattutto per noi italiani che siamo molto legati al nostro Paese. Poi la determinazione è fondamentale, bisogna mostrare perseveranza in un gruppo di lavoro. Non si arriva da soli al risultato che è creato dall’insieme di esiti superiori rispetto alle singole personalità. Non è stato per niente facile, questo percorso è durato 8 anni di cui 1 perso a causa della pandemia, nel frattempo ho lavorato, è stata una vera Olimpiade!

Tenuta Lonardi, di Andrea Lonardi secondo Master of Wine italiano

Perché ama il vino?

Perché esprime un legame con la terra, mi piace stare all’aperto, non sarei mai riuscito a stare dietro a una scrivania, il mio umore cambia se sto all’aria aperta e cambia anche il modo in cui interagisco con le persone. Ho anche una componente creativa, ogni vendemmia è una creatura, ogni giorno vivo un piacere che non so descrivere passando dal Sangiovese a Montalcino al Chianti Classico e non solo. Riesco a vivere ambienti, luoghi di lavoro, persone diverse, poi il paesaggio, ogni denominazione ha il suo carattere distintivo, ed è compito dei produttori raccontarlo attraverso un bicchiere di vino ed esprimere come i terreni lo influenzano. Non facciamo un lavoro indispensabile, però produciamo un bene che permette esperienze edonistiche piacevoli e interessanti.

L’intervista a Andrea Lonardi prosegue a pagina 2. Scopri i segreti del secondo Master of Wine italiano

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