La Toscana partecipa con ben 35 etichette a OperaWine, Finest Italian Wines: 100 Great Producers, la rassegna dei migliori vini italiani realizzati da cento grandi produttori

1 / 3 – Cos’è OperaWine e perché nasce “dietro” a Vinitaly 

  • OperaWine, la “preview” su Vinitaly in collaborazione con Wine Spectator
  • Di 130 “campioni di vino italiano” le etichette toscane sono 35
  • Un piccolo sguardo su Lamole di Lamole…
  • … e uno su Vecchie Terre di Montefili
  • Le altre 33 cantine toscane presenti a Vinitaly 2023

La grande notizia è che la Toscana primeggia ancora nella nuova selezione di OperaWine 2023 realizzata da Wine Spectator, con ben 35 etichette toscane su 130 “campioni di vino italiano”: in pratica un vino su quattro è nostro.

Davvero molto bello, sennonché qualche profano o non bene informato potrebbe domandarsi: signori, di grazia, cos’è OperaWine? E noi lo comprendiamo, non tutti possiamo sempre sapere di tutto, e per questo rispondiamo con prontezza.

Sommelier che degustano vino rosso e prendono appunti sulla scheda di degustazione degli aromi.

OperaWine, la “preview” su Vinitaly in collaborazione con Wine Spectator

OperaWine, Finest Italian Wines: 100 Great Producers” è una rassegna dei migliori vini italiani realizzati da cento grandi produttori. A decidere quali siano questi gioielli enologici italiani è la celebre rivista statunitense Wine Spectator.

Un evento esclusivo, dunque, che offre agli operatori specializzati di tutto il mondo la possibilità di conoscere i migliori vini italiani. La classifica viene redatta dagli esperti di Wine Spectator, testata che senz’altro rappresenta un’autorità di livello internazionale nel settore vitivinicolo. Ogni anno i giudici sottopongono i vini italiani selezionati a un attento esame visivo e gusto-olfattivo, assegnando a ciascuno un punteggio sulla base di diversi criteri. Da questo spoglio viene filtrata l’eccellenza dei produttori italiani, cantine provenienti da tutta la penisola che, pur nella differenza del terroir, dello stile produttivo e delle dimensioni aziendali, sono accomunate dall’altissima qualità dei vini prodotti.

Bicchieri di vino rosso su una botte di legni

OperaWine poi concede a giornalisti, operatori e personalità fondamentali per il settore l’accesso esclusivo a questa Finest Italian Wines Selection di Wine Spectator. Ma lo scopo principale, al di là del Gran Tasting (la grande degustazione) riservato a 500 invitati, è narrare la profonda diversità del vino italiano, sia nella tradizione che nelle nuove frontiere enologiche. Una kermesse di respiro internazionale, dunque, una vetrina che proietta i migliori vini italiani verso l’export sui grandi mercati esteri.

A questa degustazione d’élite succede poi Vinitaly – di cui OperWine è, appunto, l’evento première -, un modo elegante di aprire le danze del più importante Salone Internazionale del Vino e dei Distillati. Ecco perché OperaWine è una delle manifestazioni più affascinanti e più attese di tutto il calendario enologico italiano.

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Tommaso Baldassini Editore
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