Il Parco Le Biancane a Monterotondo Marittimo in provincia di Grosseto nella piena Maremma offre un percorso surreale, tra fumi e vapori che fuoriescono dal terreno.

Il Parco Le Biancane a Monterotondo Marittimo

Questo territorio da sempre è conosciuto per lo sfruttamento dell’energia geotermica e già percorrendo la strada statale si possono vedere i vapordotti. E’ in effetti la prima cosa che mi ha stupito di questa zona, lunghi serpentoni metallici che spuntano tortuosi dalla vegetazione e che accompagnano l’automobilista fino ai veri e propri impianti. Un paesaggio veramente particolare, che solo qui si può vedere: tutto sembra surreale (mappa).

parco delle biancane: l'energia della terra

Ricordo che da piccola quando per la prima volta mi portarono in questi luoghi, quasi mi spaventai, sia per questi strani “buchi”, sia per il vapore che vedevo uscire come per magia dal terreno. L’area è piuttosto vasta, ma decido di iniziare la mia visita da un percorso in località “Le Pianacce”.

Il Parco Le Biancane è inserito all’interno del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane e dal 2010 è patrimonio dell’umanità.

parco delle biancane: l'energia della terra

Cosa sono le “biancane”?

Il Parco Le Biancane deve il suo nome alla colorazione bianca delle rocce che caratterizza il paesaggio. Le emissioni di idrogeno solforato, causano una reazione chimica con il calcare, trasformandolo in gesso. I vapori bianchi che fuoriescono dal terreno, il fango in ebollizione e le macchie biancastre che segnano il suolo regalano a questo luogo un aspetto suggestivo e inconsueto.

Rocce, vapori e zolfo al parco le biancane

Il percorso che ho deciso di seguire è un vero e proprio anello e appena arrivata il colpo d’occhio è fantastico! Rocce bianche si alternano a quelle grigie e rosse. A tratti si notano macchie gialle di zolfo formatesi quà e là. Bellissima atmosfera, il terreno emana calore e un particolare tepore mi avvolge. Sono troppo curiosa, mi abbasso e appoggio le mani al terreno è caldo! Che strana sensazione.

Il vapore che esce dalle fratture delle rocce ha una temperatura di circa 100°C ed è costituito dal 95% da vapore acqueo e per il restante da anidride carbonica, metano, ammoniaca, acido solfidrico (responsabile del caratteristico odore di uova marce), acido borico, azoto, idrogeno ed in minor misura elio, argon, radon ed altri gas nobili. Tutto è insolito, lo stesso habitat naturale è stato modificato nel tempo dal calore e dall’emissione dei vapori. Proprio per queste particolari caratteristiche geologiche e climatiche, si è sviluppata in tutta quest’area una flora atipica.

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La flora del Parco Le Biancane

Le specie vegetali tipiche di questa parte della Toscana convivono con altre che normalmente si trovano ad altre latitudini ed altitudini. Il brugo, in particolare, si spinge coraggiosamente fino a poca distanza dalle bocche di uscita dei vapori, senza particolari conseguenze. Anche le sughere che in genere sono sconosciute sopra i 300 mt., qui vivono tranquillamente a 700 mt., grazie alle particolari condizioni.

Il panorama

Arrivo ad un primo terrazzamento panoramico: la giornata è chiara e riesco a vedere la costa che da Piombino procede verso Punta Ala. Mi diverto a scattare numerose foto, il fango che ribolle a tratti mi colpisce con il suo strano rumore, quasi spaventandomi piacevolmente. Si sentono sibili stranissimi, penso che questa sarebbe un’ambientazione perfetta per un film fantasy con strani personaggi, tipo Il Signore degli Anelli. Forse devo stare attenta, chissà che non ne esca uno dal bosco!

Devo dire che in questo parco tutto è ben curato, il sentiero ben delimitato e si possono anche incontrare pannelli informativi ben dettagliati, dove è possibile leggere interessanti notizie sul luogo e sulla geotermia. Termino la mia passeggiata, ho impiegato non più di 40 minuti e nonostante le mie scarpe da trekking siano sporche di uno strano fango bianco decido di visitare il paese.

parco le biancane. l'energia della terra

Monterotondo Marittimo

Monterotondo Marittimo è un caratteristico borgo medievale, immerso nei castagneti, posto a circa 550 metri sul livello del mare. Il suo nome deriva da Monts Ritundus per la particolare conformazione conica del colle su cui sorge l’abitato. A Monterotondo Marittimo sono ancora visibili molte tracce del passato del paese, che sorse in epoca medievale come antico possedimento dell’Abbazia di Monteverdi Marittimo, località situata in territorio pisano; successivamente il luogo venne controllato dalla famiglia Alberti.

Nel corso del Duecento il centro passò sotto il controllo di Massa Marittima, che lo mantenne fino alla prima metà del Trecento quando venne inglobato nella Repubblica di Siena. Il paese rimase sotto il dominio senese fino a metà del Cinquecento quando entrò a far parte del Granducato di Toscana.

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La Rocca degli Alberti

Appena varcata l’antica porta seguo la via principale e vista l’ora decido di fare una sosta proprio all’Osteria Le Logge. Decido di fermarmi ed apprezzare la loro cucina, trovo il personale veramente ospitale, ottima scelta! E per smaltire il pranzo decido di andare a visitare La Rocca di Monterotondo Marittimo Della Rocca degli Alberti rimangono oggi poche tracce, non molto significative di quello che doveva essere il complesso fortificato medievale. Costruito in conci di pietra ben allineati, sorgeva nella parte più elevata del colle, composto dal Cassero, con all’interno il Palazzo signorile, una torre d’avvistamento, la cisterna per la raccolta dell’acqua, e una serie di edifici minori e recinto murato per il ricovero degli abitanti.

I ruderi, recentemente consolidati, sono inseriti nel contesto del parco pubblico. L’area è oggi oggetto di ricerche archeologiche da parte dell’Università di Siena. Sono proprio contenta: in questa giornata sono riuscita ad unire una parte naturalistica molto particolare e a scoprire di un incantevole borgo medievale: quale sarà la mia prossima avventura?

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