Il mito del Sassicaia non tramonta mai

Fu il marchese Mario Incisa della Rocchetta, appassionato di vini francesi, che negli anni Quaranta, notando una somiglianza morfologica tra il territorio di Bolgheri e quello di Graves, a Bordeaux, piantò delle barbatelle di Cabernet Sauvignon e di Cabernet Franc nella sua Tenuta San Guido, creando così quello che sarebbe divenuto decenni dopo un mito dell’enologia italiana, il Sassicaia, primo grande trascinatore di questa pregiatissima area vitivinicola.

Minimo 80% di Cabernet Sauvignon, con l’aggiunta di quantità variabili di Cabernet Franc, il Sassicaia è anche il primo vino italiano di una specifica cantina, che, come accade in Francia per pochissime etichette celeberrime, vanta una DOC riservata appositamente: Bolgheri Sassicaia.

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Bottiglie di Sassicaia, uno dei vini toscani più famosi e più pregiati

Al 19esimo posto della “Top 100 most searched-for wines and spirits”: il Tignanello, e al 52 esimo posto il Solaia, dei Marchesi Antinori

In ottima posizione, pure se nettamente staccato dal Sassicaia, al 19esimo posto, troviamo un altro mito italiano creato dallo stesso enologo del Sassicaia: il grande Giacomo Tachis. E anche in questo caso la storia è molto interessante. Le prime annate di Sassicaia furono infatti distribuite dai cugini della famiglia Incisa della Rocchetta, i Marchesi Antinori di Firenze, da secoli grandi figure del vino italiano. Anche al marchese Piero Antinori piaceva l’idea d’un vino toscano nuovo e diverso, e scelse per la propria interpretazione di Supertuscan una serie di vigneti della Val di Pesa, nei colli fiorentini. Qui vide la luce il Tignanello, in cui la varietà autoctona Sangiovese doveva costituire la percentuale più alta.

Nell’annata 1971 nacque il primo Tignanello, non dichiarato come Chianti Classico per via delle scelte fatte nell’assemblaggio. Quella del 1975 fu elaborata senza varietà bianche, mentre il Sangiovese era stato migliorato con un 20% di Cabernet Sauvignon e con un passaggio in barrique. Mentre nel 1978, a seguito di una vendemmia molto produttiva e favorevole nella vigna di Tignanello, nacque il cru Solaia, oggi al 52 esimo posto nella “Top 100 most searched-for wines and spirits”.

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Tommaso Baldassini Editore
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