2 / 3 – Luca Signorelli, un talento puro a cui viene ridato lustro

Le pale d’altare della seconda sala

La seconda sala accoglie alcune pale d’altare di grandi dimensioni: bellissime l’Annunciazione da Volterra e la Maddalena da Orvieto, mentre altre opere di datazione più tarda mostrano il chiaro intervento della bottega di Signorelli, con risultati talvolta lontani dalla qualità delle produzioni giovanili.

Grande merito del team curatoriale è la serie di proposte di ricomposizioni di opere frammentate nel tempo: particolarmente convincente è l’accostamento di sei parti, alcune malamente ritagliate, come la porzione con la testa di Cristo, dall’originale pala di Matelica. L’impresa è senz’altro di grande valore: Signorelli chiese un compenso di 105 fiorini per l’opera, una parte dei quali gli fu riconosciuto nella donazione di due case, mentre il resto lo ricevette in contanti.

Per approfondire: 10 cose da non perdersi a Cortona, la regina della Val di Chiana

Luca Signorelli, Quattro figure in piedi dalla Pala di Matelica, in mostra a Cortona, 2023

Vale la pena anche una visita più approfondita al Museo

Terminata la visita alla mostra, vale davvero la pena prolungare la visita al museo, non notissimo, forse, ma che in realtà nasconde collezioni straordinarie. Un esempio di capolavoro assoluto di tutti i tempi? Il lampadario etrusco in bronzo, databile alla metà del IV sec. a.C., perfettamente conservato e rinvenuto nel 1840.

Ma l’esperienza continua in altri luoghi

L’esperienza però non finisce qui. A pochi metri dalla sede della mostra si erge infatti il Museo Diocesano che, in una sala recentemente restaurata, mostra una decina di opere del pittore cortonese, tra cui il capolavoro con il Compianto su Cristo.

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