2 / 3 – Michelangelo rapito: avvincente ricostruzione storica delle vicende del patrimonio artistico toscano durante la guerra

Immensi capolavori salvati nelle ex scuderie del Castello di Poppi

Nelle casse nascoste all’interno delle ex Scuderie, dov’è allestita l’esposizione, furono salvate – tra le altre – la Madonna del Cardellino di Raffaello, la Nascita di Venere del Botticelli, la Sacra Famiglia di Michelangelo (Tondo Doni). Mentre il monastero di Camaldoli accoglieva opere di Leonardo, Beato Angelico, Tiziano e Piero della Francesca.

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Michelangelo Buonarroti è uno dei più grandi artisti di sempre. Pittore, scultore e architetto ha lasciato opere d'arte di sconfinata bellezza

Il percorso dell’attuale mostra

Il percorso – che si articola nel cortile del castello e nell’ambiente delle ex scuderie – propone una suggestiva ricostruzione storica delle vicende del patrimonio artistico toscano durante la guerra, grazie a una puntuale ricerca archivistica e iconografica che ha portato alla luce foto storiche, documenti mai pubblicati prima, insieme a opere d’arte, fotografie e filmati d’epoca, documenti archivistici e bibliografici.

Il Ritratto di Giovanni II Bentivoglio di Lorenzo Costa

Ma non solo. Dagli Uffizi giunge anche il Ritratto di Giovanni II Bentivoglio di Lorenzo Costa, dipinto emblematico, proprio perché trovò rifugio al castello di Poppi dal novembre 1940 all’agosto 1944, quando fu requisito e portato dall’esercito tedesco in Alto Adige; per poi tornare a Firenze nel luglio del  ‘45. Inoltre, un legame familiare collega Giovanni II al Casentino.

Ritratto di Giovanni Bentivoglio dipinto da Lorenzo Costa

La copia in gesso del Fauno perduto di Michelangelo

In prestito anche la copia in gesso del Fauno perduto di Michelangelo (realizzata nel 2013, da una matrice dell’Ottocento, a cura dell’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze, ed esposta normalmente agli Uffizi), oltre a preziose edizioni antiche della Vita di Michelangelo e a documenti originali dell’archivio degli Uffizi che ripercorrono la quotidiana corsa contro il tempo per mettere in salvo le opere dei musei fiorentini, in particolare proprio quelle che dagli Uffizi e Palazzo Pitti trovarono la loro salvezza nel Casentino. E ancora, il Gabinetto fotografico degli Uffizi ha messo a disposizione gli spettacolari scatti fotografici che documentano il trasloco senza precedenti delle opere nei rifugi di campagna e le distruzioni a cui sarebbero state sottoposte.

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Informazioni sull'autore

Scrittore & Ambassador of Tuscany
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