È stata quindi la predilezione per un professore che l’ha portata a immunologia?

Non solo. Mi piaceva anche il fatto che immunologia fosse una specialità molto ampia che interessa quasi tutte le malattie, perché dietro a ogni malattia c’è un problema immunologico. Un tumore nasce e prolifera da un sistema immunitario non all’altezza che non è più in grado di distruggere una cellula maligna. Se invece il nostro sistema immunitario sbaglia e inizia ad aggredire le cellule, ci può venire un’epatite, una tiroidite, una celiachia. Dietro a tutto questo c’è sempre un problema immunologico”.

Massaggio a bambino alle terme in Toscana

Senta Chiara, per formare un curriculum straordinario come il suo quali doti umane occorrono?

La prima cosa per me è non avere un obiettivo davanti. La ricerca deve innanzitutto portare a una personale e intima soddisfazione. Non devono esserci ambizioni carrieristiche che generano solo frustrazioni, che poi a loro volta impediscono di procedere oltre. Bisogna lavorare per passione divertendosi. Poi se arriveranno premi o avanzamenti di qualsiasi genere, bene, ma non si deve lavorare per quelli”.

Senza dubbio perle di saggezza assoluta. Dottoressa, negli anni del Covid lei è stata una convinta sostenitrice del vaccino. Allora le domando: cosa crede che spingesse i no-vax, ma anche molti medici, a negare il valore del vaccino o comunque ad averne paura? Ne abbiamo sentite di tutte i colori, ma vorrei la sua opinione.

Sì, sono stata una grande sostenitrice del vaccino, e durante gli anni del Covid abbiamo lavorato duramente in laboratorio, ma con grandi soddisfazioni dal punto di vista umano e professionale. Io credo che ciò che spinge a essere negativa una persona nei confronti dei vaccini sia la mancanza di conoscenza. Me ne rendo conto quando parlo coi genitori di vari tipi di vaccini. Spesso vengono da me con un loro film in testa, ma quando gli spiego che le cose stanno diversamente, allora diventano subito favorevoli.

Vaccino contro il Covid 19

E allora quanto hanno influito, secondo lei, i social, whatsapp, eccetera, nel generare confusione tra le persone?

Hanno influito tanto. Il fatto è che non sappiamo ancora filtrare le informazioni che ci vengono dal web. Chi ci dice che le notizie provengano da siti attendibili? Spesso infatti non lo sono. Manca un controllo critico delle fonti. Dobbiamo imparare tutti a discernere e a capire da dove arrivano le informazioni su cui poi basiamo le nostre opinioni.

Finisci di leggere l’intervista a Chiara Azzari, ambasciatrice di Firenze nel mondo: vai a pagina 4

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