Cosa vedere a Grosseto: dalla cinta muraria intatta al Duomo, dal Museo Archeologico all’antica città di Roselle, un viaggio nel sud della Toscana, alla scoperta del capoluogo della Maremma.

 

Cosa vedere a Grosseto, un viaggio nel sud della Toscana

Tra tutti i capoluoghi di provincia toscani, Grosseto è il più a sud della regione. A circa 12 km dal mare, la città giace al centro della Maremma grossetana, nel punto di confluenza della valle dell’Ombrone.

Insieme a Ferrara, Bergamo e Lucca, è uno dei rari comuni italiani il cui centro storico è rimasto completamente circondato da una cerchia muraria integra che ha permesso di mantenere il suo aspetto pressoché immutato nel corso dei secoli. Ma prima di scoprire cosa vedere a Grosseto, facciamo un passo indietro nel tempo.

Vista aerea di Grosseto dove si nota la pianta esagonale della città originaria

Le origini di Grosseto

Reperti archeologici testimoniano le prime tracce di un piccolo abitato nell’attuale Grosseto fin dall’epoca degli Etruschi. Tuttavia il nome della città appare per la prima volta in una pergamena dell’803 d.C., mentre nel 973 risulta già essere un feudo degli Aldobrandeschi.
Inizia così il dominio della potente famiglia che trasforma il luogo da castello a corte, e successivamente, nel 1138, in civitas, in concomitanza col trasferimento a Grosseto della sede vescovile dall’antica città etrusco – romana di Roselle.

Inizialmente fedele a Siena, mentre in tutta Italia divampano le lotte tra guelfi e ghibellini, Grosseto, lungo l’intero XIII secolo, e oltre, tenta di ribellarsi alla città della lupa, senza però mai riuscire a scuotersi del tutto dal suo giogo.
Il primo periodo della sottomissione senese è letteralmente drammatico. Nella zona, così come in tutta Europa, imperversa la Peste Nera (1348). Qui, inoltre, l’impaludamento dei terreni, lo spopolamento, la malaria, e altre epidemie, falcidiano la popolazione. Nel 1369 si contano circa solo un centinaio di nuclei familiari.

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Grosseto entra nel Granducato di Toscana

Al progressivo degrado della città si accompagnano anche frequenti incursioni e devastazioni del territorio. Il dominio senese tramonta definitivamente nel 1559 quando, per l’intervento armato dell’imperatore Carlo V, i territori di Siena sono incorporati nel Granducato di Toscana sotto Cosimo I de’ Medici.

Nel 1574, sotto Francesco I, si inizia la costruzione della cinta muraria, che termina poi, nel 1593, sotto Ferdinando I. Vengono anche intraprese altre opere di fortificazione e nello stesso tempo si eseguono interventi di bonifica della pianura. Ma il periodo di ripresa ha breve durata e, con l’abbandono delle opere di risanamento e bonifica, la città ripiomba in un nuovo grave periodo di decadenza, fin quasi a scomparire: all’inizio del XVIII secolo gli abitanti sono ormai poco più di 700.

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L’arrivo dei Lorena a guida del Granducato

La dominazione medicea prosegue fino al 1735. Due anni più tardi, col Trattato di Vienna che pone fine alla guerra di successione polacca, il duca Francesco Stefano è privato della Lorena e gli viene assegnato, a titolo d’indennizzo, il Granducato di Toscana. Durante questi secoli la città ha continuato a seguire gli statuti del 1421, a cui nel tempo sono state apportate modifiche soltanto marginali. È nel marzo 1783, Pietro Leopoldo di Lorena sancisce l’abolizione degli statuti locali a favore dell’unificazione legislativa della Toscana.

Con l’avvento dei principi Lorena, in tempi in cui ai primi di maggio una popolazione scarsa e denutrita è costretta ad abbandonare le zone del piano per rifugiarsi sulle colline circostanti dove la malaria miete meno vittime, la città di Grosseto rifiorisce.

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Grosseto diventa capoluogo della Maremma

Pietro Leopoldo separa la Maremma da Siena e stabilisce a Grosseto il capoluogo. Si attuano quindi una serie di concessioni di terre, di abolizioni di tasse e di parziali rimborsi delle spese. Grazie a questi interventi, Pietro Leopoldo si attira le simpatie di tutta la popolazione maremmana che gli erige un monumento nella piazza principale della città.

Alla fine del XVIII secolo la storia di Grosseto si lega alla Rivoluzione francese, al dominio napoleonico e successivamente alla Restaurazione che riporta sul trono i Lorena. Infine, col plebiscito del 15 maggio 1860, le sorti della città seguono necessariamente quelle dell’Unità d’Italia.

Centro storico di Grosseto

Cosa vedere a Grosseto: le mura

In cima alla lista del “cosa vedere a Grosseto“, come per Lucca, sono le sue bellissime mura. La prima cinta, di cui si possono riconoscere ancora pochi resti, risale alla dominazione senese, mentre le mura medicee furono erette per resistere al fuoco e alle tecniche di assedio del tempo.

L’opera venne completata nella primavera del 1593. Il perimetro misura 2900 metri. La forma è quella di un esagono irregolare. Negli angoli sono posizionati 6 bastioni angolari, uno dei quali è una fortezza pentagonale che ha inglobato l’antico cassero senese. Fino al 1757 le mura erano circondate da un fossato e da un argine in terra battuta.

Col passare degli anni, però, le mura persero la loro importanza strategica. Una volta smilitarizzate (XVIII secolo), vennero destinate a uso pubblico e abbellite con viali alberati e giardini. Vi consigliamo di fare una lunga passeggiata sui bastioni, un tempo baluardo di Grosseto.

Grosseto, interessante centro storico culturale, è il capoluogo della Maremma meridionale o grossetana, la provincia più a sud della Toscana

Cose da vedere a Grosseto: il Duomo

Cosa vedere a Grosseto? Assolutamente da non perdere è il Duomo, la cui costruzione iniziò nel 1294. Nel corso degli anni è stato sottoposto a numerose modifiche che forse gli hanno fatto perdere la sua identità artistica, ma senz’altro non il suo fascino.

L’intervento più importante che ha cercato di riportare il Duomo all’iniziale purezza gotica – anche se ormai non più recuperabile -, risale alla fine dell’Ottocento. Ma per gli esperti di arte esistono particolari di rara bellezza come le vetrate quattrocentesche originali (sul lato verso Piazza Dante), l’Altare della Madonna, la Fonte Battesimale, l’acquasantiera e infine l’immagine di culto della Madonna delle Grazie.

Grosseto, antica città toscana, è il capoluogo della Maremma meridionale o grossetana, la provincia più a sud della Toscana

Piazza Dante Alighieri: la piazza principale del capoluogo maremmano

Sul lato destro del Duomo, Piazza Dante Alighieri è la principale della città. Al suo centro si trova la statua in onore di Leopoldo II, detto “Canapone” per via del biondo colore dei suoi capelli. Il gruppo marmoreo – inaugurato il 1° maggio 1846 – rappresenta Canapone nell’atto di sollevare col braccio sinistro una donna sfinita dagli stenti che a sua volta tiene un fanciullo morente. È la chiara allegoria della Maremma colpita dalla malaria. Tuttavia, col braccio destro, Canapone tiene un bambino sorridente – speranza del futuro – mentre col piede schiaccia il serpente-malaria, morso dal grifone, simbolo di Grosseto.

Sempre in piazza Dante Alighieri, sul lato orientale, si trova il Palazzo Aldobrandeschi, conosciuto anche come Palazzo della Provincia. Inaugurato nel 1903, rievoca lo stile senese medievale. Anticamente, al suo posto sorgeva il Palazzo del Podestà che fu però demolito nel 1899. Una curiosità: la colonna posta tra la facciata principale del Duomo e la piazza è di epoca romana. Posizionata in piazza già nel Medioevo, con tutta probabilità proviene dall’antica città di Roselle.

Palazzo della Provincia o Palazzo del Podestà a Grosseto accanto al Duomo

Chiesa di San Francesco: una visita da non perdere

Nel cosa vedere a Grosseto, non può non rientrare la trecentesca chiesa di San Francesco, nell’omonima piazza. Al suo interno c’è il celebre Crocifisso su tavola, del 1285 circa, forse da attribuirsi a Duccio di Boninsegna. Al di là della paternità dell’opera, questo crocifisso, per il suo stile anticonvenzionale, è tra i più importanti dell’intera Toscana.

Museo Archeologico e d’Arte della Maremma

Vale la pena anche fare un salto al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma che mette in mostra numerosi reperti etruschi provenienti dal maggior sito archeologico del territorio, l’antica città di Roselle. Tra stele di guerrieri del VI secolo d.C., complessi statuari, decorazioni di età carolingia, trovano ampio spazio anche reperti provenienti da altri siti maremmani, tra cui Vetulonia.

I resti dell'antica città di Roselle sono tra i più importanti siti archeologici della Maremma toscana per quanto riguarda Etruschi e Romani

Cosa vedere a Grosseto e dintorni: l’antica città di Roselle

L’antica città di Roselle – circa 8 km da Grosseto -, sorge prima del VII sec. a. C. come una delle 12 città stato etrusche (lucumonie).

Il sito archeologico è interessantissimo. Il sovrapporsi, rispettivamente, delle civiltà villanoviana, etrusca e romana ha portato fino a noi resti di eccezionale valore: dalla cinta muraria, all’anfiteatro, dalla Domus dei mosaici, al tempietto dei Flamines Augustales, la basilica, il portico, le tabernae, il quartiere delle terme, il decumano, il foro e la necropoli.

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Grosseto, interessante centro storico culturale, è il capoluogo della Maremma meridionale o grossetana, la provincia più a sud della Toscana

Parco Naturale della Maremma

Infine della nostra lista “cosa vedere a Grosseto e dintorni”, segnaliamo la porta d’accesso al Parco Naturale della Maremma, nella vicina Alberese.

Questa riserva, circa 100 kmq di aree protette, è visitabile a piedi, in bicicletta, in canoa, a cavallo, e anche in carrozza.

 

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👉 Parco Naturale della Maremma tra storia e leggende

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