La storia di Francesca Colombini Cinelli, la Signora del Brunello di Montalcino, scomparsa lo scorso 30 dicembre

1 / 6 – Francesca Colombini Cinelli: una toscana col cuore di-vino

Grazie, Francesca, per tutto quello che hai dato al vino toscano

Il 30 dicembre 2022 è scomparsa, a 92 anni, Francesca Colombini Cinelli, da tutti conosciuta come “la signora del Brunello”. Una donna forte, pragmatica, con alle spalle una grande storia, che si è intrecciata con quella dell’enologia italiana di qualità, contribuendo a elevarla, a nobilitarla.

Una toscana DOCG

Francesca Colombini era nata nel 1931 a Modena, dove suo nonno, Pio, ricopriva la carica di Rettore dell’Università, mentre suo padre Giovanni faceva l’avvocato. In realtà i Colombini sono una famiglia di antiche origini senesi che dal 1352 ha posseduto varie proprietà a Montalcino – tra cui, dalla fine del Settecento, la celeberrima Fattoria dei Barbi, – borgo con cui ha sempre mantenuto contatti molto stretti anche quando, per doveri professionali o d’incarico, era costretta a trasferirsi altrove.

Francesca Cinelli Colombini, la signora del Brunello di Montalcino

Francesca Colombini, pioniera della moderna agricoltura

Francesca Colombini fin da giovanissima trascorse molto del suo tempo a Montalcino, consolidando in tal modo il suo legame con la terra e le plurime attività di famiglia. Si trovò al fianco del padre nei difficili anni dell’agricoltura post bellica, quando i Colombini avevano deciso di abbandonare la mezzadria – scelta che per la verità risaliva già agli anni Venti – in favore di un’agricoltura più moderna, composta da una varietà di prodotti – vini, salumi, formaggi e altro – che venivano trasformati, confezionati e venduti con una loro etichetta, contrapponendosi così alla mentalità dominante che ancora concepiva simili posizioni come impossibili da realizzare o comunque troppo rivoluzionarie. Invece fu proprio sulla base di queste “pericolose idee” che, insieme al padre, Francesca Colombini emerse come una dei protagonisti della grande rivoluzione dell’agricoltura italiana, grazie a cui Montalcino ha conosciuto tanti successi.

Il padre aprì la prima enoteca pubblica italiana

Il padre, tra l’altro, aveva aperto la prima enoteca pubblica italiana nella Fortezza di Montalcino nel 1938, la quale raggiunse il primato della prima vendita per corrispondenza di vino toscano, oltre che delle prime esportazioni di Brunello nei più importanti mercati del mondo, a cominciare dagli Stati Uniti.

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Tommaso Baldassini Editore
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