Maria Fittipaldi Menarini e figlie creano la “Vigna Michelangelo” in centro a Firenze

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2 / 5 – Un vigneto urbano a Firenze perfettamente integrato nell’ambiente e volto al recupero dell’antica viticoltura cittadina

Varietà selezionate tra i vitigni toscani più tradizionali, inclusi quelli a rischio d’estinzione

Le varietà sono state selezionate tra i vitigni toscani più tradizionali, compresi quelli di elevata qualità ma a rischio d’estinzione perché poco redditizi. La parte tecnica è curata dall’agronomo Stefano Bartolomei e dall’enologo Emiliano Falsini.

Il primo ci ricorda come “il vigneto dovrà essere perfettamente integrato con l’ambiente circostante per mantenere inalterate le caratteristiche del paesaggio”, mentre il secondo sottolinea come il progetto sia “volto al recupero dell’antica viticoltura cittadina da sempre presente nella città culla del Rinascimento, dove il vino ha rappresentato, nel corso della storia, un importante segno distintivo”.

Per approfondire: Ritratto inedito di Maria Fittipaldi Menarini

La prima vendemmia sarà nel 2027

Dopo aver provato ammirazione, nei suoi numerosi viaggi all’estero, per la vigna del Clos Montmartre, a Parigi; per le vigne di Leonardo, a Milano; per quelle della Tenuta Venissa sull’isola di Mazzorbo a Venezia; e per la vigna della Villa della Regina, a Torino, Maria Fittipaldi Menarini ha deciso di far rinascere l’ormai vecchia vigna di casa a Firenze, forte anche dell’esperienza maturata a Bolgheri.

Ora che le barbatelle sono state poste a dimora bisognerà aspettare tre anni per la vendemmia prevista nel 2027 con la produzione della prima botte di vino della Vigna Michelangelo.

700 bottiglie da vendere ad aste internazionali con finalità benefiche di sostegno sociale

“Da essa si ricaveranno circa 700 bottiglie”, ha detto con soddisfazione Maria Fittipaldi Menarini, “da vendere sul mercato internazionale tramite aste con finalità benefiche di sostegno sociale. Questa vigna rappresenta anche la mia infanzia: voglio dare un segno e un senso di continuità a questa casa, particolarmente amata da mio padre Mario”.

Fonte: Forbes

I Menarini non sono gli unici grandi imprenditori a investire nel vino in Toscana: scoprine tanti altri, vai a pagina 3

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Informazioni sull'autore

Vieri Tommasi Candidi

Scrittore & Ambassador of Tuscany