Situato al centro della laguna omonima, Orbetello ospita un’importante riserva naturale, dichiarata oasi WWF. Inoltre sono presenti tanti monumenti e architetture che testimoniano la lunga storia della città.

Orbetello, il borgo toscano sospeso tra mare e terra

Orbetello è un affascinante borgo toscano che sorge su una sottile striscia di terra che si estende nella Laguna di Orbetello. Una diga artificiale del 1842 la collega all’Argentario, prolungando la linea di terra e dividendo la laguna in due parti (mappa).

Orbetello, borgo toscano che sorge di fronte al Monte Argentario, nasce in epoca etrusca è oggi uno dei centri del turismo made in Tuscany

La storia di Orbetello

Di origine etrusca, Orbetello divenne un’importante colonia romana, ma conobbe un periodo di declino a seguito della caduta dell’Impero Romano d’Occidente e dell’aumentare dell’attività piratesca. Dopo essere passata sotto il dominio dei Franchi, fu occupata prima del Mille dagli Arabi. Nel Medioevo divenne un castello fortificato a protezione dei possedimenti della famiglia Aldobrandeschi. La testimonianza di questo periodo storico è costituita dalla Rocca Aldobrandesca, successivamente ampliata e rimodernata per adattarsi ai cambiamenti delle tecniche d’assedio.

Infatti anche sotto la dominazione della famiglia Farnese, senese e spagnola Orbetello svolse essenzialmente funzioni di presidio. Di conseguenza il centro abitato presenta una configurazione razionale tipica di una cittadella militare. La struttura è per lo più medievale, ma sono presenti anche aree di architettura religiosa barocca e moderna, queste ultime dovute alle ricostruzioni del secondo dopoguerra.

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Un borgo toscano nato da una cittadella militare

Si entra a Orbetello passando per la porta Medinaceli, a tre fornici e che prende il nome da quello del viceré che la fece fortificare. Presenta il busto di San Biagio, protettore della città. La porta dà su Piazza IV Novembre, un’area a giardino limitata dalle fortificazioni spagnole, che costituiscono un interessante esempio di architettura militare seicentesca. Uno dei monumenti principali è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, riedificata nel 1376 dagli Orsini e quindi rifatta nel Seicento con l’aggiunta di due navate.Della costruzione gotica originale rimane la graziosa in travertino con portale a sesto acuto.

Davanti al Duomo si trova la Biblioteca comunale, ospitata nell’ex convento e dove è collocato il “frontone del tempio di Talamone“, opera etrusca di età ellenistica. Nelle vicinanze sorge Palazzo di Spagna, la residenza dei viceré spagnoli, soprannominato “Il Padiglione” e affiancato dalla seicentesca Torre dell’Orologio. Le tombe dei governatori e comandanti spagnoli sono conservate nella Chiesa di San Francesco di Paola.

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Interessante è anche la Lungolaguna di Levante, costituita da un canale che mette in comunicazione le due lagune. Parte della sponda è rappresentata da un muro etrusco. Qui sorge il Museo Archeologico Comunale, ospitato all’interno della Polveriera Guzman. Espone reperti etruschi, romani e medievali della zona e presenta due obelischi. Sono presenti vari ristoranti, molti dedicati a specialità locali, come “La Posta di Terranova” o “I Pescatori“.

La Laguna di Orbetello

Quando si arriva a Orbetello non si può dimenticare di visitare l’omonima laguna: si tratta di un antico braccio di mare, chiuso dal settentrionale Tombolo della Giannella e dal meridionale Tombolo di Feniglia a sud. Il primo ospitava in passato delle saline e il Forte delle Saline, il secondo è coperto da magnifica pineta dichiarata riserva forestale.

La Laguna di Orbetello è un’Oasi WWF e si estende per oltre 26 chilometri quadrati. Costituisce un comprensorio di eccezionale interesse naturalistico in quanto è un passaggio obbligato durante le migrazioni di numerose specie di uccelli; inoltre è un luogo di sosta, nidificazione e svernamento di rilevanza europea. Comprende canneti, stagni secondari e isolotti la cui vegetazione appartiene alla macchia mediterranea.

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Lo specchio d’acqua rimane in comunicazione con il fiume Albegna e con il mare rispettivamente grazie al Canale di Fibbia (chiamato anche Canale delle Saline) e con i canali di Nassa e di Ansedonia. Invece il ricambio delle acque avviene soprattutto per infiltrazione. Nella Laguna furono edificati dai senesi nel Cinquecento 9 mulini, il cui funzionamento era legato al movimento dell’acqua a causa delle maree. Oggi ne rimane solo uno.

Resti etruschi e romani

Anticamente l’area ospitava un insediamento etrusco e, successivamente, una colonia romana: quest’ultima si chiamava Cosa ed era uno dei centri commerciali dell’alto Tirreno più floridi dell’epoca. I resti dell’abitato, compresi all’interno dell’omonima area archeologica, si trovano sulla cima pianeggiante di un poggio proteso verso il mare e sono circondati dalla vegetazione della macchia mediterranea e da olivi selvatici. Invece nel Tombolo della Feniglia in età imperiale fu costruita una villa romana con impianti per la coltura e la conservazione del pesce.

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L’importanza della colonia è attestata dai complessi sistemi di ingegneria idraulica e dall’estensione del porto. Nell’area archeologica sono compresi la Casa dello Scheletro, il Museo Archeologico Nazionale di Cosa, l’Arx, il Foro, il centro religioso della città e il Capitolium. Nel punto dove si trovava il porto di Cosa sorge la Tagliata Etrusca che sorge alle pendici sudorientali del colle di Ansedoniaca.

In realtà si tratta di una splendida opera di ingegneria idraulica romana che serviva per evitare l’insabbiamento del porto, ottimizzando il flusso e il riflusso dell’acqua grazie a delle paratie. Nelle vicinanze si trova lo Spacco della Regina, una fenditura rocciosa naturale che svolgeva lo stesso scopo della Tagliata. Dopo essere stata resa inagibile da una frana fu usata per riti religiosi.

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