3 / 4 – In agricoltura la semplificazione non funziona

Adriano Zago, con policoltura multifunzionale, stiamo parlando quindi di biodiversità?

Esattamente, ma con l’aggiunta, appunto, di “funzionale”. Spesso la parola biodiversità viene usata come lenitivo di metodi aggressivi, mentre l’agricoltura biodinamica è intesa come uno strumento funzionale, economicamente sostenibile, che crea solidità nell’azienda agricola. Un’azienda agricola è povera quando produce poche cose. Povera perché fragile, intendo. Povera perché vive di poche idee che seguono il mercato. Povera perché non è capace di contrapporre una soluzione a un problema specifico. La verità è che tutto ciò che è semplice in agricoltura è debole. L’agricoltura, e ovviamente la natura da cui essa trae origine, sono basate su sistemi complessi. La semplificazione in agricoltura non funziona proprio”.

Per approfondire: Le aziende biodinamiche toscane e il colore che ne rappresenterà la biodiversità

Adriano Zago, famoso agronomo racconta l'agricoltura biodinamica

Una domanda che molti si fanno: l’agricoltura biodinamica riesce a mantenere la qualità alta anche senza “aiuti chimici”?

Dipende cosa vuoi mangiare: concimi o cibo? Se preferisci mangiare la mela grossa e rossa, la mela perfetta, devi sapere che quella è così perché trattata con concimi, antiparassitari, diserbanti, ma soprattutto che li stai mangiando tu, chi l’ha coltivata, l’ambiente in cui si è sviluppata, e anche il tuo ambiente, che non è certo esente. La verità, studi alla mano, è che il cibo biodinamico risulta essere quello più ricco di vitamine e di nutrienti. Quindi la domanda che devi farti è: voglio mangiare per nutrirmi o per riempirmi la pancia?

Contadini lavorano un campo con metodi di agricoltura biodinamica

Potremmo poi aggiungere che ci sono aziende biodinamiche di comprovato altissimo livello qualitativo, come il celeberrimo domaine in Borgogna, Romanée Conti, o il nostro, più vicino, chiantigiano, Castello dei Rampolla, giusto?

Certo. La probabilmente più importante azienda francese del mondo, così come una delle antesignane della qualità e dei grandi vini italiani più noti internazionalmente, hanno scelto, guarda caso, il metodo biodinamico. Domandiamoci: perché aziende di questo calibro, o del calibro di Avignonesi, Ampeleia, Le Macchiole, Planeta, e tante altre che ti potrei nominare, con cui collaboro o meno, hanno scelto il metodo biodinamico quando posseggono già una posizione di mercato e una riconoscibilità eccellenti? E perché il mondo degli industriali negli anni non ha fatto che criticare per poi, alla fine, avvicinarsi? E ancora: perché prima la biodinamica era una follia e ora invece è diventata la strada da percorrere? La risposta è facile: ci stanno copiando per logiche di convenienza”.

Quindi vi sentite dei pionieri

Più che sentirci pionieri ce lo stanno riconoscendo spontaneamente”.

Giustissimo

Finisci di seguire la nostra intervista ad Adriano Zago a pagina 4

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Scrittore & Ambassador of Tuscany
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