Cosa vedere a Carmignano, borgo toscano in provincia di Prato fondato dagli Etruschi, famoso per il suo vino DOCG, i suoi spettacolari paesaggi e la bellezza di Villa La Ferdinanda ad Artimino, la Villa dai cento camini.

Carmignano: il borgo etrusco del vino

Il territorio di Carmignano si estende fra le dolci colline del Montalbano, e si potrebbe definire “una piccola Toscana”. Il borgo infatti si racchiude una somma quasi completa di quel che ha reso la nostra terra famosa nel mondo: il paesaggio, la storia, la grande arte, la cultura, l’archeologia, la buona cucina e, non ultimo, il vino.

Arroccata su un versante del Montalbano, la popolosa Carmignano (14.000 abitanti) nasce come fondo agricolo in provincia di Prato, nella Toscana rurale, una profonda natura che nei secoli non è mai andata perduta, tanto che la cultura del vigneto ha proseguito senza sosta ad alimentarsi e a nutrirsi di grande passione e competenza.

Bastione della villa di Carmignano e statua neoclassica in primo piano

Breve storia del borgo di Carmignano

Furono già gli Etruschi a iniziare la tradizione enologica. A raccoglierne l’eredità vennero poi i Romani, le cui vive impronte si notano nei borghi di Artimino e Seano, antiche pievi della Diocesi di Pistoia la quale, entrando aspramente in conflitto con Firenze, a lungo le contese il territorio.

L’importanza del Granduca Ferdinando I per il borgo

L’epoca d’oro di Carmignano fu però senz’altro l’arco di tempo compreso tra il XV e il XVI secolo, legato a doppio filo alla famiglia dei Medici che, nella persona del Granduca Ferdinando I, costruì l’imponente Villa La Ferdinanda, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2013, soprannominata anche “Villa dei cento camini” a causa dei tanti comignoli che spuntano dal tetto come funghi.

Fattoria a Carmignano, borgo toscano in provincia di Prato

Villa La Ferdinanda: la Villa dei 100 camini

Fu il Granduca a volerli, così da dotare ogni sala di una sorta di riscaldamento “singolo”, per prevenire il gelo nei periodi di caccia invernali. L’incarico fu affidato a Bernardo Buontalenti. La costruzione venne completata in soli 4 anni, dal 1596 al 1600, e contribuì certamente ad accrescere la fama del grande architetto fiorentino.

L’edificio mostra una pianta rettangolare, mentre la facciata è caratterizzata da bastioni angolari – che suggeriscono l’immagine di una fortezza – e dallo scalone che porta al primo piano, realizzato nel 1930 dall’architetto Enrico Lusini, sulla base di uno schizzo del Buontalenti. L’aspetto militaresco scompare nell’ariosa loggia a filo di facciata, sorretta da quattro colonne tuscaniche.

L’interno segue i canoni dell’extraurbanità rinascimentale (ma in verità a determinare l’estetica di base contribuiscono plurimi stili). Consta di 56 stanze e sale affrescate da Domenico Cresti, detto il Passignano, e da Bernardo Poccetti. Tra queste spiccano il Salone dell’Orso, con anticamera rappresentata da una cappella progettata dal Passignano stesso, oltre al “Ricetto del poggiolo”, stanzino da bagno ultradecorato. Da visitare, inoltre, il lussuoso appartamento di Cristina di Lorena, tutto affrescato.

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Villa La Ferdinanda ad Artimino si trova vicino al borgo di Carmignano

Cosa vedere a Carmignano

Nel 1983, nei sotterranei della tenuta è stato creato il Museo Archeologico di Artimino “Francesco Nicosia”, che adesso si trova nelle ex tinaie, lungo le mura del borgo, proprio di fronte alla Villa medicea. Sui due piani dell’esposizione museale si sviluppano, diametralmente opposte, le dimensioni dei vivi e dei morti, fatte di armi, arredi e accessori, rinvenuti dopo numerosi scavi, come l’incensiere di bucchero nero, realizzato addirittura nel VII secolo a.C. per le esequie di Larthuza Kulenie, il primo uomo ad abitare Artimino.

La Rocca di Carmignano

Da visitare è senz’altro la Rocca di Carmignano che fronteggia la villa medicea, e che da oltre un millennio domina uno straordinario paesaggio a 360 gradi, comprendente le valli delle province di Prato, Pistoia e Firenze, in una posizione così strategica da divenire oggetto di continue contese medioevali.
Alla Rocca si accede con un percorso pedonale che parte dalla duecentesca Chiesa dei Santi Michele e Francesco, al cui interno si trova la Visitazione, una delle opere più note di Pontormo, tra le più affascinanti del Manierismo fiorentino.

Pievi e opere d’arte da scoprire

Poco fuori dall’area della Rocca sorge la Pieve di San Leonardo ad Artimino, riconoscibile per la massiccia torre campanaria e l’esemplare facciata a capanna. Notevoli, la Visitazione in terracotta realizzata dalla scuola robbiana, e le statue lignee di Sant’Antonio Abate, a firma Bartolo Riccardi.

In terracotta policroma è invece la Pietà cinquecentesca che, a Bacchereto, orna la Pieve di Santa Maria Assunta, antecedente al 1138. Mentre la Pieve di San Pietro a Seano sembra risalga al 998 d.C. Infine, alle porte del borgo di Artimino, una delle più significative testimonianze di architettura romanica-lombarda in Toscana, è la bella e austera Abbazia di San Giusto al Pinone

I musei di Carmignano

Molto interessanti, la mostra delle Antiche Maioliche di Bacchereto, e il Parco Museo Quinto Martini, a Seano, con 36 sculture in bronzo e altre appartenenti all’Arte eclettica del Novecento europeo.

Infine, l’importanza della cultura enogastronomica della zona ha fatto sì che gli spazi un tempo appartenenti alle cantine Niccolini ospitino oggi il Museo della vite e del vino di Carmignano, un percorso alla scoperta delle produzioni vitivinicole e della storia della civiltà contadina di questo territorio.

La Pieve di San Leonardo ad Artimino nel comune di Carmignano

Visitare il Parco Archeologico di Carmignano

Quanto alle testimonianze della civiltà etrusca, importantissimi sono il Tumulo di Montefortini e il Tumulo dei Boschetti, tombe monumentali in località Comeana, risalenti al periodo orientalizzante (VII secolo a.C.). Da segnalare anche la necropoli di Prato Rosello, sulle colline di Artimino, e l’area archeologica di Pietramarina, in posizione panoramica, in località San Giusto.

Nell’insieme queste aree costituiscono il Parco Archeologico di Carmignano, in cui rientrano anche il Museo Archeologico “Francesco Nicosia” e la Villa Medicea “La Ferdinanda”.
Tra le altre ville degne di nota, c’è la cinquecentesca Villa di Trefiano, anch’essa progettata dal Buontalenti.

La campagna toscana nei dintorni del borgo di Carmignano

Piatti e prodotti tipici: vino, olio e altre leccornie

Tra i prodotti tipici spadroneggia il Carmignano DOCG, vino derivato principalmente da uve sangiovese, canaiolo nero, cabernet franc e cabernet sauvignon. Inoltre nell’area vi sono altre quattro importanti DOC: Barco Reale di Carmignano, Rosato di Carmignano, Vin Santo di Carmignano e Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice.

I fichi di Carmignano

Carmignano è anche la patria dei famosi fichi, in particolare del fico dottato. Il frutto si ritrova in speciali ricette di pasticceria, o magari accompagnato semplicemente da un bel bicchiere di vinsanto DOC. Sempre in abbinamento col vinsanto, ecco gli Amaretti, derivati da una ricetta ottocentesca del pasticcere Giovanni Bellini.

Dagli Etruschi ai Romani, passando per conventi e abbazie medioevali, a Carmignano esiste anche una lunga tradizione dell’olivo. Questa eccellenza territoriale ha portato oggi al riconoscimento dell’olio extravergine toscano IGP, “Montalbano”. Come gli altri prodotti tipici, anche questo è celebrato e raccontato lungo la Strada del Vino e dell’Olio del Montalbano.

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Vigne per la produzione del vino Carmignano DOCG

Eventi, sagre e manifestazioni

Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, nel corso di tre giorni, a Carmignano va in scena la tradizionale Festa di San Michele, fatta di sfilate folcloristiche e del popolare Palio dei Ciuchi, una sfida tra i quattro rioni della città che si contendono la vittoria lungo un circuito allestito nella Piazza del Comune.

Ogni terza domenica di ottobre si tiene “Benvenuto Fico Secco” (prodotto a tutti gli effetti diventato Presidio Slow Food). Notevole anche la Fiera di Comeana a luglio, e Calici di Stelle, ad agosto.

La Pista Rossa di Seano ospita, per le prime due settimane di giugno, la grande Festa Medicea, con 100 tipi di birra prodotta da quattro birrifici artigianali che accompagnano le proposte di ristoranti e di stand gastronomici.

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