Abbiamo selezionato alcuni dei migliori vini dolci toscani per creare una breve guida dedicata a curiosi e appassionati dell’eccellenza

L’antica storia dei vini dolci toscani

Ivini dolci in Toscana hanno una storia antica: portati sulle nostre coste dai greci, come l’Aleatico; conosciuti e apprezzati fin dall’epoca rinascimentale, come il Vin Santo; o ancora vini già esportati a Parigi e a Londra alla fine del Seicento, come il Moscadello di Montalcino di cui scrive Francesco Redi, si parla di prodotti unici e di alta qualità a cui le cantine dedicano tante energie e passione, pur con una produzione ridotta dalle oggettive difficoltà tecniche di produzione e dai costi altissimi.

Ciononostante si respira un’aria nuova, di vero e proprio Rinascimento, intorno a questi gioielli in “serie limitata” della nostra enologia toscana, e allora cerchiamo di vedere un po’ più da vicino le principali tipologie.

Vin Santo - Cantinando 2023

Vin Santo del Chianti Classico

La produzione di questo vino è ricompresa nell’area del Chianti Classico, il territorio vitivinicolo eletto tra le province di Firenze e Siena. Le uve più adatte sono il Trebbiano toscano, la Malvasia del Chianti, il Canaiolo bianco, il Pinot bianco o grigio, il Sauvignon, lo Chardonnay, il Sangiovese. Da disciplinare il vino non può essere immesso al consumo prima del 1° novembre del terzo anno successivo a quello della vendemmia.

Scopri a pagina 2 come si fa il Vin Santo del Chianti Classico 

Informazioni sull'autore

Tommaso Baldassini Editore
Publisher, Blogger & Ambassador of Tuscany
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