La lunga preparazione del Vin Santo del Chianti Classico

Il metodo di appassimento per il Vin Santo è naturale: i grappoli vengono selezionati uno a uno e messi a riposo, appesi o stesi in luoghi dalla forte escursione termica così da favorire l’evaporazione dell’acqua presente nell’uva. Poi, dopo tre/quattro mesi si passa alla vinificazione. Particolarmente legati all’esperienza dei viticoltori locali sono anche la durata della fermentazione, i procedimenti di travaso, i tempi e le modalità di invecchiamento: essenziale è la conservazione obbligatoria in piccoli caratelli di legno.

Nella tipologia “occhio di pernice”, in cui a prevalere è il Sangiovese, il colore risulta rosa, dal pallido all’intenso, mentre il profumo è caldo inteso e il sapore dolce, morbido e vellutato.

Un caratello di Vin Santo, il vino da dessert toscano per eccellenza

I nostri consigli

Vin Santo del Chianti Classico Badia a Coltibuono 2013

Un vino dolce passito invecchiato per 6 anni in caratelli di rovere. Dal colore giallo ambrato, al naso esprime un bouquet di albicocca, miele, mandorla, vaniglia, fichi e datteri. Il gusto è morbido, preciso e pieno, sostenuto da una buona freschezza.

Castello di Querceto Vin Santo del Chianti Classico DOC 2018

Ottenuto da uve Malvasia e Trebbiano, appassisce per 2-3 mesi ed è conservato nei caratelli per un periodo di circa 5 anni. Dal colore bianco ambrato, al naso è intenso e complesso, con note di frutta secca e miele; al palato è intenso, con note persistenti di frutta secca solo leggermente zuccherino.

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Informazioni sull'autore

Tommaso Baldassini Editore
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