2 / 4 – La grande scoperta di San Casciano dei Bagni fa luce su un periodo di trapasso

Capolavori che testimoniano il definitivo passaggio dal mondo etrusco a quello romano

La maggior parte di questi capolavori dell’antichità si colloca tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C, un periodo storico di importanti trasformazioni nella Toscana antica la quale assiste al termine della civiltà etrusca e alla definitiva affermazione di quella romana.

A conferma di questo momento di transizione vissuto da una società ancora bilingue, in procinto di aprirsi verso un Mediterraneo che stava diventando gradualmente romano, si notano le iscrizioni (ancora ben visibili) in etrusco, e al tempo stesso in latino, che riportano i nomi di potenti famiglie del territorio dell’Etruria interna, dai Velimna di Perugia ai Marcni celebri nell’agro senese.

In quest’epoca di accesi contrasti tra Roma e le città etrusche, guerre sociali e lotte interne al tessuto sociale dell’Urbe, il santuario del Bagno Grande simboleggiava un’oasi di pace, caratterizzata da un contesto multiculturale e plurilinguistico unico. Qui le nobili famiglie etrusche avevano scelto di dedicare le statue all’acqua sacra. Ecco perché la scoperta dei bronzi a San Casciano dei Bagni si trasforma in un’occasione unica per riscrivere la complessa dialettica tra etruschi e romani.

Statua bronzea etrusca ritrovata in Toscana

Tutto è iniziato nel 2019, e San Casciano dei Bagni diventa la nuova Riace

Iniziato nel 2019, lo scavo, promosso dal ministero della Cultura e dal Comune di San Casciano dei Bagni, col coordinamento del professore Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena, ha condotto all’impressionante scoperta nelle prime settimane di ottobre. Un ritrovamento straordinario che, come ha spiegato Tabolli: “Riscriverà la storia e sulla quale sono già al lavoro oltre 60 esperti di tutto il mondo”.

Così, 50 anni dopo la scoperta dei Bronzi di Riace del 1972, la storia dell’antica statuaria in bronzo, questa volta di età etrusca e romana, aggiunge un nuovo, straordinario, capitolo nel piccolo centro toscano che adesso si trova ad accogliere il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto in Italia, oltre che uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo. Tra l’altro la scoperta risulta ancora più straordinaria se si considera che finora, di questa epoca, si conoscevano prevalentemente statue in terracotta.

Ma qual è la narrazione degli esperti? Scoprilo a pagina 3

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