Lungo l’antica Via delle Grance

Lungo la Via Francigena, come gli antichi pellegrini, partiamo dallo Spedale di Santa Maria della Scala, in Siena. Raggiungiamo Porta Romana e, subito a sinistra, prendiamo la Strada di Certosa, tutta in crinale, con vista straordinaria su Siena, che lentamente lasciamo alle spalle, e poi sulla Val d’Arbia.

Giunti alla Fattoria di Renaccio, facciamo un brevissimo tratto di strada asfaltata sulla Cassia fino al Podere di Malamerenda. Da qui svoltiamo a destra e proseguiamo su sterrato, direzione Radi, fino al podere Belvedere dove a sinistra imbocchiamo il sentiero delle Crete (502).

Questa è una parte molto panoramica dell’itinerario, che godiamo fino all’incrocio col sentiero n. 500. Prendiamo a sinistra e scendiamo in direzione Ponte a Tressa. Ai primi nuclei dell’abitato prendiamo a destra una stradina in salita verso un suggestivo punto panoramico sormontato da un querciolo.

Per approfndire: Via Francigena: le 16 tappe toscane sulle antiche orme dei pellegrini

Indicazione per la Via Francigena in Toscana

Raggiungiamo la Grancia di Cuna

Da qui raggiungiamo facilmente la Grancia di Cuna, dalla mole possente. Essa ci narra degli antichi possedimenti dello Spedale senese di cui porta, come tutte le Grance, il simbolo: una scala sormontata da una croce.

Prendiamo quindi il primo bivio a destra sul sentiero principale, e proseguiamo in salita verso il Podere Belvedere. Aggiriamo il Poggio della Tassinaia, torniamo nella strada proveniente da Radi e, immettendoci sul sentiero 500°, giungiamo a Monteroni.

Una buona deviazione consiste, a partire dal Podere S. Claudio, nel piegare a sinistra sulla strada bianca, passare la ferrovia, attraversare la circonvallazione fino alla gora e all’antico mulino, dove si può visitare un bel Museo storico.

Per approfondire: Monteroni d’Arbia: tra le Crete senesi, quando una fattoria diventa fortezza

Monteroni d'Arbia, borgo toscano nelle Terre d Siena

Riposarsi e ristorarsi durante il trekking nelle terre di Siena? Ecco i nostri suggerimenti

Ristoranti

A Colle val d’Elsa, a parte Arnolfo (2 stelle Michelin), non per tutte le tasche, Il Frantoio, invece di una cucina semplice e rustica, come ci si aspetterebbe, sorprende con piatti tecnici e spesso creativi. A Monteriggioni senz’altro Futura Osteria, che si trova nelle ex cantine d’un monastero, propone una saporita cucina di ispirazione toscana, semplice e assolutamente stagionale.
Se a San Galgano il ristorante Antico Tempio  propone una cucina tradizionale; a San Quirico d’Orcia, Taverna da Ciacco vi conquisterà con piatti della tradizione interpretati con fantasiosa creatività e sporadiche proposte di pesce.
Infine, nel centro di Pienza, perché non Latte di Luna che offre piatti tipici del territorio elaborati con materie prime fresche e genuine.

Strutture ricettive

A Colle Val d’Elsa molto interessante è Palazzo San Lorenzo Hotel & Spa, dimora seicentesca ed elegante dal fascino antico con tutti i comfort moderni. A Monteriggioni, l’Hotel Monteriggioni è un quattro stelle superior ospitato in una residenza del 1600 proprio nel cuore della suggestiva rocca medioevale. Mentre a San Galgano, l’Agriturismo San Galgano – 500 ettari di terreni, prati e boschi – offre 12 camere e qualche appartamento rustico ma con arredi moderni e curati, oltre a un biolago in cui potersi tuffare.
A San Quirico d’Orcia consigliamo Hotel Palazzo Wellness & Relais – Historic Luxury Capitano Collection, con la sua affascinante atmosfera di residenza nobiliare del Quattrocento; mentre a Pienza, il Relais Il Chiostro di Pienza è senz’altro la scelta ideale per chi ama il relax, trovandosi all’interno di un ex convento del XV secolo.

Per approfondire: Dove mangiare in Val d’Orcia: 20 ristoranti da leccarsi i baffi

La Cinta senese è una razza di suini toscana molto pregiata. Nel 2012 ha ottenuto il riconoscimento di DOP: Denominazione di Origine Protetta

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Foto di copertina Fabrizio Lunardi su Unsplash

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Marta Pintus, Vice Caporedattrice e SEO Strategist di TscanyPeople, la rivista toscana
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