Viticoltura eroica all’Isola del Giglio

Una vera nicchia sono i vini dell’Isola del Giglio, dove si contano poche aziende vinicole davvero estreme. Tra i vitigni locali, fin dal 1561, si ha l’Ansonica: si produce in purezza (100% Ansonica) oppure con una base del 90%, più altri vitigni a bacca bianca. Un vino dall’elevata gradazione alcolica (tra 15 e 18%), col colore che va dal paglierino carico all’ambrato, dalla forte mineralità e sapidità.

Bibi Graetz all'Isola del Giglio

Bibi Graetz – Giglio

Impossibile in questo caso non concentrarsi su un’altra nostra vecchia e approfondita conoscenza, Bibi Graetz, che all’Isola del Giglio produce davvero 2 gigli, 2 fiori all’occhiello della produzione vitivinicola toscana per quel che riguarda i bianchi.

Entrambi 100% ansonica, crescono in vigneti terrazzati a un’altitudine tra i 50 e i 150 mt slm, nella zona sud-occidentale dell’isola. Il suolo è fatto di rocce a granito e il sistema di allevamento è ad alberello. Invecchiano per sette mesi: il 70% del vino in barrique a contatto con le fecce, mentre il 30% in vasche d’acciaio.

Il primo vino, il Testamatta, sprigiona una potente nota di freschezza con un sentore di aromi agrumati e di erbe aromatiche che evocano le vecchissime vigne dell’isola, alcune pluricentenarie. Mentre il secondo vino possiede un’ottima struttura, perfettamente bilanciata dalla sapidità e dalla freschezza che lo elevano a un livello superiore.

Per approfondire: Tutti a Fiesole nel favoloso mondo di Bibi Graetz e dei suoi grandi vini

Una confezione regalo di Testamatta, vino toscano d'eccellenza di Bibi Graetz

Viticoltura eroica in Mugello

Last but not least, annotiamo che un territorio tradizionalmente poco vocato per la vite e il vino, come il Mugello, sta invece iniziando a proporre vini molto interessanti, come ad esempio quelli biodinamici di Terre di Giotto (a Vicchio) e del suo “guru”, Michele Lorenzetti, addirittura premiato Agronomo dell’anno secondo il vangelo della “Guida vini di vignaioli artigiani 2024”; o come lo splendido Pinot Nero 1465 del Podere Fortuna, a S. Giusto a Fortuna, che nel 2015 si è aggiudicato i “Tre bicchieri” della Guida Gambero Rosso.

Ma non solo, perché abbiamo anche un caso davvero estremo. Parliamo di Pietramala, terra di montagna toscana ai confini con l’Emilia Romagna, tra due passi appenninici, quello della Futa e il passo della Raticosa, nel comune di Firenzuola, dove a quasi 900 metri di altitudine Simone Menichetti, nella sua Azienda Agricola Terre Alte di Pietramala ha impiantato un vigneto di migliaia di piante diviso tra uve Pinot nero, bianco e grigio. I risultati sono per ora incoraggianti: ne sono usciti vini molto particolari, a bassa gradazione alcolica, dotati di una grande acidità, e molto profumati. E noi gli facciamo i migliori in bocca al lupo per il prosieguo dell’attività.

Due bicchieri di vino rosso toscano biodinamico

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Foto di Miguel Angel Moya Perona su Unsplash

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