3/5 Il rarissimo Abrostine e il profumatissimo Mammolo

Abrostine

Siamo dinanzi a una sorta di miracolo in questo caso, dato che l’abrostine, uva etrusca nata dalla domesticazione della vitis silvestris, è attualmente coltivata solo in provincia di Arezzo. È grazie alla volontà di Federico Staderini, cuore della cantina biodinamica Cuna alle pendici delle foreste di Camaldoli, se quest’uva così rara non si è persa definitivamente.

Vini rosati: l’apostrofo rosa tra le parole vino e Toscana

Tagliata di manzo su tagliere di legno con bicchiere di vino rosso

Ne è nato un vino Abrostine in purezza, il Sempremai IGT Toscana Rosso, dalle nuance decise e dal bouquet speziato, con tocchi gradevolmente selvatici, sorsi beverini ma vigorosi e tannini fini. Si tratta di un vino fresco, secco, sapido che, dopo una macerazione di soli 5-6 giorni a evitare l’estrazione di troppo tannino – si tratta di uva scorbutica in questo senso -, si eleva in barrique per 24 mesi e poi via ad affinare in bottiglia dove la si lascia libero di esprimersi.

È ottimo con cacciagione, carni rosse, formaggi stagionati.

Mammolo

Quest’uva profumatissima di viole e mammole è una varietà a bacca nera, oggi non più molto diffusa, ma che in passato era annoverata tra le più presenti nella viticoltura toscana. Presente soprattutto in provincia di Lucca, sporadicamente anche nelle vecchie vigne del Chianti, è parte integrante dell’uvaggio tradizionale del Vino Nobile di Montepulciano. I metodi di vinificazione moderni tendono a non esaltarne freschezza e profumi se vinificato in purezza, eccetto una chicca che abbiamo scovato per voi: uno spumante brut rosato da uve 100% Mammolo appartenente al complesso progetto di riscoperta di vitigni rinascimentali condotto con successo dall’azienda Piandaccoli.

Due bicchieri di spumante rosato toscano

Si chiama Baciami, ed è una bottiglia in effetti molto seducente. Di grande struttura e intensa carica aromatica, ha un perlage intenso e di buona persistenza. Al naso, le note floreali si intrecciano con le more, i lamponi e i ribes, seguiti da un tocco di agrumi e da una decisa mineralità. Vivace al palato, ha un sorso fresco ben abbinabile con pesci, fritture, carni alla griglia e antipasti.

Uno è il panda dell’enologia, l’altro un progetto dell’Università di Siena: scoprili a pagina 4

Informazioni sull'autore

Martina Tanganelli
Wine blogger and Ambassador of Tuscany
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