3 / 4 I vivaisti aretini donano alla montagna toscana quel curioso aspetto nordico

Arezzo, la culla degli alberi di Natale

Da noi è Arezzo la città per eccellenza in cui vengono coltivati gli alberi di Natale. Qui sono tanti i vivaisti che hanno deciso di dedicarsi alla coltivazione di varie tipologie di abeti, i sempreverdi per antonomasia che donano alla montagna toscana un curioso aspetto “nordico”. Addentrarsi nelle loro piantagioni è un vero piacere, perché l’albero deve essere scelto di persona, annusato con il proprio naso, toccato con le proprie mani. C’è anche chi permette di riportare qui il proprio albero, al termine delle feste, per poi tornare a prenderlo l’anno successivo.

La Toscana è la principale produttrice di alberi di Natale. Come nasce la tradizione dell'albero di Natale e da dove provengono gli abeti

Come sottolinea Coldiretti, queste coltivazioni sono sostenibili al centro per cento, poiché non viene deforestato il bosco naturale, ma gli abeti vengono coltivati appositamente per il commercio natalizio. Tantissime famiglie hanno deciso di riconvertirsi all’albero naturale. Quelli di plastica inquinano, impiegano molti anni per degradarsi, creano solo altro inquinamento. Un albero vero acquistato nel territorio toscano serve a sostentare l’economia agricola della nostra bella terra.

Senza contare poi il fascino degli alberi di Natale, piccoli e maneggevoli, ma ricchi di aghi sui lunghi rami. In casa rendono l’atmosfera natalizia ancora più gioiosa: i bambini amano trascorrere ore e ore ai piedi dell’albero aspettando che arrivi il momento di scartare i tanti pacchetti incartati che vi sono radunati sotto.

E’ vero che c’è un bell’albero di Natale a Firenze che raduna tutti i fiorentini? Scoprilo a pagina 4

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Valentina Alisi Blogger di TuscanyPeople
Editor, Blogger & Ambassador of Tuscany
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