12 Gennaio 2022 2022-01-11T10:25:18+01:00 I borghi della Val d’Era, tanto poco conosciuti quanto affascinanti e creativi TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: Guida ai più bei borghi della Valdera, territorio poco conosciuto della Toscana che nasconde tesori tutti da scoprire. Alla scoperta dei borghi della Valdera Di cosa parliamo in questo articolo: Lari e il suo Castello dei VicariCalcinaia e le sue fornaci di calceDa Palaia un panorama mozzafiatoSanta Maria a Monte e l’area archeologica della RoccaBientina e il Bosco TanaliPeccioli, uno dei Borghi più belli d’ItaliaButi, la Villa medicea e i muliniChianni, Rivalto e quello che finisce nella chiesaLajatico e il Teatro del Silenzio di Andrea BocelliPontedera, la città degli artisti contemporanei e della Piaggio La Val d’Era, o Valdera, è quella porzione di territorio in provincia di Pisa che si sviluppa intorno al fiume Era. È una zona poco conosciuta della Toscana, ma senz’altro più ricca di cose da vedere e da fare di quanto si possa immaginare.I borghi della Valdera rappresentano senza dubbio uno degli aspetti più interessanti del territorio. Vi assicuriamo che sebbene siano meno reclamizzati rispetto ad alcuni tra i più famosi borghi toscani, non sono certo meno degni di attenzione. Se non ne siete pienamente convinti, seguiteci allora in questo nostro excursus su alcuni dei più bei borghi della Valdera, perché siamo sicuri che alla fine cambierete idea. Lari e il suo Castello dei Vicari Di origini etrusche, il possente Castello dei Vicari rappresenta il cuore di Lari. La costruzione si erge in cima alla collina, su un maestoso basamento scarpato circondato da un doppio giro di mura, quanto rimane dell’antico edificio. Il primo nucleo del castello probabilmente risale all’Alto Medioevo, ma la struttura attualmente visibile è della prima metà del Seicento.Alla rocca si accede da una rampa di 95 scalini. Nel piazzale della fortificazione spicca il Palazzo Pretorio con la facciata ancora ricoperta dai numerosi stemmi dei vari podestà succedutisi in Lari. Il cortile è dotato anche di una cappella.Interessante, inoltre, passeggiare tra i vicoli del borgo, e scoprire il loggiato e la chiesa di Lari, la prepositura di San Leonardo e di Santa Maria Assunta. Calcinaia e le fornaci di calce Il secondo dei borghi della Valdera che abbiamo inserito nella nostra guida è Calcinaia. Il nome del borgo medioevale, nel Valdarno Inferiore, è dovuto alla lavorazione delle ceramiche e alle numerose fornaci di calce attive fino agli anni Sessanta.Il paese fu a lungo governato dalla famiglia degli Upezzinghi di cui resta la Torre Grande, o Torre degli Upezzinghi, risalente alla prima metà del Duecento. Interessante il Museo della Ceramica intitolato a Lodovico Coccapani, ricavato nei locali di un’antica officina ceramica, nel centro storico. Il percorso museale permette di ripercorrere sia le vicende legate alla produzione locale della ceramica che la storia di Calcinaia e del contesto archeologico della zona. Da Palaia, un panorama mozzafiato Il borgo di Palaia conserva un tratto di cinta muraria a merlatura ghibellina, e dalla rocca si gode un panorama mozzafiato. Assolutamente da visitare a Palaia sono le sue chiese romaniche; in particolare, da non perdere quella di Santa Maria o Sant’Andrea, edificata su un tempio romano preesistente dedicato al dio Saturno. Appena fuori dal paese, ecco l’imponente pieve romanica di San Martino, con la facciata in pietra e il resto interamente in cotto, oggi location di matrimoni e concerti di corali. Santa Maria a Monte e l’area archeologica della Rocca Il quarto dei nostri borghi della Valdera, Santa Maria a Monte, nel Valdarno Inferiore, rappresenta l’archetipo di borgo medioevale arroccato a spirale su un’altura. L’area archeologica della Rocca, la parte più antica e alta del paese, tanto da costituire una piacevole terrazza panoramica, racchiude anche una città sotterranea scavata probabilmente per ragioni militari. Interessanti, la Collegiata di San Giovanni Evangelista e il Palazzo Pretorio, con la sua Torre dell’Orologio, parte originariamente di un antico sistema difensivo, poi successivamente trasformata in torre civica. Oggi ospita una mostra permanente dedicata alle stagioni e alla vita contadina. Santa Maria a Monte è stata anche dimora giovanile di Giosuè Carducci. Oggi la casa dove il poeta abitò con la sua famiglia è un museo in cui le opere di Antonio Possenti raccontano figurativamente le poesie più belle del grande letterato toscano. Bientina e il Bosco Tanali Bientina, anch’essa nel Valdarno Inferiore, costituisce un buon punto di partenza per chi voglia esplorare il Monte Pisano e la Valdera.Nel centro del paese, da segnalare la Chiesa di Santa Maria Assunta, il Museo di Arte Sacra, il Museo Etrusco e la Chiesa di San Girolamo in cui è allestita una mostra permanente sulla storia del territorio. Senz’altro interessante è il Bosco Tanali, sul lato occidentale del Padule di Bientina, alle pendici del Monte Pisano. L’area boschiva si estende per circa 153 ettari e comprende una varietà di ambienti molto significativi dal punto di vista naturalistico. Da visitare, infine, nella Piazza dei Borghi, ogni quarto fine settimana del mese, il tradizionale e variopinto mercatino dell’antiquariato. Peccioli, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, con la sua discarica creativa Il borgo, annoverato tra i più belli d’Italia, si staglia sullo sfondo delle colline grazie all’inconfondibile linea del campanile della Pieve di San Verano. Il Palazzo Pretorio, sulla cui facciata spiccano i begli stemmi dei podestà, ospita il Museo delle Icone Russe. Il paese vanta inoltre un polo museale che include il Museo Archeologico, coi recenti ritrovamenti del Santuario etrusco di Ortaglia, il Museo Collezione Incisioni e Litografie, la Torre Campanaria e il Museo di Arte Sacra. Notevole la chiesa della Madonna del Carmine, costruita in laterizi. Ma il suo più grande capolavoro Peccioli l’ha realizzato da un handicap, ossia da una delle più imponenti discariche della Toscana, trasformandosi in un modello di resilienza e sostenibilità. Dallo smaltimento dei rifiuti è riuscito infatti a ricavare bellezza e arte, tanto da venir definito “il sistema Peccioli”, in cui esistono anche due teatri all’aperto: l’Anfiteatro Triangolo Verde e l’Anfiteatro Fonte Mazzola, che ospitano iniziative culturali, spettacoli ed eventi. Notevoli le statue de “I Giganti” creati dal gruppo Naturaliter per simboleggiare che anche dai rifiuti può esserci rinascita. Buti, la Villa Medicea e i mulini Di probabile origine romana, il borgo giace nel Valdarno Inferiore sulle pendici orientali del Monte Pisano e sulle rive del Rio Magno, immerso tra boschi di pini e castagni. Oltre alla nota Villa Medicea che si erge nel cuore del paese, sono da visitare Castel Tonini, la chiesa romanica di San Francesco e quella dell’Ascensione, raggiungibile risalendo da Buti lungo la via dei Molini, la strada che porta verso il Monte Serra e che un tempo vedeva la presenza di diversi mulini ad acqua. Chianni, Rivalto, e quella via che finisce nella chiesa Anche Chianni è un interessante paese medievale le cui attrazioni più importanti sono la Chiesa di San Donato – col suo magnifico altare in marmo policromo della fine del XVII secolo – e la Cappella della Santissima Annunziata, la quale conserva un ciclo di affreschi di Giovanni Battista Tempesti di Volterra che va a ricoprire sia l’ampia volta a botte della copertura che le pareti laterali. Una volta a Chianni, è assolutamente da vedere una sua frazione, il minuscolo borgo di Rivalto, in epoca medievale torre fortificata, oggi tutto da scoprire con le sue viuzze e le sue porticine decorate da numerosi vasi di fiori. Lajatico e il Teatro del Silenzio di Andrea Bocelli Nella nostra guida sui borghi della Valdera non può mancare Lajatico. Antico centro di origine longobarda, il borgo fu in passato un castello dei Conti Pannocchieschi, quindi del vescovo di Volterra, prima di essere conquistata da Pisa, e poi da Firenze. Negli ultimi anni il nativo Andrea Bocelli e il suo famoso Teatro del Silenzio ne hanno fatto una meta internazionale. Altro vanto del territorio è l’imponente Rocca di Pietracassia, anch’essa di epoca longobarda, considerata uno degli esempi di architettura altomedievale più importanti dell’intera Toscana. Un’ulteriore meta da segnalare nelle immediate vicinanze è senza dubbio Orciatico, in cui il nucleo storico conserva una rocca dalla cui torre si gode una splendida vista sulla Valdera e sui Monti Pisani. Oltre che per l’interessante osservatorio astronomico, Orciatico è anche nota per due mulini a vento costruiti alla fine del Seicento e ancora in buono stato. Per gli appassionati di geotermia è doverosa una visita alla mofeta di Borboi, area caratterizzata da fenomeni derivanti dall’emissione di anidride carbonica e oggetto di ricerche condotte dal CNR. Pontedera, la città degli artisti contemporanei e della Piaggio Situata nel Valdarno Inferiore, nell’area delle Terre di Pisa, in prossimità della confluenza dell’Era con l’Arno, deriva il nome dal periodo medioevale quando venne costruito il castello e fortificato il ponte sull’Era. La cittadina si è di recente riscoperta anche fucina di artisti di arte contemporanea, grazie alle numerose gallerie espositive e agli angoli all’aperto predisposti per le creazioni, come quelli di Piazza Garibaldi dove una schiera di panchine d’autore (tra cui Giò Pomodoro) invita a riposare tra forme curiose e messaggi particolari. Molto interessante il variopinto muro di Enrico Baj, uno dei mosaici più grandi d’Italia, inaugurato nel 2006. Ma in special modo la fama di Pontedera è legata alla Piaggio e alla sua iconica Vespa, ambasciatrice italiana nel mondo. Imperdibile è perciò il museo che le è dedicato in cui si possono scoprire oltre cento modelli esposti. Cara amica, caro amico di TP, rimaniamo fiduciosi di averti già convinto riguardo al fascino dei borghi della Valdera ma, se così non fosse, o se desiderassi ulteriori info, scrivici qui sotto, su Facebook, su Instagram, e noi con grande gioia provvederemo ad approfondire l’argomento. 📍 PER APPROFONDIRE: Val d’Era, non solo la Piaggio: storia, arte, e bellezza lungo il fiume che le dà il nomeValdera, terra di tartufi e del bianco pregiatoLa Toscana archeologica a 360° La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! Teniamoci in contatto Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreTommaso BaldassiniPublisher, Blogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/borghi-della-valdera/" width="100%" count="on" num="3"]